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La statua nella polvere. - GIORGIO ROVERATO

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che se non esattamente nel modo più tardi rivendicato da alcune<br />

sue componenti 15 .<br />

Scontando l’apparente paradossalità dell’affermazione, sin quasi<br />

dall’inizio, ad esempio, furono gli stessi amministratori democristiani<br />

ad attribuire a se stessi e a pezzi di mondo operaio a loro contigui<br />

il «merito» addirittura della sommossa e senz’altro delle «lotte»<br />

come appare nitidamente in una lunga serie di dichiarazioni e di rivisitazioni<br />

culminate ch’è poco tempo <strong>nella</strong> rievocazione congiunta<br />

di due ex sindaci e notabili DC come Gaetano Bressan e Maurizio<br />

Dal <strong>La</strong>go 16 .<br />

Se da un lato occorre non perdere mai di vista il radicamento assai<br />

forte che la Chiesa e il partito cattolico ebbero sempre a Valdagno<br />

tra le file dello stesso proletariato di fabbrica 17 , come potrebbe<br />

dimostrare anche un sommario rinvio all’unico precedente di conflittualità<br />

sociale paragonabile a quello del 1968/69 (e cioè lo sciopero<br />

e il braccio di ferro coronati da grave insuccesso del 1921) 18 ,<br />

15 Basti per tutte la versione, ai limiti del grottesco, offerta in un suo strampalato<br />

libro di memorie da Giannino Marzotto il quale letteralmente ricorda: «Il 17 aprile<br />

1968 mio padre mi nominò Presidente e Consigliere Delegato della Marzotto. Due<br />

giorni dopo, il 19 aprile sull’imbrunire, un gruppuscolo proveniente da Trento, insinuavano<br />

guidato da Curcio e ispirato da Toni Negri, invase manu militari Valdagno,<br />

disselciando le strade, minacciando chiunque e concludendo l’azione di guerriglia abbattendo<br />

le statue di mio nonno e bisnonno erette in una delle principali piazze» (G.<br />

Marzotto, Così è o mi parve. Dalla grande industria alle Mille Miglia in doppiopetto. Ricordi,<br />

aforismi, interviste e parole in libertà, Milano, 2006, p. 46, ma cfr. concetti analoghi alle<br />

pp. 101-102). Per operare un salutare confronto di memorie basti il rinvio a quella<br />

forse più tardi meglio nota di un operaio comunista come l’ex partigiano di Recoaro,<br />

alle dipendenze della Marzotto dal 1945, Espedito Floriani, raccolta in una intervista<br />

del febbraio 1997 da Walter Cocco e da lui edita in appendice alla sua tesi di laurea in<br />

storia (nonché poi ripubblicata o riprodotta per stralci in varie sedi), ossia W. Cocco,<br />

Una <strong>statua</strong> <strong>nella</strong> <strong>polvere</strong>. Industria capitalistica e classe operaia alla Marzotto di Valdagno<br />

dalle origini al 1969, tesi di laurea, Università degli Studi di Venezia Ca’ Foscari, Facoltà<br />

di Lettere e Filosofia, Corso di <strong>La</strong>urea in Storia, aa. 1999-2000, rel. prof. Piero<br />

Brunello, pp. 226-236 (specie pp. 230-233).<br />

16 G. Bressan e M. Dal <strong>La</strong>go, Politica e società. Valdagno 1968-1995, Valdagno 2005,<br />

pp. 15-19.<br />

17 Cfr. Boscato, A Valdagno cade un monumento, cit., pp. 149-150. Per il contesto<br />

provinciale cfr. P. Contin, Realtà cattolica e Democrazia Cristiana. Vicenza 1960-1970, Vicenza,<br />

1992 e Id. (a cura di), Democristiani a Vicenza. Il partito cattolico in area berica<br />

(1944-1953), Vicenza, 2008.<br />

18 Cfr. G. Roverato, Gli operai dei Marzotto, in Aa.Vv., <strong>La</strong> classe, gli uomini e i partiti.<br />

Storia del movimento operaio e socialista in una provincia bianca: il Vicentino (1873-1948), a<br />

cura di E. Franzina, Vicenza, 1982, 2 voll., II, pp. 939-942.<br />

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