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La società unidimensionale e il suo superamento - Marcuse.org

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Neri, <strong>La</strong> <strong>società</strong> <strong>unidimensionale</strong> e <strong>il</strong> <strong>suo</strong> <strong>superamento</strong> (2008) 23<br />

studentesco non può essere troppo semplicisticamente limitata alla formula del conflitto<br />

generazionale, ma ha un significato più profondo. Le pratiche sovversive degli studenti<br />

mirano a smascherare <strong>il</strong> carattere distruttivo della <strong>società</strong> industriale avanzata e, come tali,<br />

sono parti integranti del cambiamento. <strong>La</strong> capacità dei movimenti studenteschi è quella di<br />

tradurre in prassi <strong>il</strong> “rifiuto” della <strong>società</strong> <strong>unidimensionale</strong>. Tuttavia, <strong>Marcuse</strong> non ritiene che<br />

l’opposizione studentesca sia già pronta per compiere questa grande trasformazione. Il<br />

f<strong>il</strong>osofo ha infatti modo di dire agli studenti: “Voi sapete che io considero l’opposizione<br />

studentesca uno degli elementi decisivi del mondo attuale; non una forza immediatamente<br />

rivoluzionaria, come mi è stato ripetutamente contestato, ma un fattore tra quelli che<br />

potrebbero un giorno più fac<strong>il</strong>mente trasformarsi in una forza rivoluzionaria. Una delle più<br />

importanti esigenze della strategia di questi anni è l’instaurazione di rapporti tra le<br />

opposizioni studentesche dei vari paesi” 28 . Considerando attentamente l’affermazione<br />

marcusiana, è possib<strong>il</strong>e notare che effettivamente <strong>il</strong> movimento studentesco soffre di un certo<br />

isolamento, a causa della mancanza di un’<strong>org</strong>anizzazione interna e di una strategia d’azione<br />

unitaria. Secondo <strong>Marcuse</strong> ci vorrà del tempo prima che questi movimenti possano elaborare<br />

un’ipotesi rivoluzionaria che conferisca omogeneità alla loro protesta.<br />

È chiaro, pertanto, che <strong>il</strong> movimento studentesco non può essere l’unico soggetto<br />

rivoluzionario in grado di agire a favore del cambiamento e non è neanche <strong>il</strong> più importante.<br />

<strong>Marcuse</strong> ci tiene a ribadire questa sua convinzione, a fronte di una delle critiche che gli<br />

vengono mosse più frequentemente: quella di assegnare un posto particolare agli studenti<br />

nella “missione” di smascherare le contraddizioni del mondo contemporaneo e di<br />

combatterle: “Fra le molte accuse che mi sono state avanzate due fanno particolare spicco.<br />

Prima accusa: io avrei affermato che oggi l’opposizione studentesca è in grado di fare da sola<br />

la rivoluzione. Seconda: che io avrei affermato che i cosiddetti hippies d’America o i<br />

beatniks, ecc…, costituiscono la nuova classe rivoluzionaria. Non ho mai pensato di<br />

affermare cose del genere” 29 . Nel passo citato vengono menzionati gli hippies, i beatniks e,<br />

più in generale, i “nuovi intellettuali” socialmente impegnati, perché anche in questi gruppi<br />

<strong>Marcuse</strong> riconosce una certa spinta verso la rifondazione della <strong>società</strong> su nuove basi, anche se<br />

<strong>il</strong> giudizio su questi movimenti controculturali non è del tutto positivo. Senza dubbio spetta<br />

loro <strong>il</strong> merito di aver riscoperto l’importanza della liberazione dei sensi, con la preminenza da<br />

loro attribuita alla dimensione della sessualità e con la loro radicale incapacità di sottostare ai<br />

dettami della legge e dell’ordine costituito. Tuttavia, nella continua ricerca e sperimentazione<br />

28 Ivi, p. 51.<br />

29 Ivi, p. 21.

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