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2-Diabetes-Barometer-Report

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L’intervento in età evolutiva si differenzia dall’intervento<br />

in età adulta per un insieme di fattori. Come riportato in<br />

letteratura, anche per l’età evolutiva il modello etiopatogenetico<br />

multifattoriale, in cui interagiscono fattori biologici,<br />

psicologici e sociali, è quello più adatto per comprendere<br />

l’insorgenza dell’obesità. Per quanto riguarda<br />

l’età evolutiva, l’approccio del C.U.R.I.A.M.O. parte dal<br />

presupposto dell’esistenza di differenti dinamiche sottostanti<br />

all’obesità nelle differenti età dello sviluppo: infanzia,<br />

preadolescenza e adolescenza. Da una analisi della<br />

letteratura (Molinari, 2005) si riconosce infatti come per<br />

l’obesità infantile occorra un’attenzione maggiormente<br />

centrata sui fattori di rischio (es.: relazione madre-bambino),<br />

aspetti familiari e conseguenze psicosociali, mentre<br />

per l’obesità adolescenziale prevalentemente sulle<br />

caratteristiche di personalità e dell’immagine del corpo.<br />

Nell’età adolescenziale, quando non è presente una precedente<br />

storia di sovrappeso infantile, sono in primo<br />

piano i significati psicologici, emotivi e cognitivi, connessi<br />

ai cambiamenti corporei legati all’avviarsi di un processo<br />

di individuazione dal contesto familiare. Assumono un<br />

ruolo più centrale le dinamiche individuali del ragazzo/a<br />

obeso. L’importanza del ruolo della famiglia sul sovrappeso<br />

dei figli è emerso anche in un recente studio metaanalitico,<br />

che si è posto l’obiettivo di analizzare le ricerche<br />

riguardanti gli interventi sullo stile di vita in età evolutiva<br />

al fine di ottenere fruttuose indicazioni che costituissero<br />

un ponte tra la ricerca e la clinica (Kitzmann et<br />

al., 2010). Dallo studio meta-analitico, che ha esaminato<br />

ricerche pubblicate tra il 1965 ed il 2004, sono emersi<br />

dati incoraggianti sull’efficacia e sull’efficienza degli<br />

interventi sullo stile di vita in soggetti in sovrappeso in<br />

età evolutiva; in particolare, è emerso come gli esiti siano<br />

migliori nei programmi che prevedono un attivo coinvolgimento<br />

dei genitori.<br />

Alla luce di quanto riportato, all’interno del più ampio<br />

progetto del C.U.R.I.A.M.O., l’intervento psicologico in<br />

età evolutiva prevede il coinvolgimento dei genitori, ed è<br />

così articolato:<br />

– colloqui psico-motivazionali e valutativi sul rischio psicopatologico:<br />

1. colloquio con il minore: volto alla comprensione<br />

del vissuto soggettivo dell’obesità e ad una storicizza-<br />

64<br />

zione del sintomo nella vita del soggetto, accanto alla<br />

comprensione del ruolo del minore nella richiesta di<br />

aiuto al Centro e della sua motivazione al cambiamento.<br />

Vengono inoltre compilati questionari adeguati<br />

all’età che riguardano la personalità e le tematiche<br />

specifiche della disturbo;<br />

2. colloquio con i genitori: accanto alla raccolta di<br />

dati anamnestici utili per la comprensione della natura<br />

del sovrappeso nel figlio (es. età di insorgenza; relazione<br />

con il cibo dall’infanzia; eventuali eventi stressanti<br />

e variazioni repentine di peso), il colloquio è finalizzato<br />

ad un coinvolgimento attivo dei genitori nell’intervento<br />

sullo stile di vita, affinché tale intervento non<br />

si configuri come una delega dei genitori ad altri, ma<br />

come un’occasione di condivisione e collaborazione.<br />

Accanto al colloquio clinico, vengono utilizzati strumenti<br />

diagnostici volti a comprendere le caratteristiche<br />

delle relazioni familiari;<br />

3. Colloquio congiunto genitori e figlio: volto alla<br />

condivisione di alcune tematiche emerse nei colloqui<br />

precedenti pertinenti la partecipazione al progetto del<br />

C.U.R.I.A.M.O. e, principalmente, atto a fondare una<br />

compliance terapeutica che permetta ai membri della<br />

famiglia di sentirsi agenti attivi nel progetto di cambiamento<br />

dello stile di vita.<br />

– Counselling psicologico: per i minori e famiglie a<br />

rischio e per coloro che ne fanno richiesta è previsto<br />

un lavoro di counselling psicologico.<br />

Tabella 2. Strumenti per i genitori<br />

Strumenti<br />

FAM-III GENERAL SCALE<br />

RAQ - Reciprocal Attachment<br />

Questionnaire<br />

Breve descrizione<br />

Misura i punti di forza e di debolezza<br />

familiari, (Skinner, Steinhauer & Santa-<br />

Barbara, 1984)<br />

Rileva i modelli di attaccamento con altri<br />

significativi presenti almeno negli ultimi 6<br />

mesi (West & Sheldon-Keller, 1992).

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