La statua nella polvere. - GIORGIO ROVERATO
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studio e a lasciar perdere i problemi «esterni» alla scuola (inviti del<br />
preside e della DC).<br />
In autunno la volontà unitaria che c’è sempre stata tra gli operai<br />
impone l’unità tra CGIL, CISL e UIL.<br />
Nasce una piattaforma unitaria ed iniziano gli scioperi.<br />
Il PCI si muove in tre direzioni: verso la fabbrica, verso il Comune<br />
e verso gli studenti.<br />
Tra novembre ’68 e gennaio ’69 il PCI esce con decine di volantini;<br />
in particolare due sono i momenti chiave: il 18 gennaio i consiglieri<br />
comunali comunisti Faggion e Traforti presentano una interpellanza<br />
urgente (diffusa subito in tutto il territorio) con la quale<br />
chiedono un’attiva iniziativa del Comune a sostegno dei lavoratori<br />
in lotta ed invitano lavoratori e cittadini a partecipare ai lavori del<br />
Consiglio comunale.<br />
Il 22 gennaio il PCI invita gli studenti a scioperare e a partecipare<br />
alla manifestazione indetta dai sindacati. Fu una grande manifestazione<br />
con operai e studenti assieme nel corteo.<br />
Il 24 gennaio la fabbrica viene occupata e quella mattina per le<br />
vie di Valdagno sfilano gli studenti di tutti gli istituti superiori in<br />
sciopero.<br />
Come dicevo all’inizio della mia testimonianza nei primi giorni<br />
dell’occupazione prevalse l’idea di una fabbrica occupata con la presenza<br />
interna dei soli operai.<br />
Era chiaramente un errore. Il primo obbiettivo fu di far entrare i<br />
sindacalisti e poi decidere in assemblee interne delle iniziative «verso<br />
l’esterno».<br />
<strong>La</strong> qual cosa avvenne anche se con tempi dilazionati.<br />
Dall’esterno però partirono subito iniziative di sostegno. Iniziative<br />
politiche ed iniziative… chiamiamole concrete: per tutto il periodo<br />
dell’occupazione il PCI organizzò il rifornimento di viveri e bevande<br />
che si consegnavano davanti ai cancelli; in questa azione si distinse<br />
particolarmente Gino Busato.<br />
Il quartiere Rio organizzò due manifestazioni con corteo fino davanti<br />
alla fabbrica. L’anima del quartiere era Lorenzo Griffani, partigiano<br />
combattente, operaio della Marzotto, licenziato politico negli<br />
anni ’50.<br />
Si mosse la Divisione Garemi con comunicati di sostegno, si mossero<br />
soprattutto gli studenti valdagnesi. Significativo è un volantino<br />
studentesco del 25 gennaio che invita gli studenti a scioperare as-<br />
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