06.06.2013 Views

I Vangeli di Matteo, Marco, Luca e del 'piccolo' - Il catecumeno

I Vangeli di Matteo, Marco, Luca e del 'piccolo' - Il catecumeno

I Vangeli di Matteo, Marco, Luca e del 'piccolo' - Il catecumeno

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

163<br />

Adamo ed Eva, prima <strong>del</strong> Peccato originale, amavano Dio e<br />

si amavano fra loro come fratello e sorella, <strong>di</strong> amore spirituale.<br />

L’animalità, intesa come impulso sessuale alla procreazione e al<br />

mantenimento <strong>del</strong>la specie, era presente nell’uomo ma non aveva le<br />

caratteristiche <strong>del</strong>la nostra attuale sessualità che <strong>di</strong>venta ‘sensualità’, nella<br />

misura in cui – lo ripeto a scanso <strong>di</strong> equivoci – anziché essere finalizzata<br />

all’amore coniugale e ad una giusta procreazione <strong>di</strong> figli – sia invece fine a<br />

se stessa.<br />

E’ impossibile – per il ‘razionalista-materialista magari anche<br />

evoluzionista’ - prendere in considerazione un amore ‘spirituale’. Eppure<br />

era quella la situazione <strong>di</strong> Adamo ed Eva alle origini.<br />

E’ impossibile perché la nostra realtà attuale ci fa sembrare come<br />

abnorme e nemmeno tanto desiderabile la realtà originaria.<br />

Ma possiamo sempre fare, ora, almeno uno sforzo intellettuale per<br />

‘immaginare’ quella lontana situazione<br />

Adamo ed Eva, all’inizio, non avevano i cosiddetti ‘fomiti’, cioè gli<br />

impulsi negativi <strong>di</strong> carattere morale e spirituale in genere, e in particolare<br />

neppure quelli carnali <strong>del</strong>la attrazione sessuale, tranne – per questi ultimi -<br />

che nel periodo previsto dal loro or<strong>di</strong>ne naturale per essere de<strong>di</strong>cato alla<br />

generazione dei propri figli ed al mantenimento <strong>del</strong>la specie.<br />

I primi due – e con loro pure i successivi ove fossero rimasti senza fomiti<br />

<strong>di</strong> Peccato – avrebbero infatti dovuto riprodursi né più né meno <strong>di</strong> come è<br />

invece ancora oggi possibile per tutti gli altri animali, che lo fanno nei<br />

perio<strong>di</strong> stabiliti dalla loro natura o fissati anche dalle stagioni.<br />

Gli animali – i cui ‘progenitori’ non hanno commesso alcun peccato<br />

d’origine – hanno infatti conservato l’or<strong>di</strong>ne nella loro ‘anima animale’ e<br />

sentono l’impulso <strong>del</strong>la sessualità solo quando – come stabilito<br />

nell’originario decreto <strong>di</strong>vino volto a mantenere or<strong>di</strong>ne ed equilibrio anche<br />

biologico nel creato – essi devono farlo per la riproduzione finalizzata al<br />

mantenimento <strong>del</strong>la specie. La loro è una sessualità finalizzata e non fine a<br />

se stessa.<br />

La generazione dei figli <strong>del</strong>l’uomo non sarebbe stata dunque la<br />

conseguenza – oggi spesso indesiderata - <strong>del</strong>la ‘sessualità’ ma quella <strong>di</strong> un<br />

atto d’amore finalizzato a creare un ulteriore ‘figlio’ <strong>di</strong> Dio, destinato al<br />

Para<strong>di</strong>so e cioè ad una vita <strong>di</strong> felicità eterna.<br />

Se non fosse subentrata nell’uomo una procreazione <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nata e se non<br />

ci fosse stato l’egoismo <strong>del</strong> Peccato originale, la popolazione mon<strong>di</strong>ale oggi

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!