I Vangeli di Matteo, Marco, Luca e del 'piccolo' - Il catecumeno
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L’episo<strong>di</strong>o <strong>del</strong>la strage degli innocenti, messa in atto da Erode il Grande<br />
a Betlemme, fa comprendere come a quei tempi non si scherzasse quanto a<br />
cru<strong>del</strong>tà sanguinaria e come pure non si avesse pietà verso chi fosse<br />
sospettato <strong>di</strong> essere un rivale politico.<br />
I genitori <strong>di</strong> Gesù sapevano perfettamente queste cose e dunque<br />
sapevano anche che - prima il bambino, poi il ragazzo, infine il giovane<br />
uomo non ancora pronto per la missione - andava protetto mantenendo<br />
innanzitutto il segreto sulla sua natura messianica finchè Dio Padre o il<br />
Verbo che viveva in Gesù come sua seconda natura non avessero ritenuto<br />
che i tempi fossero ‘maturi’ per l’inizio <strong>del</strong>l’opera <strong>di</strong> Redenzione.<br />
Giuseppe e Maria sentivano tremendamente la responsabilità <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>re<br />
il ‘figlio <strong>di</strong> Dio’.<br />
Nel volume precedente, avevamo me<strong>di</strong>tato l’episo<strong>di</strong>o <strong>del</strong> ritrovamento <strong>di</strong><br />
Gesù do<strong>di</strong>cenne nel Tempio. 21<br />
L’angoscia <strong>di</strong> Maria e <strong>di</strong> Giuseppe con quell’esclamazione <strong>del</strong>la madre<br />
nel ritrovare il giovinetto, ‘Figlio, perché ci hai fatto così?’, esprime non<br />
solo e non tanto lo ‘scaricarsi’ <strong>del</strong>l’ansia <strong>di</strong> un genitore che ha finalmente<br />
ritrovato il figlio perduto, ma soprattutto quella che derivava dalla<br />
responsabilità <strong>di</strong> essere in qualche modo venuti meno verso Dio agli<br />
impegni <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a nei confronti <strong>del</strong> figlio terreno <strong>di</strong> Dio.<br />
Non è che il Verbo che era in Gesù non sapesse tutelare a sufficienza il<br />
Gesù ‘umano’ ispirandolo sul modo migliore <strong>di</strong> condursi.<br />
Quando ad esempio Gesù era ancora in fasce a Betlemme fu l’Angelo<br />
che si servì <strong>di</strong> un sogno per indurre Giuseppe a condurlo via: ‘Levati,<br />
pren<strong>di</strong> il bambino e sua Madre, e fuggi in Egitto…’.<br />
Ma i genitori – pur fiduciosi nella protezione <strong>di</strong> Dio - non volevano<br />
neanche ‘tentare’ Dio agendo in maniera umanamente imprudente.<br />
Nonostante all’epoca <strong>del</strong> ritrovamento <strong>di</strong> Gesù do<strong>di</strong>cenne al Tempio<br />
fossero passati quasi un<strong>di</strong>ci anni da quella fuga precipitosa da Betlemme,<br />
essi temettero in quell’occasione che Gesù – il quale per i genitori era pur<br />
sempre un ‘ragazzo’ anche se in Israele a do<strong>di</strong>ci anni si raggiungeva la<br />
maggiore età legale - si potesse tra<strong>di</strong>re proprio per quegli sprazzi <strong>di</strong> ‘luce’<br />
che ogni tanto rifulgevano, rivelando così in qualche modo la propria vera<br />
natura messianica a chi forse a Gerusalemme non aveva ancora <strong>di</strong>menticato<br />
i Magi e quella strage <strong>di</strong> Betlemme.<br />
21 G.L.: “I <strong>Vangeli</strong> <strong>di</strong> <strong>Matteo</strong>, <strong>Marco</strong>, <strong>Luca</strong> e <strong>del</strong> ‘piccolo’ Giovanni” – Vol. I, Cap. 10 – Ed. Segno