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I Vangeli di Matteo, Marco, Luca e del 'piccolo' - Il catecumeno

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151<br />

Cosa ci poteva esser <strong>di</strong> meglio se non chiamarsi ‘amici <strong>di</strong> Dio’?<br />

Nell’opera valtortiana, ad esempio, si scopre che il padre <strong>di</strong> Lazzaro – ed<br />

è lo stesso Lazzaro che lo racconta a Gesù - era morto un tre anni prima<br />

che essi si conoscessero e si chiamava appunto Teofilo.<br />

E il fatto che Teofilo – come <strong>di</strong>ce il notista <strong>di</strong> questo brano – sia un<br />

personaggio ‘a noi sconosciuto’ che significa?<br />

Forse che deve esser dubbio che sia esistito perché il personaggio a noi è<br />

sconosciuto, e che quin<strong>di</strong> per questo Teofilo debba essere un nome<br />

immaginario e simbolico per riferirsi in genere a tutti i cristiani?<br />

Mi fa venire in mente ancora una volta Bultmann, quello che negava la<br />

storicità <strong>di</strong> tutti gli episo<strong>di</strong> e li riduceva a mero ‘simbolo’.<br />

Ma non aveva detto lo stesso Giovanni verso la fine <strong>del</strong> suo vangelo che<br />

‘Gesù fece in presenza dei suoi <strong>di</strong>scepoli molti altri pro<strong>di</strong>gi che non<br />

sono scritti in questo libro’, e non aveva poi ancora riba<strong>di</strong>to nelle ultime<br />

righe conclusive – forse ad uso <strong>di</strong> certi commentatori e critici che sarebbero<br />

venuti qualche secolo dopo - che ‘vi sono molte altre cose fatte da Gesù le<br />

quali, se fossero scritte ad una ad una, non so se il mondo stesso<br />

potrebbe contenere tutti i libri che si dovrebbero scrivere’?<br />

Avevo già avuto occasione <strong>di</strong> <strong>di</strong>re in precedenza che quest’ultima frase<br />

era evidentemente una iperbole, ma ora non ne sono più tanto sicuro, ed il<br />

‘vangelo’<strong>di</strong> Maria Valtorta con le sue oltre seicento visioni ce lo <strong>di</strong>mostra.<br />

E sono solo <strong>di</strong>eci volumi e non una intera Biblioteca, come dalle parole<br />

<strong>di</strong> Giovanni sembrerebbe <strong>di</strong> poter almeno capire.<br />

6.2 <strong>Il</strong> ‘black out’ <strong>di</strong> <strong>Matteo</strong> e…degli altri due, prima <strong>del</strong>la Festa <strong>del</strong>le ‘luci’<br />

Seguendo il racconto valtortiano e più ancora lavorando sulla bella<br />

‘Sinossi valtortiana dei quattro vangeli’ curata da Emilio Pisani (Centro<br />

E<strong>di</strong>toriale Valtortiano) ci accorgiamo che <strong>Matteo</strong> ha interrotto il suo<br />

racconto dopo quell’episo<strong>di</strong>o <strong>del</strong>la sua ‘chiamata’ ad apostolo a cui<br />

avevamo accennato.<br />

<strong>Il</strong> successivo brano <strong>di</strong> <strong>Matteo</strong> sarà quello in cui i <strong>di</strong>scepoli <strong>del</strong> Battista<br />

(Mt 9, 14-17), che forse per gelosia nutrivano nei confronti <strong>di</strong> Gesù una certa<br />

‘<strong>di</strong>ffidenza’, gli vanno a chiedere come mai, loro, facevano penitenza e

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