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I Vangeli di Matteo, Marco, Luca e del 'piccolo' - Il catecumeno

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<strong>Il</strong> peccato originale è dunque per Bultmann un concetto ‘immorale e<br />

insostenibile’, come insostenibile ed immorale sembrava a mio fratello che<br />

senza l’aggravante <strong>di</strong> essere Bultmann ritornava però spesso con me su<br />

questo argomento che non gli dava pace.<br />

Ma Bultmann sbaglia <strong>di</strong>cendo che l’uomo moderno – e quin<strong>di</strong> anche egli<br />

stesso - non può comprendere come, conoscendo la colpa solo come atto<br />

<strong>di</strong> responsabilità, egli possa essere condannato ad essere schiavo <strong>di</strong> un<br />

destino <strong>di</strong> morte.<br />

Bultmann sbaglia perché all’uomo moderno basterebbe spiegare che<br />

non bisogna confondere il concetto <strong>di</strong> Colpa con quello <strong>del</strong>le ‘conseguenze’<br />

<strong>del</strong>la colpa, cioè la causa con l’effetto.<br />

I <strong>di</strong>scendenti <strong>di</strong> Adamo ed Eva non furono ‘condannati’ da un Dio<br />

ingiusto a subire un ‘destino <strong>di</strong> morte’ per una colpa che era in loro<br />

inesistente perché non ne avevano avuto alcuna responsabilità, ma furono<br />

piuttosto ‘condannati’ dai loro progenitori a subire le ‘conseguenze’ <strong>del</strong><br />

proprio comportamento.<br />

La realtà che ci circonda, la realtà che contrad<strong>di</strong>stingue la storia intera<br />

<strong>del</strong>l’Umanità, è piena <strong>del</strong>le conseguenze sui figli <strong>del</strong>le colpe dei genitori,<br />

conseguenze che rappresentano l’ere<strong>di</strong>tà più pesante che ogni generazione<br />

riceve dalla precedente e lascia alla successiva.<br />

E nessuno si sogna – se non magari sul piano accademico – <strong>di</strong> mettere<br />

sul banco degli accusati i propri genitori, come sicuramente ci dovremmo<br />

finire noi rispetto ai nostri figli, né tantomeno <strong>di</strong> mettere sotto accusa Dio.<br />

Non è un Dio ingiusto, quello che ci ha condannato, ma siamo noi che<br />

subiamo le conseguenze <strong>del</strong>le colpe dei nostri genitori come i nostri figli<br />

subiranno le conseguenze <strong>del</strong>le nostre.<br />

La prima Colpa che privò l’uomo <strong>del</strong>l’aiuto <strong>di</strong> Dio, non fu voluta da<br />

Dio – che, anzi, tutto aveva dato all’uomo e lo aveva anche messo in<br />

guar<strong>di</strong>a – ma dall’uomo che – libero – aveva voluto essere come Dio<br />

attingendo, come fa anche oggi, al frutto <strong>del</strong>la Scienza non illuminata dalla<br />

Sapienza, il frutto <strong>del</strong>la conoscenza <strong>del</strong>l’Albero <strong>del</strong> Bene e <strong>del</strong> Male.<br />

La Colpa dei due progenitori, insomma, comportò <strong>del</strong>le conseguenze,<br />

alla stessa stregua <strong>di</strong> come le potrebbero portare gli atti <strong>di</strong> due genitori<br />

o<strong>di</strong>erni che – contratte per imprudenza certe malattie – possono poi trovarsi<br />

nella situazione <strong>di</strong> trasmetterle geneticamente ai propri figli, senza che per<br />

questo nessuno si sogni <strong>di</strong> prendersela con Dio.

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