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Research, ha esaminato le nuove tendenze sul<br />
consumo di vino presenti nell’alta ristorazione.<br />
Negli ultimi dieci anni sono aumentati i consumi<br />
a livello globale, mentre si è rilevata una<br />
contrazione nei soli Paesi europei, nonostante<br />
la più solida tradizione nella produzione vinicola.<br />
Quanto all’export, Francia e Italia segnano il passo<br />
rispetto ai Cabernet Sauvignon, Pinot e Syrah<br />
provenienti dai Paesi emergenti – questi si evidenziano<br />
invece grazie al sapore vellutato e alla<br />
facile beva. I consumatori si dimostrano decisamente<br />
più informati, esigenti e curiosi rispetto<br />
al passato. Persiste un atteggiamento di fedeltà<br />
verso le etichette locali o nazionali, controbilanciato<br />
da un crescente interesse verso proposte<br />
di gusto internazionale. Il vino resta, insieme<br />
all’acqua, la bevanda più consumata. Tuttavia alternative<br />
come il tè, la birra, il sakè e i soft drink<br />
stanno iniziando a essere introdotte stabilmente<br />
anche nei menu dei ristoranti di alto livello. Dalla<br />
stessa ricerca sono emersi tre nuovi modi di<br />
proporre e servire il vino: la cantina a vista come<br />
elemento dominante dell’arredamento, fulcro e<br />
mood del locale; il vino al bicchiere inserito nella<br />
carta dei vini (in Francia, il concetto del vin au<br />
verre sta dimostrandosi una soluzione vincente in<br />
un contesto di generale flessione dei consumi di<br />
vino nella ristorazione); il wine corkage, servizio<br />
che consiste nello stappare e servire al tavolo una<br />
bottiglia di vino che il cliente ha acquistato altrove<br />
e portato con sé. Da segnalare infine la crescente<br />
importanza che viene data oggi al sommelier: secondo<br />
il 58,2% del campione esaminato, il sommelier<br />
ha una primaria importanza ai fini della<br />
cosiddetta “dining experience”, un’importanza<br />
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che è seconda solo a quella dello chef.<br />
MANGIARE UN CONO, PASSEGGIANdO<br />
Da qualche tempo a questa parte mangiare per<br />
strada non significa più accontentarsi di un tramezzino<br />
freddo o di un gelato che sazia ma non<br />
troppo, ma è possibile gustare veri piatti, caldi, e<br />
che sfiziosi.<br />
Re Calamaro, aperto a Torino in ben due sedi<br />
(via Carlo Alberto e in Piazza Palazzo di Città),<br />
propone la frittura di pesce da passeggio. Coni<br />
di carta con fritto di pesce, anelli di totano, calamari,<br />
gamberetti sgusciati o ancora palline di<br />
baccalà, cipolla e fiori si zucca, solo per citare<br />
qualche piatto! È possibile scegliere tra cono<br />
piccolo o grande, comodi da asporto e ideali per<br />
le pause brevi ma gustose. Stesso concetto per<br />
Pausa pranzo, un delizioso fast food che si trova<br />
in pieno centro, nelle vicinanze di Palazzo Nuovo,<br />
comodissimo anche per gli studenti. Offrono primi<br />
piatti a 3 Euro circa, si sceglie la pasta fresca<br />
e poi il condimento tra i tanti abbinamenti possibili;<br />
da mangiare nel locale o passeggiando sotto<br />
i portici di via Po.