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La statua nella polvere. - GIORGIO ROVERATO

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Naturalmente – ci ricorda Bruno Trentin – la democrazia, la conquista di<br />

nuove libertà è, contrariamente a quanto sostengono molti ideologi o<br />

molti poeti, la cosa meno spontanea che ci sia. <strong>La</strong> cosa più spontanea in<br />

una società organizzata, come in una associazione, come in un sindacato,<br />

è la burocrazia, non è la democrazia, la democrazia si deve conquistare<br />

faticosamente ogni giorno… 13 .<br />

Le testimonianze di Ermenegildo Palmieri e di Andrea Cestonaro ci<br />

dicono che così è accaduto a Valdagno <strong>nella</strong> seconda metà degli anni<br />

sessanta. Così è stato, in parte, anche nei primi anni settanta, come<br />

ho cercato di testimoniare. Non è senza significato lo slogan che adottammo<br />

al Congresso della Camera del <strong>La</strong>voro di Valdagno del ’73,<br />

concluso da Sergio Garavini: «Rivitalizzare i Consigli di fabbrica».<br />

Non avevamo dimenticato la preziosa eredità che ci aveva lasciato<br />

il ’68/69. Più di altri non l’aveva dimenticata Bruno Trentin se ancora<br />

nel 1998 ci spronava con questa riflessione di straordinaria attualità:<br />

Sì, l’esercizio della democrazia, ha bisogno di essere continuamente rialimentato,<br />

di nuovi motivi, di nuovi obiettivi che diano ragione dei diritti,<br />

delle libertà conquistate […]; I consigli dei delegati erano stati conquistati<br />

nell’autunno caldo con l’obiettivo di procedere a dei rinnovi frequenti<br />

degli eletti, con l’obiettivo di riverificare continuamente, attraverso<br />

assemblee di reparto e di gruppo, quali erano i problemi che dovevano<br />

essere affrontati e risolti. Dopo pochi anni invece i delegati hanno<br />

cominciato a essere sempre gli stessi, le elezioni non si sono più rifatte, e<br />

mentre cambiavano i problemi dell’organizzazione del lavoro […] si allentò<br />

il controllo, e si allentò anche quell’ansia di democrazia nei confronti<br />

del sindacato stesso […]. Se non c’è la capacità di alimentarla di<br />

nuovi motivi, di attualizzarla continuamente, la tensione si abbassa, l’organizzazione<br />

si ripiega su una routine che diventa sempre più burocratica<br />

e si distacca poi dalla gente in carne ed ossa 14 .<br />

Parla a noi, alla necessità di rinnovare l’organizzazione.<br />

Ma il rinnovamento dei gruppi dirigenti non può mai essere separato<br />

da un rinnovamento delle politiche, del programma, della<br />

strategia della nostra organizzazione. Il rinnovamento cammina con<br />

la coerenza delle idee, con la coerenza della proposta e del progetto<br />

politico.<br />

13 Bruno Trentin, Intervista video di Franco Giraldi, 1998.<br />

14 Bruno Trentin, ibid.<br />

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