La statua nella polvere. - GIORGIO ROVERATO
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E sono entrati lì al Fuso d’Oro, lì sì che hanno tirato fuori tutto.<br />
Lì aveva operai Marzotto, era lui che gestiva ed hanno buttato tutto<br />
nell’Agno. Lì poi si aveva paura che portassero via le cose, perché<br />
poi passavi da ladro e ti attiravi anche 1’odio della gente. Finché si è<br />
tirato giù Marzotto c’è stato un applauso, quando si è smantellato il<br />
ponte per lanciare i sassi anche, l’assalto al Fuso d’Oro pure, ma poi<br />
basta.<br />
Non bisogna andar fuori dai limiti e noi controllavamo queste<br />
cose.<br />
L’arrivo della celere.<br />
Arriva la polizia a sirene spiegate verso le dieci e mezza della sera. È<br />
venuta tutta una colonna, saranno stati tre o quattrocento poliziotti<br />
e quando sono arrivati hanno cominciato a fermare le persone dentro<br />
alla stazione; hanno preso e portato a Padova anche B.G. [nome<br />
e cognome], il dentista.<br />
Era operaio all’epoca?<br />
No, ma era lì anche lui a dare una mano agli operai. E così ne hanno<br />
portati via non so se quaranta o cinquanta. Davano la caccia all’uomo<br />
e manga<strong>nella</strong>vano tutti.<br />
E sono arrivati sin davanti alla Casa del Popolo, più in là avevano<br />
paura a venire.<br />
Nelle vie interne eravamo noi i padroni, ma fino là arrivavano ed<br />
hanno fatto terra bruciata. <strong>La</strong>nciavano quelle bombette, quelli che<br />
han trovato sono stati arrestati e in un’ora è sparito tutto.<br />
Erano bombe lacrimogene?<br />
No, scheggiavano, erano bombe. Erano bombe che esplodevano e<br />
spargevano tutte scheggette che ti bruciavano i vestiti, si conficcavano<br />
nelle gambe ed usciva sangue. I feriti arrivavano là dentro la sede<br />
[del PCI] di Via Rio, tre o quattro li ho medicati anch’io.<br />
Poi con queste camionette sono andati su al Maglio. Hanno fatto<br />
una retata, ne hanno portati via una quarantina, cinquanta. Noi con<br />
la battaglia successiva abbiamo detto sì, trattiamo su tutto ma che liberino<br />
i nostri prigionieri a Padova.<br />
Ed infatti poi li hanno liberati.<br />
Quella sera sono andato via verso le quattro del mattino. Per venire<br />
a casa ho oltrepassato l’Agno, non potevo tornare per la strada<br />
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