I Vangeli di Matteo, Marco, Luca e del 'piccolo' - Il catecumeno
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E commentando questo brano - che è fondamentale perché è la prima<br />
‘testimonianza’ pubblica <strong>del</strong>la <strong>di</strong>vinità <strong>di</strong> Gesù, oltre che la prima<br />
manifestazione ‘pubblica’ <strong>del</strong> Padre – egli ebbe a <strong>di</strong>re che questa era<br />
appunto un ‘simbolo’ come d’altro canto le parole che l’evangelista aveva<br />
messo in bocca al Battista.<br />
Ecco, quando gli pareva che secondo lui il Gesù dei vangeli <strong>di</strong>cesse<br />
qualcosa che sembrava contrastare la ‘razionalità’, allora lui aveva<br />
l’abitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> <strong>di</strong>re che quelle erano parole che gli evangelisti gli ‘avevano<br />
fatto <strong>di</strong>re’ per un loro scopo <strong>di</strong>dattico.<br />
Solo che - a forza <strong>di</strong> attribuire alla ‘immaginazione’ degli evangelisti le<br />
parole che essi ‘mettevano in bocca’ a Gesù per ragioni ‘<strong>di</strong>dattiche’ -<br />
finiva che <strong>del</strong> Gesù dei vangeli non rimaneva più niente, a parte la morte<br />
in croce, forse.<br />
E finiva anche che la gente perdeva la fede. E glielo <strong>di</strong>ssi.<br />
Un’altra persona <strong>del</strong> gruppetto presente, <strong>di</strong> fede onesta ma che chiedeva<br />
semplicemente <strong>di</strong> ‘capire’ meglio una cosa che l’aveva incuriosita da<br />
sempre, si domandava come fosse mai stato possibile che, in questo<br />
episo<strong>di</strong>o riportato dal vangelo <strong>di</strong> Giovanni (Gv 1, 19-34), il Battista<br />
esclamasse che egli non aveva mai conosciuto Gesù. Non erano forse<br />
cugini?<br />
I nostri tre teologi razionalisti avranno certo pensato da parte loro a<br />
questo proposito che i due – Gesù e il Battista - si dovessero essere messi<br />
d’accordo in anticipo facendo finta <strong>di</strong> non conoscersi: insomma, una specie<br />
<strong>di</strong> gioco <strong>del</strong>le ‘tre tavolette’!<br />
Dopo aver dunque chiarito il mio pensiero al sacerdote, spiegavo alla<br />
seconda persona quello che comprenderemo meglio leggendo l’ultimo<br />
capitolo <strong>di</strong> questo volume.<br />
La strada <strong>di</strong> Giovanni e quella <strong>di</strong> Gesù si erano cioè <strong>di</strong>varicate sin dalla<br />
nascita, né d’altra parte Gesù aveva più avuto occasione <strong>di</strong> tornare a<br />
Betlemme o ad Ebron, prima <strong>di</strong> quel battesimo al Giordano.<br />
Lo stesso Spirito Santo, che dopo il battesimo avrebbe portato Gesù nel<br />
deserto, lo aveva pure condotto – prima ancora <strong>del</strong>l’inizio <strong>del</strong>la sua<br />
missione – a quel guado <strong>del</strong> Giordano, affinchè l’uomo-Gesù si incontrasse<br />
con colui che da fuori <strong>del</strong> Tempo Dio-Padre aveva eletto come Precursore<br />
<strong>del</strong> Messia, liberandolo a questo scopo persino dalla Macchia d’origine fin<br />
dal grembo <strong>di</strong> Elisabetta.<br />
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