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2-Diabetes-Barometer-Report

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to, evitando errori e danni conseguenti. La giusta dose di<br />

esercizio fisico da prescrivere dipende da molteplici fattori<br />

di tipo clinico e di tipo fisiologico: lo stato di salute, il<br />

tipo dell’eventuale patologia, lo stile di vita,<br />

l’alimentazione, le caratteristiche funzionali del soggetto,<br />

il tipo di attività fisica ecc.; che per essere valutati nell’insieme,<br />

richiedono un’adeguata e preventiva valutazione<br />

clinico-funzionale.<br />

Per la malattia diabetica, dal punto di vista clinico è<br />

necessario che il soggetto affronti l’esercizio fisico in condizioni<br />

di buon compenso glicemico. Tale obiettivo deve<br />

essere realizzato non solo a riposo, ma deve essere previsto<br />

e mantenuto anche durante lo sforzo. La dose di<br />

esercizio infatti, va sempre “pesata” congiuntamente al<br />

regime alimentare e alla eventuale terapia farmacologica,<br />

onde evitare che durante lo sforzo, l’insorgenza di<br />

crisi iperglicemiche o la necessità di dover ricorrere eccessivamente<br />

ai substrati lipidici, possano determinare possibili<br />

danni. Dal punto di vista funzionale, per poter prescrivere<br />

l’esercizio fisico come mezzo di riabilitazione<br />

(inteso come uno strumento per riacquisire capacità fisiche<br />

ed abilità motorie perdute o deteriorate), è necessario<br />

che lo si conosca bene. In particolare conoscere il<br />

costo (energetico e meccanico) di ogni singola attività<br />

sportiva, cioè l’equivalente dell’effetto di uno specifico<br />

farmaco, prima di deciderne la somministrazione, significa<br />

conoscere e prevedere le risposte acute e croniche dell’organismo<br />

alla sua pratica. Inoltre, al fine di definirne la<br />

“giusta dose”, è necessario integrare tali informazioni<br />

con la conoscenza del livello di efficienza fisica del soggetto,<br />

elementi che si ottengono tramite test di valutazione<br />

delle capacità funzionali (resistenza, forza, velocità).<br />

Come per la somministrazione di un farmaco vanno<br />

valutati il tipo e la gravità della patologia, nonché le<br />

caratteristiche del soggetto (per esempio il sesso, il peso,<br />

lo stato fisico), così il “farmaco sport” va somministrato<br />

in funzione del livello di efficienza fisica di base del soggetto.<br />

In altri termini, la prescrizione dell’esercizio fisico,<br />

in termini di carico di lavoro, va sempre individualizzata<br />

(Figura 1).<br />

Figura 1. Per la maggioranza delle popolazione (sedentaria)<br />

si possono registrare significativi incrementi del<br />

VO 2 max, purché l'intensità dell'esercizio di allenamento<br />

ricada intorno all'80% del V’O 2 max del soggetto. Ciò<br />

implica, necessariamente, che tale ultimo valore venga<br />

misurato preventivamente in modo da permettere<br />

l'individualizzazione del carico allenante. In caso contrario<br />

si corre il rischio di applicare un carico troppo elevato<br />

o troppo basso con effetti non ottimali (da Wilmore e<br />

Costill, 1994, modificata)<br />

% improvement in Vo 2 max<br />

Conclusioni<br />

30<br />

25<br />

20<br />

15<br />

10<br />

5<br />

20 40 60 80 100 120<br />

% Vo 2 max used during training<br />

La prescrizione dell’esercizio fisico o dell’attività sportiva,<br />

richiede dunque una specifica competenza ed una<br />

approfondita conoscenza delle caratteristiche dell’attività<br />

da selezionare, delle qualità funzionali dell’individuo e<br />

delle relative interrelazioni tra le due. Il medico specialista<br />

in medicina dello Sport possiede, per formazione<br />

accademica ed esperienza professionale, anche mutuata<br />

dalla pratica con gli atleti di alto livello, le competenze<br />

per assolvere in modo specialistico al compito di prescrivere<br />

l’esercizio fisico al soggetto patologico. Ovviamente<br />

è necessario che il diabetologo effettui un'adeguata<br />

valutazione clinica preventiva della persona con diabete<br />

da sottoporre al “trattamento”. Questo approccio multidisciplinare<br />

consente un adeguato inquadramento del<br />

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