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La società unidimensionale e il suo superamento - Marcuse.org

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Neri, <strong>La</strong> <strong>società</strong> <strong>unidimensionale</strong> e <strong>il</strong> <strong>suo</strong> <strong>superamento</strong> (2008) 3<br />

viviamo” 1 . A L’uomo a una dimensione ho dedicato l’intero secondo capitolo di questo<br />

lavoro di tesi, dopo aver ripercorso, nel primo capitolo, alcuni dei momenti salienti del<br />

pensiero e della formazione di <strong>Marcuse</strong>, attraverso l’analisi di alcune delle sue opere più<br />

importanti, quali Ragione e rivoluzione, Eros e civ<strong>il</strong>tà e Fine dell’utopia.<br />

Il terzo ed ultimo capitolo del mio lavoro è, invece, dedicato a Jack Kerouac e alla Beat<br />

Generation. Kerouac è uno dei miei scrittori preferiti, assieme a Dostoevskij, Mann, Tolstoj e<br />

Céline, autori che hanno riempito molte delle mie giornate. Oltretutto, Kerouac mi è<br />

particolarmente caro, perché alcuni avvenimenti, purtroppo dolorosi, della sua esistenza,<br />

come la perdita del padre, lo accomunano a me e spesso, attraverso la lettura di opere in cui<br />

dà sfogo a tutto <strong>il</strong> <strong>suo</strong> dolore, sono riuscita a esorcizzare e sconfiggere la mia disperazione. Se<br />

<strong>Marcuse</strong> analizza la <strong>società</strong> americana dal punto di vista dello studioso, Jack Kerouac<br />

descrive <strong>il</strong> clima intellettuale, politico e culturale dell’America degli anni ’50 e ’60 dal punto<br />

di vista del “cittadino”, che non si sente rappresentato dal tipo di <strong>società</strong> in cui vive. Tutta la<br />

vita di Kerouac è espressione del rifiuto di adeguarsi a schemi e regole prestab<strong>il</strong>ite, in nome<br />

di una spontaneità e di un’immediatezza, che sono le caratteristiche fondamentali della sua<br />

scrittura.<br />

I motivi di fondo che guidano la maggior parte delle opere di Kerouac sono, in sostanza, due.<br />

Il primo è l’indignazione che lo scrittore prova dinanzi alle ingiustizie sociali e alle brutture<br />

del mondo e, in quest’ottica, la scrittura diventa uno strumento di denuncia: “Mi rammaricai<br />

che <strong>il</strong> mondo intero pensasse solo a quegli stupidi razzi e alle macchine e alle bombe<br />

sperperando <strong>il</strong> denaro destinato a dar da mangiare alla gente facendo invece saltar loro la<br />

testa” 2 . Kerouac non vedeva, nella sua attività di scrittore, un vero e proprio mestiere, ma,<br />

come egli stesso afferma, un “<strong>suo</strong> dovere sulla terra. Perché dovremmo vivere se non per<br />

discutere l’orrore e <strong>il</strong> terrore di tutta questa vita?”. I personaggi di cui Kerouac parla nei <strong>suo</strong>i<br />

libri sono molto sim<strong>il</strong>i agli “um<strong>il</strong>iati e offesi” di Dostoevskij, sono gli “eroi del sotto<strong>suo</strong>lo”,<br />

dimenticati e messi ai margini dalla <strong>società</strong>, sconfitti dalla vita ma pieni di speranze in un<br />

futuro migliore. È in loro che, secondo Kerouac, deve essere cercato <strong>il</strong> senso autentico<br />

dell’esistenza umana.<br />

Il secondo motivo dominante nelle opere di Kerouac è quello del viaggio: non solo <strong>il</strong> viaggio<br />

propriamente “fisico”, visto che lo scrittore è stato protagonista di incredib<strong>il</strong>i traversate del<br />

continente americano in autostop, ma anche e soprattutto <strong>il</strong> viaggio come esperienza<br />

1 H. <strong>Marcuse</strong>, One-Dimensional Man. Studies in the Ideology of Advanced Industrial Society, Beacon Press,<br />

Boston 1964 ( L’uomo a una dimensione, tr. it. d. L. Gallino, Einaudi, Torino 1967, p. XVII ).<br />

2 J. Kerouac, The Dharma Bums, Viking Press, New York 1958 ( I vagabondi del Dharma, in I capolavori di<br />

Jack Kerouac, tr. it. d. N. Vallorani, Mondatori, M<strong>il</strong>ano 2004, p. 620 ).

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