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2-Diabetes-Barometer-Report

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Il diabete e le patologie croniche non-trasmissibili (NCDs,<br />

non-communicable diseases) possono essere prevenute<br />

sia utilizzando delle strategie di intervento sulla popolazione<br />

che strategie mirate a coloro che hanno un elevato<br />

rischio. Le due modalità di approccio possono essere applicate<br />

parallelamente per ottenere il massimo dell’efficacia<br />

in termini di prevenzione.<br />

Il barometro su attività fisica e diabete in Italia ha riportato<br />

lo stato dell’arte e le iniziative attuate e in corso di sperimentazione<br />

nel nostro paese. Molto c’è da fare per promuovere<br />

seriamente l’attività fisica e contrastare la sedentarietà<br />

e, in questo campo, è giusto condividere il lavoro<br />

fatto da altre nazioni che hanno sistemi organizzativi più<br />

avanzati nel settore degli stili di vita. Un documento integralmente<br />

condivisibile che propone le modalità ottimali<br />

per organizzare un efficace intervento sulla popolazione di<br />

promozione dell’attività fisica è la “Toronto Charter for<br />

Physical Activity: A Global Call to Action”, pubblicato nel<br />

maggio 2010 a cura del Global Advocacy Council for<br />

Physical Activity e della International Society for Physical<br />

Activity and Health. Il documento è in linea con i principi<br />

dettati dalla Organizzazione Mondiale della Sanità in due<br />

documenti “Global Strategy on Diet, Physical Activity and<br />

Health”, del 2004 e “Non-Communicable Disease Action<br />

Plan” del 2008.<br />

Secondo il documento di Toronto, per aumentare l’attività<br />

fisica e ridurre la sedentarietà, paesi e organizzazioni<br />

dovrebbero impegnarsi a:<br />

1. Adottare strategie basate sull’evidenza, con l’obiettivo<br />

di coinvolgere l’intera popolazione e i sottogruppi che<br />

incontrano le maggiori difficoltà;<br />

2. Condividere un approccio volto a garantire equità<br />

sociale sulla salute e a ridurre le disuguaglianze e le<br />

disparità di accesso all’attività fisica;<br />

3. Identificare le determinanti ambientali, sociali ed individuali<br />

che promuovono l’inattività fisica;<br />

4. Attuare azioni sostenibili in partnership a livello nazionale,<br />

regionale e locale e in più settori, che abbiano un<br />

maggiore e un più efficace impatto;<br />

5. Sostenere le attività volte a promuovere ricerca, pratica,<br />

valutazione e sorveglianza nel settore dell’attività<br />

fisica;<br />

118<br />

6. Utilizzare un approccio che guardi tutte le fasi della<br />

vita, per affrontare le necessità di bambini, famiglie,<br />

adulti e anziani;<br />

7. Promuovere presso i decisori politici e istituzionali e la<br />

comunità in generale, un aumento dell’impegno politico<br />

e delle risorse destinate all’attività fisica;<br />

8. Garantire la sensibilità culturale e adattare le strategie<br />

per soddisfare le esigenze di diverse realtà e contesti<br />

locali;<br />

9. Facilitare scelte personali salutari, rendendo la scelta di<br />

essere fisicamente attivi quella più facile.<br />

Il documento di Toronto analizza nello specifico le azioni<br />

che possono essere intraprese per implementare una politica<br />

nazionale e per redigere un piano d’azione nazionale.<br />

In Italia, non abbiamo un piano nazionale nel settore, ma<br />

esistono in Europa esempi di interventi strutturali pianificati<br />

a livello nazionale. Per la prevenzione del diabete, un<br />

modello particolarmente interessante che si basa sui risultati<br />

del Finnish <strong>Diabetes</strong> Prevention Study (DPS) e sull’esperienza<br />

del North Karelia Project, il primo programma<br />

di intervento su una comunità per le malattie cardiovascolari,<br />

è stato prodotto dalla Finlandia ed è il Finnish national<br />

10-year diabetes program, DEHKO (Development<br />

Programme for the Prevention and Care of <strong>Diabetes</strong> 2000-<br />

2010). Questo programma coniuga la strategia di intervento<br />

sulla popolazione con quella di intervento mirato ai<br />

soggetti ad alto rischio e i risultati preliminari dell’intervento<br />

ne dimostrano sia la fattibilità che l’efficacia. Esistono<br />

pertanto, strategie valide per migliorare lo stile di vita della<br />

popolazione con un intervento pianificato a livello<br />

nazionale e vanno attentamente considerate anche nel<br />

nostro paese.<br />

Il secondo punto della “Toronto Charter for Physical<br />

Activity” riguarda i suggerimenti volti a implementare le<br />

politiche che supportano l’attività fisica. Esempi di politiche<br />

di sostegno e regolamenti proposti, sono:<br />

• Politica nazionale chiara e ben definita, con precisi<br />

obiettivi volti ad aumentare la pratica di attività fisica<br />

(sia di quanto che da quando). Tutti i settori possono<br />

condividere obiettivi comuni e identificare specificamente<br />

il loro contributo;

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