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La statua nella polvere. - GIORGIO ROVERATO

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Io però nel frattempo avevo già organizzato una forte propaganda…<br />

Andai in stazione a Vicenza a ricevere Natta ed insieme andammo<br />

a Valdagno.<br />

Arrivammo mezz’ora prima della convocazione e la piazza era già<br />

piena di gente. Natta disse: «permesso o no parliamo lo stesso».<br />

Avvenne un fatto curioso, ma illuminante. Eravamo già sul palco<br />

e si avvicinò un ufficiale di polizia, mi pare di ricordare che si qualificasse<br />

come capitano Pellicanò, e ci comunicò che il permesso era<br />

arrivato (sic!).<br />

Fu un grande comizio. Natta pochi giorni dopo ne scrisse in un<br />

editoriale su l’Unità.<br />

Gli eventi successivi fino all’estate sono stati ben descritti <strong>nella</strong> testimonianza<br />

di Palmieri.<br />

Alcune considerazioni: se è vero che il Consiglio comunale sull’onda<br />

degli eventi votò quel positivo ordine del giorno, è vero nello<br />

stesso tempo che non solo Marzotto, ma neanche la DC assieme a<br />

CISL e UIL avevano compreso che il «mondo valdagnese» era cambiato,<br />

che non sarebbe più stato come prima.<br />

I fatti successivi dimostrano ciò che ho detto. Le elezioni del 19<br />

maggio vedono a Valdagno un’avanzata del PCI e PSIUP dell’otto<br />

per cento in tempi in cui gli spostamenti percentuali erano la regola;<br />

l’accettazione da parte di CISL e UIL del preambolo all’ipotesi<br />

di accordo che parla di forze esterne viene spazzata via dagli operai<br />

che sostengono le tesi della CGIL, la novità del soggetto «studente»,<br />

l’emergere di un gruppo di studenti universitari valdagnesi che ebbero<br />

una funzione importante soprattutto negli anni successivi. Mi<br />

piace ricordare qui il giovane Neri, oggi sindaco di Valdagno.<br />

I mesi di aprile e maggio a Valdagno non erano fuori dal mondo:<br />

Berkeley, Parigi, Roma… era un fiorire di movimenti guidati dagli<br />

studenti.<br />

A Valdagno ci fu un’eccezione: gli operai in lotta vittoriosa aprirono<br />

una strada nuova che sfociò nel sindacato dei Consigli, nei<br />

delegati di reparto, <strong>nella</strong> partecipazione. Di fatto ne uscì un operaio<br />

nuovo cosciente della sua forza. Ma l’eccezione non si fermò qui: i<br />

Comuni ebbero un ruolo che avevano sempre rifiutato (intervenire<br />

sui problemi della salute nei luoghi di lavoro, programmare lo sviluppo<br />

economico-sociale) e gli studenti delle scuole superiori presero<br />

coscienza della necessità di organizzarsi, di convocare assemblee,<br />

di promuovere iniziative rifiutando gli inviti ad attenersi solo allo<br />

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