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La statua nella polvere. - GIORGIO ROVERATO

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è un discorso ideologico, come dimostra anche la lotta alla Marzotto,<br />

a determinare il conflitto sociale, bensì la capacità d’intervenire<br />

<strong>nella</strong> concretezza delle condizioni di lavoro.<br />

Dal conflitto rinasce, in forma nuova, l’ideologia politica. Non viceversa.<br />

Naturalmente ciò accade quasi sempre quando il sindacato<br />

è capace d’interpretare e rappresentare la domanda di cambiamento<br />

che proviene dai luoghi di lavoro e di promuovere il protagonismo<br />

dei lavoratori <strong>nella</strong> lotta per mutare la propria condizione.<br />

Questo è certamente il caso della FILTEA diretta in quegli anni da<br />

Ermenegildo Palmieri. Quando accade, con l’intensità e l’ampiezza<br />

che si manifestò nel biennio ’68-69, anche il sindacato si rinnova<br />

perché i lavoratori «si appropriano del sindacato» come loro espressione<br />

e strumento unitario.<br />

L’unità sindacale a lungo perseguita dalla CGIL fin dal momento<br />

della scissione viene finalmente realizzata nei fatti sotto la spinta dal<br />

basso, nel vivo del conflitto sociale. L’onda lunga del ’68-69 s’inoltra<br />

in profondità negli anni settanta con la stagione del «sindacato dei<br />

Consigli» fino a creare le condizioni per la «costituente» del sindacato<br />

unitario e il tentativo di costruire un rapporto tra fabbrica e società<br />

con la costituzione dei «Consigli di zona». Infatti, l’ascesa del<br />

sindacato dei Consigli parve per un breve tratto irresistibile. Nel ’70<br />

e nel ’71, nelle memorabili riunioni dei Consigli generali di Firenze<br />

Uno e Firenze Due, il programma era chiaramente quello di arrivare<br />

allo scioglimento delle tre Confederazioni per costituire una organizzazione<br />

unitaria e intanto di dare vita a strutture unitarie territoriali<br />

e di categoria, nel corso di questo processo.<br />

Gli eventi successivi, con la ripresa elettorale della destra e ancor<br />

più il mutamento di umori della DC. portarono ad una diversa conclusione,<br />

la Federazione Unitaria CGIL-CISL-UIL (Firenze Tre) che<br />

resse fino all’84 (decreto Craxi sulla scala mobile) e il conseguente<br />

tramonto del sindacato dei Consigli. Non ancora dei Consigli di<br />

fabbrica che proseguirono invece la loro parabola vitale fino ai primissimi<br />

anni ’90.<br />

Gli anni sessanta si chiudevano con una grande avanzata del<br />

mondo del lavoro e con una consistente affermazione antiautoritaria.<br />

<strong>La</strong> risposta che arrivò fu inquietante perché inafferrabile. Il 12<br />

dicembre del 1969 una bomba fece una strage alla Banca dell’Agricoltura<br />

di Milano. Ci fu la solita caccia all’anarchico e poi il buio, il<br />

buio totale per anni e decenni. Era un avvertimento; se cercate di<br />

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