La statua nella polvere. - GIORGIO ROVERATO

sieme ai lavoratori di tutta la vallata aderendo all’astensione dal lavoro
indetta da CGIL, CISL e UIL.
Bisognava però uscire da Valdagno per cui ci impegnammo a
sviluppare azioni in provincia.
Ricordo qui, tra le altre, lo sciopero degli studenti dell’Istituto
Fogazzaro di Vicenza dell’8 febbraio, la manifestazione del 21 febbraio
a Vicenza, in Corso Palladio, davanti al «Fuso d’Oro» della catena
dei negozi di Marzotto.
Intervenne la polizia, caricò e fermò undici giovani che furono
portati in Questura; erano giovani della FGCI e del PSIUP evidentemente
conosciuti dalla squadra politica, come si chiamava allora, e
per questo furono fermati loro e non altri. Iniziò l’iter processuale
che si fermò con l’amnistia.
A Valstagna il Circolo Giovanile Unitario promosse una raccolta
di fondi che poi furono consegnati agli operai della Marzotto con
interessanti motivazioni. Scrissero:
la vittoria degli operai della Marzotto è importante per tutti gli operai
del Veneto e non solo del Veneto.
Chiediamo per gli operai della Marzotto non l’elemosina, ma un contributo
fattivo, oltre che finanziario, morale e di appoggio, di apprezzamenti
e di sostegno nella lotta che è anche la nostra.
La raccolta verrà fatta domenica 23 per le vie di Valstagna.
Mi piace ricordare che il giovane animatore dell’iniziativa era il qui
presente architetto Giampaolo Bassetti.
Conosciamo l’esito vittorioso e sappiamo che da lì, dalle vittorie
dei valdagnesi e poi italiane, conquistammo diritti fino allora impensabili,
sociali, civili e politici: lo Statuto dei Lavoratori, la 194 e
le grandi avanzate della sinistra nel 1975.
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