La statua nella polvere. - GIORGIO ROVERATO

licenziarti per scarso rendimento. Marzotto aveva il coltello dalla
parte del manico.
Dopo le battaglie è cambiato qualcosa anche per la CGIL?
Ad aiutarci molto è stata la petizione [il referendum] ideata da Palmieri:
è stata una grande idea.
L’occupazione
Un bel mattino abbiamo deciso di occupare la fabbrica. Lo abbiamo
deciso democraticamente e d’accordo con i sindacati. Ci siamo presentati
sulle scalette, c’ero anch’io quel mattino,una quarantina di
operaie – senza violenza – abbiamo avvisato le guardie che da quel
momento la fabbrica era occupata, che a loro non avremmo fatto
nulla, e che se volevano potevano restare, ma che non ce ne saremmo
andati finché non si chiudeva il contratto con Marzotto.
E loro come hanno reagito?
Quando hanno visto questa massa di persone cosa volevi che facessero,
avevano pure la pistola, ma se ne sono andati e noi siamo entrati.
Abbiamo tenuto un mese la fabbrica. lo poi ho fatto parte delle
pattuglie, sorvegliavamo lo stabilimento che non entrassero sabotatori,
che fossero rispettate le macchine. Perché le macchine sono
quelle che ci danno il pane, dicevamo! In caso di sabotaggio l’azienda
avrebbe avuto il coltello dalla parte del manico. Noi dovevamo
salvare la fabbrica, perché lì ci guadagnavamo il nostro pane, ma
volevamo che Marzotto fosse un po’ più umano. E l’abbiamo tenuta
un mese prima che Giannino cedesse. Sempre ’sto Giannino che non
voleva cedere.
Al momento dell’accordo, ricorderò sempre, ci han detto: «venticinque
lire in più all’ora», una stupidaggine insomma! Siamo rimasti
un po’ tutti perplessi, ma molti operai erano preoccupati. Dopo
un mese di occupazione, senza paga e la famiglia sulle spalle, volevano
tornare a lavorare.
Vedevamo che il fronte cominciava a cedere. Tuttavia siamo
riusciti ad ottenere un contratto più rispettabile: per la prima volta
nella storia italiana sono sorti i comitati di fabbrica, il diritto a
fare assemblee e a far entrare il sindacato in fabbrica. In Italia la
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