2-Diabetes-Barometer-Report
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Il peso economico della Diabesità<br />
Premessa<br />
I dati epidemiologici internazionali indicano come il diabete<br />
tipo 2 stia assumendo a livello mondiale un andamento<br />
tipicamente epidemico; l’età di insorgenza di questa<br />
malattia sembra progressivamente anticiparsi con un<br />
conseguente maggior rischio di sviluppare complicanze<br />
invalidanti in età lavorativa piuttosto che in età senile.<br />
Il rischio di ammalarsi di diabete tipo 2 è in larga parte<br />
determinato dall’obesità, ma è strettamente legato anche<br />
alla familiarità, all’etnia, all’età e ad altri indicatori demografici<br />
e di classe socio-economica. In Italia, l’incremento<br />
più rilevante del numero di casi di diabete è stato registrato<br />
negli anziani (età >65 anni), che attualmente rappresentano<br />
i 2/3 della popolazione diabetica italiana; in questa<br />
fascia di età la prevalenza è pari al 14%. L’età rappresenta<br />
il principale indicatore di “bisogno di assistenza”,<br />
legame rafforzato dalla coopresenza di altri indicatori di<br />
vulnerabilità sociale. Un basso livello di istruzione (indicatore<br />
di classe socio-economica) si associa spesso ad un<br />
utilizzo improprio delle strutture sanitarie (per es. ricorso<br />
al ricovero ospedaliero per condizioni cliniche altrimenti<br />
trattabili a livello ambulatoriale), ma anche ad un maggior<br />
rischio di ammalarsi. L’appartenenza a classi sociali<br />
più basse e meno istruite costituisce spesso un indicatore<br />
di stili di vita scorretti (ad esempio ridotta attività fisica) e<br />
di obesità e quindi indirettamente esprime un maggior<br />
rischio di ammalarsi di diabete.<br />
Situazione attuale<br />
L’epidemia di diabete, considerando il numero di casi<br />
noti progressivamente crescente e il numero di casi non<br />
ancora emersi (si stima che in Italia, l’1.5-2% della popolazione<br />
sia affetta da diabete non noto) ha importanti e<br />
invalidanti risvolti economici. In Italia attualmente, i diabetici<br />
sono responsabili di un consumo di risorse sanitarie<br />
(costi diretti) 2.5 volte superiore rispetto a quello delle<br />
persone non diabetiche, di pari età e sesso. Ogni anno,<br />
ci sono in Italia più di 70.000 ricoveri per diabete, dovuti<br />
principalmente a complicanze quali ictus cerebrale ed<br />
infarto del miocardio, retinopatia diabetica, insufficienza<br />
renale e amputazioni degli arti inferiori. In Italia vi è<br />
un’ampia variabilità geografica nei ricoveri ospedalieri<br />
per diabete, che incidono per oltre il 50% sui costi diretti<br />
della malattia, con Regioni più “virtuose” come il<br />
26<br />
Piemonte e Regioni che lo sono meno, quali Sicilia,<br />
Puglia, ma anche Lombardia. Una persona affetta da diabete<br />
che incontri difficoltà a reperire prontamente sul<br />
territorio le informazioni e un servizio di assistenza<br />
necessari ad ottenere un buon compenso glicemico, tenderà<br />
più facilmente a ricorrere impropriamente al ricovero<br />
ospedaliero e a gravare quindi inappropriatamente sui<br />
costi del Servizio Sanitario Nazionale.<br />
Lo studio di popolazione di Torino ha studiato i costi sanitari<br />
riferibili alla popolazione diabetica e ha messo in evidenza<br />
come il costo diretto annuo di un paziente diabetico<br />
sia pari a € 3348.6, mentre nel non diabetico sia<br />
mediamente pari a € 831.9; l’eccesso di costo, dopo<br />
aggiustamento per età, sesso e i principali confondenti,<br />
è pari a 2.5 volte nel diabetico rispetto al non diabetico.<br />
Tale eccesso (Tabella 1) è intorno a due volte per tutte le<br />
voci di spesa esaminate. Oltre il 50% dei costi diretti è<br />
attribuibile ai ricoveri ospedalieri. I diabetici hanno un<br />
consumo di farmaci pari a 3 volte i non diabetici di pari<br />
età e sesso, attribuibile alle comorbidità associate alla<br />
malattia. Per quanto riguarda i farmaci, la quota principale<br />
del costo è imputabile al trattamento delle complicanze<br />
cardiovascolari. Tutte le categorie farmacologiche<br />
tuttavia, mostrano un aumentato utilizzo nei diabetici<br />
rispetto ai non diabetici, a sottolineare l’interessamento<br />
multiorgano della malattia. Nei 10 anni dell’Osservatorio<br />
ARNO-Diabete, è emerso come solo il 18% del costo dei<br />
farmaci sia attribuibile ai farmaci antidiabetici e come<br />
questa proporzione sia sostanzialmente rimasta invariata<br />
nel corso del tempo, mentre il consumo di farmaci ed il<br />
relativo costo sia raddoppiato nel corso del tempo, sottolineando<br />
come l’incremento globale della spesa sia impu-<br />
Tabella 1. Costi diretti del diabetico e del non diabetico,<br />
studio di popolazione di Torino, anno 2003<br />
Diabetici Non diabetici RR (aggiustato<br />
per età e sesso)<br />
Costo per per- Costo per persona/anno<br />
(€) sona/anno (€)<br />
Ricoveri ospedalieri 1909.8 496.1 2.3 (2.2-2.4)<br />
Pronto Soccorso 30.9 16.5 1.7 (1.6-1.7)<br />
Visite ambulatoriali 418.2 135.9 2.1 (2.0-2.1)<br />
Farmaci 831.0 183.0 2.7 (2.7-2.8)<br />
Strisce reattive 158.7 0.4