La statua nella polvere. - GIORGIO ROVERATO
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Del Comitato zona Rio: un appello alle lavoratrici, lavoratori<br />
dei lanifici Marzotto (20 febbraio 69)<br />
[…] Ci vuole una prospettiva chiara, precisa, decisa a condurre la lotta<br />
con maggiore forza e coraggio come richiede la situazione ed il tipo di<br />
avversario che abbiamo di fronte.<br />
Innanzitutto tenete presente che il sindacato siete voi e, a voi spetta ogni<br />
decisione, ogni iniziativa.<br />
È necessario però, che vi scrolliate di dosso quella pigrizia che vi tiene<br />
legati ai banchi della mensa.<br />
BASTA CON LE CARTE E CON LA TOMBOLA<br />
BASTA CON LE BARZELLETTE E LE POESIE<br />
Lo sciopero è una manifestazione di lotta e non una occasione per far<br />
baldoria e per riposarsi.<br />
<strong>La</strong> occupazione della fabbrica è una forma di lotta ancora più avanzata e<br />
più dura e, richiede maggiori sacrifici, maggiore decisione, maggiore coraggio.<br />
DOVETE ESSERE VOI A DECIDERE COSA E COME FARE.<br />
DOVETE ESSERE VOI AD INDICARE AI SINDACATI LA STRADA DA SEGUIRE.<br />
VOI SIETE GLI ARTEFICI PRIMI DI QUESTA E DI ALTRE LOTTE.<br />
[…] <strong>La</strong>sciate un picchetto in fabbrica, gli altri<br />
TUTTI FUORI […]<br />
È opportuno anche ricordare, a due giorni dal 25 aprile, l’appello<br />
dei partigiani della «Garemi» agli operai degli stabilimenti Marzotto<br />
in lotta (febbraio 1969):<br />
[…] Mentre riconfermiamo tutta la nostra solidarietà con i tessili di Valdagno<br />
in lotta, ci preme far conoscere una verità che alla maggior parte<br />
di voi è sconosciuta: gli stabilimenti Marzotto sono stati salvati più volte<br />
dalla distruzione, durante l’ultima guerra, grazie all’intervento dei partigiani.<br />
Ciò avvenne per due volte nell’estate del 1944, quando alcune azioni<br />
partigiane fecero rallentare in vari modi il ritmo della produzione nelle<br />
fabbriche Marzotto, riuscendo così a convincere gli alleati a rinunciare ai<br />
bombardamenti a tappeto che essi avevano progettato su Valdagno (il<br />
prodotto che usciva dalla Marzotto andava infatti ad alimentare il potenziale<br />
bellico dei tedeschi).<br />
<strong>La</strong> terza volta fu nei giorni della Liberazione, dal 25 al 29 aprile 1945,<br />
quando il pronto intervento dei partigiani a difesa delle fabbriche impedì<br />
che i tedeschi, <strong>nella</strong> loro ritirata, potessero far saltare le enormi cariche<br />
di tritolo che in precedenza avevano collocato agli angoli degli stabilimenti<br />
più importanti della nostra provincia, quelli Marzotto compresi.<br />
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