I Vangeli di Matteo, Marco, Luca e del 'piccolo' - Il catecumeno
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«Oh! Figlio! Figlio mio! ». Maria ha la voce straziata. Gesù la carezza. Noto<br />
che Maria ha sul capo, oltre il velo, anche il manto. E' più che mai velata, come<br />
una sacerdotessa.<br />
«Starò assente qualche tempo, per farti contenta. Quando sarò vicino<br />
manderò ad avvisarti ».<br />
« Manda Giovanni. Mi pare <strong>di</strong> vedere un poco Te nel vedere Giovanni.<br />
Anche la madre sua è piena <strong>di</strong> cure per me e per Te. Ella spera, è vero, un<br />
posto <strong>di</strong> privilegio per i suoi figli. E' donna ed è mamma, Gesù. Bisogna<br />
compatirla. Ne parlerà anche a te. Ma ti è devota sinceramente. E quando sarà<br />
liberata dall'umanità, che fermenta in lei come nei suoi figli, come negli altri,<br />
come in tutti, Figlio mio, sarà grande nella fede. E' doloroso che tutti sperino<br />
da Te un bene umano, un bene che, anche se non è umano, è egoista. Ma il<br />
peccato è in loro con la sua concupiscenza. Ancora l'ora benedetta, e tanto,<br />
tanto temuta, per quanto l'amore <strong>di</strong> Dio e <strong>del</strong>l'uomo me la faccia desiderare, in<br />
cui Tu annullerai il Peccato, non è venuta. Oh! quell'ora! Come trema il cuore<br />
<strong>del</strong>la tua Mamma per quell'ora! Che ti faranno, Figlio? Figlio Redentore, <strong>di</strong><br />
cui i Profeti <strong>di</strong>cono tanto martirio? »<br />
« Non ci pensare, Mamma. Dio ti aiuterà in quell'ora. Me e te aiuterà Dio. E<br />
dopo sarà la pace. Te lo <strong>di</strong>co una volta ancora. Ora va', ché la sera scende e<br />
lungo è il cammino. lo ti bene<strong>di</strong>co.<br />
Dice Gesù:<br />
« Piccolo Giovanni, molto lavoro oggi. Ma siamo in<strong>di</strong>etro <strong>di</strong> un giorno e non si<br />
può andare piano. Ti ho dato la forza per questo, oggi.<br />
Le quattro contemplazioni te le ho concesse per poterti parlare sui dolori <strong>di</strong><br />
Maria e miei, preparatori alla Passione. Avrei dovuto parlarne ieri, sabato, giorno<br />
de<strong>di</strong>cato a mia Madre. Ma ho avuto pietà. Oggi si riprende il tempo perduto.<br />
Dopo i dolori che ti ho fatto conoscere, Maria ha avuto anche questi. Ed Io con<br />
Lei.<br />
<strong>Il</strong> mio sguardo aveva letto nel cuore <strong>di</strong> Giuda Iscariota.<br />
Nessun deve pensare che la Sapienza <strong>di</strong> Dio non sia stata capace <strong>di</strong><br />
comprendere quel cuore. Ma, come ho detto a mia Madre, egli ci voleva. Guai a<br />
lui per esser stato il tra<strong>di</strong>tore! Ma un tra<strong>di</strong>tore ci voleva. Doppio, astuto, avido,<br />
lussurioso, ladro, e intelligente e colto più <strong>del</strong>la massa, egli aveva saputo imporsi<br />
a tutti. Audace, mi spianava la via, anche se era via <strong>di</strong>fficile. Gli piaceva, oltre<br />
tutto, emergere e far risaltare il suo posto <strong>di</strong> fiducia presso <strong>di</strong> Me. Non era<br />
servizievole per istinto <strong>di</strong> carità. Ma unicamente perché era uno <strong>di</strong> quelli che voi<br />
chiamereste ‘faccendoni’. Ciò gli permetteva anche <strong>di</strong> tenere la borsa e <strong>di</strong><br />
avvicinare la donna. Due cose che, insieme alla terza, la carica umana, amava<br />
sfrenatamente.<br />
La Pura, l'Umile, la Distaccata dalle ricchezze terrene, non poteva non avere<br />
ribrezzo <strong>di</strong> quel serpe. Io pure ne avevo ribrezzo. Ed Io solo ed il Padre e lo<br />
Spirito sappiamo quali superamenti ho dovuto sostenere per poterlo sopportare<br />
vicino. Ma te li spiegherò in altro tempo.