La statua nella polvere. - GIORGIO ROVERATO

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fabbrica» e dopo aver argomentato la posizione del PCI si chiudeva con: «Chiediamo l’immediata convocazione del Consiglio comunale con la partecipazione dei sindacati e dei lavoratori per precisare le forme di lotta contro la politica di Marzotto (e chi lo sostiene) che danneggia tutta la collettività». E poi distribuimmo in tutte le scuole superiori di Valdagno un appello firmato: gli operai comunisti della Marzotto. Argomentammo le ragioni della lotta in corso ma contemporaneamente inserimmo due concetti attraverso questi passaggi: Studenti! Noi non vogliamo solidarietà. Vogliamo che siate consapevoli che il vostro posto nella lotta è a fianco a noi per battere lo strapotere padronale (pensate allo strapotere di Marzotto che oltre alla fabbrica possiede tutte le infrastrutture di Valdagno), per uno sviluppo della democrazia, per una partecipazione degli operai e degli studenti alla direzione reale nelle fabbriche e nelle scuole, per trasformare questa società basata sul privilegio e sullo sfruttamento [...] Studenti! Astenetevi dalle lezioni durante gli scioperi della Marzotto. Era il 16 di aprile. Qui voglio inserire una perla. Dopo la giornata del 19, cioè dopo l’abbattimento della statua, gli studenti della DC escono con un volantino distribuito quasi clandestinamente in cui tra l’altro si scrive: l’anno scolastico svolge ormai alla fine e quindi dobbiamo sentirci ora maggiormente impegnati per una migliore riuscita nello studio, nella certezza che il maggiore contributo che noi potremo dare alla causa comune sta nell’adempimento del nostro dovere e nel sopportare con serenità d’animo le immancabili difficoltà della vita. Nella relazione dell’architetto Bassetti e nella testimonianza che porterò poi gli studenti si mossero in ben altro modo rispetto ai consigli della DC. Il 19 aprile La cronaca della giornata è conosciuta. Sono state pubblicate testimonianze; abbiamo sentito la rievocazione di un diretto protagonista come Palmieri; è pubblicata la cronaca ragionata della FILTEA na- 77
zionale. Non faccio perdere tempo per raccontare come l’ho vissuta io (comunque, per quasi tutte le 24 ore, assieme a Gildo). Mi interessa qui dire che gli studenti scioperarono ed erano tutti valdagnesi, mi interessa dire che dal pomeriggio dalle vie, dalle periferie e dalle contrade collinari affluirono cittadini e la manifestazione divenne «popolo», popolo valdagnese e della vallata. Mi interessa dire che la sera durante le retate della polizia la nostra sede divenne rifugio di decine di cittadini che scappavano di fronte ad arresti indiscriminati. Mi interessa dire che i nostri consiglieri comunali tentarono inutilmente chiedere la convocazione straordinaria del Consiglio comunale perché il sindaco fu irreperibile per tutta la notte. Come sappiamo, partì la campagna di disinformazione. Tutti i giornali locali e nazionali (salvo l’Unità) parlarono di facinorosi venuti dall’esterno (purtroppo a questa tesi qualcuno forse per farsi bello fece un po’ da sponda perché disse successivamente di esserci 78
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dell’Armonia» e la CGIL fece ben
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Da diversi anni ormai, alcune impre
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è un discorso ideologico, come dim
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