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La statua nella polvere. - GIORGIO ROVERATO

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imparato a scuola ci serviranno poco e se anche ci serviranno ci sono<br />

state insegnate in modo tale che ci sembrerà normale fare il ‘capo ciurma’<br />

(far cioè la guardia a una squadra di operai per farli produrre al<br />

massimo senza tener conto della loro condizione di esseri umani), ci<br />

sembrerà normale eseguire gli ordini dei ‘capi’ senza discuterli, ci sembrerà<br />

normale essere parte assolutamente insignificante del sistema produttivo.<br />

E a quei professori che si incazzano con noi perché siamo amorfi, perché<br />

c’interessiamo solo di sport e di canzoni, rispondiamo che se siamo così è<br />

colpa del sistema in cui viviamo.<br />

Come ci possiamo interessare di cose ‘importanti’ senza nessuno che ci<br />

abitui a farlo?<br />

A scuola, in famiglia, la pubblicità, i giornali, tutti ci dicono ‘fai questo e<br />

questo altro’.<br />

Fallo perché è giusto così.<br />

Ma la cosa più tragica è che presidi e professori non si rendono conto di<br />

questo; nessuno di loro ci promuove perché ‘siamo pronti per essere<br />

immessi nel sistema produttivo’ ma ci promuovono perché sappiamo la<br />

formula a memoria, la poesia a memoria, perché sappiamo ‘ragionare’<br />

(ragionare come vogliono loro), perché siamo quieti e tranquilli dentro e<br />

fuori della scuola: ma questo è il punto: promovendo solo chi è in grado<br />

di apprendere tutto quello che vogliono loro, promuovono solo chi è<br />

‘adatto a ubbidire senza discutere’ o chi è ‘adatto a farsi ubbidire senza<br />

discutere’, immettono nel ‘sistema’ solo chi è funzionale al sistema stesso<br />

e chi non si adegua viene espulso dalla scuola perché non ‘adatto a occupare<br />

posti di responsabilità’.<br />

Del Comitato di iniziativa studentesca (Valdagno 4 gennaio 1969)<br />

UNITÀ STUDENTI - OPERAI<br />

Da oltre dieci giorni continua l’occupazione da parte dei lavoratori delle<br />

fabbriche ‘Marzotto’.<br />

<strong>La</strong> lotta che i nostri concittadini, amici, genitori e fratelli, stanno da tempo<br />

e instancabilmente sostenendo, è una lotta dura che avrà delle serie<br />

ripercussioni sulla ormai ‘tradizionale ed amorfa’ vita della città di Valdagno.<br />

UNA LOTTA INCISIVA CHE DEVE DARE L’AVVIO AD UNA SVOLTA CHIARA, PRECISA<br />

E DECISIVA AL NOSTRO MODO DI PENSARE ED AGIRE! […]<br />

Pertanto, mentre <strong>nella</strong> fabbrica gli operai programmano nuove forme di<br />

lotta e di auto-gestione, all’interno della scuola discutiamo della reale essenza<br />

della cultura che ci viene propinata; della libertà che crediamo di<br />

avere; delle reali possibilità di inserimento <strong>nella</strong> società con i diplomi<br />

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