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La statua nella polvere. - GIORGIO ROVERATO

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dell’Armonia» e la CGIL fece bene a non sottoscrivere la famosa<br />

«premessa» 7 all’accordo sulla «facinorosa violenza» dei soggetti<br />

estranei a Valdagno.<br />

A quarant’anni di distanza se ne deve fare una ragione anche<br />

Pietro Marzotto, che pure negli anni successivi svolse un’azione<br />

positiva in discontinuità con la politica di Giannino Marzotto e del<br />

suo Piantini.<br />

Di questo parleranno le relazioni degli storici. Io vorrei invece<br />

portare brevemente la mia testimonianza 8 .<br />

Quel ciclo di lotte che ebbe inizio <strong>nella</strong> primavera del ’68 lasciò<br />

una cospicua eredità.<br />

Quando quattro anni dopo ebbi il privilegio di essere catapultato,<br />

assai giovane, a Valdagno, nel vivo di un intenso processo di ristrutturazione<br />

produttiva della Marzotto, allora guidata da Pietro Marzotto,<br />

trovai un sindacato dotato di notevole potere contrattuale.<br />

Esso si fondava su strutture profondamente democratizzate dall’istituzione<br />

dei delegati, dei comitati di reparto eletti su scheda<br />

bianca, del Consiglio di fabbrica e della pratica del rapporto costante<br />

con i lavoratori attraverso le assemblee e la quotidiana presenza<br />

dei sindacalisti di fronte alle portinerie.<br />

Il Consiglio di fabbrica degli stabilimenti vicentini del gruppo<br />

che occupava ancora oltre 5.000 lavoratori era costituito da 211 delegati.<br />

I successi sindacali del biennio ’68-69 avevano avviato un processo<br />

di crescita dei salari e di riduzione degli orari ed avevano determinato<br />

nei lavoratori una volontà di contare in fabbrica.<br />

Quotidiane erano le trattative sui carichi e i ritmi di lavoro e le<br />

assegnazioni di macchinario. Le lotte per il miglioramento delle<br />

7 <strong>La</strong> CGIL si rifiutò di sottoscrivere questa premessa all’accordo separato del 12<br />

maggio ’68: «le parti concordemente deplorano i noti episodi di facinorosa violenza<br />

compiuti il 19 aprile da gruppi estranei all’ambiente di lavoro». Quella coraggiosa<br />

scelta ha certamente pesato <strong>nella</strong> crescita di prestigio e di consenso alla CGIL. «Ma<br />

quanto restasse bruciante a distanza di tempo lo mostra il fatto che Pietro Marzotto<br />

l’abbia rievocata polemicamente nel maggio del 1983, <strong>nella</strong> sua relazione all’Assemblea<br />

annuale degli imprenditori vicentini». Giuseppe Pupillo, Il pesciolino rosso, Ergon<br />

Edizioni, 2001. E forse anche l’episodio che racconto <strong>nella</strong> mia testimonianza in appendice<br />

lo conferma. Infatti nel luglio dell’80 Pietro Marzotto ebbe uno scatto d’ira<br />

di fronte ad un analogo rifiuto di firmare una premessa non concordata.<br />

8 Oscar Mancini, Quaderni del Centenario della Camera del lavoro di Vicenza, n. 4, riprodotta<br />

in appendice.<br />

16

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