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Per la stagione 2008/2009 sono operanti due Comitati Consultivi IN ...

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d’un tratto di tutta l’energia e l’aff<strong>la</strong>to di ribellione<br />

che già contiene. Nel bel mezzo dell’eccentricità<br />

apparente di Larita, che prende parte al<strong>la</strong> caccia al<strong>la</strong><br />

volpe a cavallo di una moto, e dell’eccentricità reale<br />

di una caccia al<strong>la</strong> volpe punto e basta, Elliot non è<br />

certo tipo da sottrarsi al<strong>la</strong> gara di anticonformismo<br />

per nascondersi dietro una regia trasparente. Un<br />

tocco di musical, un profumo di bordello francese,<br />

una pal<strong>la</strong> di biliardo ed ecco inscenata una lezione di<br />

stile, con tanto di approfondimento sull’inquadratura<br />

sardonica.<br />

Cinecircolo Romano/Qui Cinema - Catello Masullo<br />

Trasposizione cinematografica dell’opera teatrale<br />

omonima di Noel Coward, scritta nel 1924, quando<br />

l’autore aveva solo 23 anni. Una prima riduzione per<br />

il grande schermo ebbe <strong>la</strong> regia di Alfred Hitchcock,<br />

nel 1928, in versione muta. La regia è stata affidata<br />

all’australiano Stephan Elliot (che ha anche scritto <strong>la</strong><br />

sceneggiatura, a 4 mani con il suo fedele col<strong>la</strong>boratore<br />

Sheridan Jobbins), il quale torna al<strong>la</strong> regia dopo 10<br />

anni e che è stato autore di successi come “Priscil<strong>la</strong> <strong>la</strong><br />

regina del deserto” e “The eye – lo sguardo”. Il risultato<br />

è bril<strong>la</strong>nte. L’originario testo teatrale, che era<br />

melodrammatico ed un po’ velenoso, è stato modernizzato<br />

con l’aggiunta di un gran numero di battute<br />

irresistibili. Ne è uscito un film scoppiettante, spumeggiante.<br />

Dialoghi affi<strong>la</strong>tissimi. Botte e risposte fulminanti.<br />

Sitcom esi<strong>la</strong>ranti. Sarcastico, graffiante, dissacrante,<br />

a tratti deliziosamente irriverente.<br />

Godibilissimo. Confezione impeccabile. Costumi<br />

ricercatissimi, perfetti, a cura di Charlotte Walter<br />

(“Un cuore grande”, “The Bourne supremacy”, ecc.).<br />

Inappuntabile e creativo il truccatore, premio Oscar,<br />

Jeremy Woodhead (“Il Signore degli anelli”, “I pirati<br />

dei Caraibi”, ecc.). Scenografie sontuose, dal<strong>la</strong> cura e<br />

ricostruzione filologica di John Beard (“Enigma”,<br />

“Brazil”, ecc.) che ha magistralmente reso le ambientazioni<br />

dell’epoca nel<strong>la</strong> splendida Flintham Hall a<br />

Nottinghamshire, dotata di una delle serre private più<br />

belle d’Inghilterra. Fotografia magistrale di Martin<br />

Kenzie (”Wimbledon”, “Il Fantasma dell’Opera”,<br />

Finito di stampare nel mese di Dicembre <strong>2008</strong><br />

112<br />

ecc.). Musiche bril<strong>la</strong>nti e professionali di Marius de<br />

Vries (“Romeo e Giulietta”, “Moulin Rouge”, ecc.),<br />

che, con approccio innovativo, si distacca dal tradizionale<br />

commento di scene gioiose con musiche allegre<br />

e sottolineature delle scene drammatiche con<br />

musiche adeguate, e si prende <strong>la</strong> libertà di inserire<br />

brani moderni riarrangiati con lo stile dell’epoca al<strong>la</strong><br />

Cole Porter . Fanno parte del<strong>la</strong> ghiotta colonna <strong>sono</strong>ra<br />

molte delle canzoni scritte all’epoca dall’autore del<br />

testo teatrale, che si amalgamo perfettamente con<br />

brani originali di Cole Porter e con altri di Jazz. Uno<br />

straordinario tango, bal<strong>la</strong>to da Jessisa Biel con Colin<br />

Firth, sottolinea il p<strong>la</strong>teale addio dell’ intrusa americana<br />

dal<strong>la</strong> casa nobile inglese, con tutta <strong>la</strong> carica di trasgressione<br />

e di sensuale passionalità che era attribuita<br />

al tempo a tale genere. Attori strepitosi. Una Jessica<br />

Biel ( “B<strong>la</strong>de : Trinity”, “Elizabethtown”,<br />

“L’illusionista”, ecc.) so<strong>la</strong>re, prorompente, bravissima<br />

nel fare il pesce fuor d’acqua dell’ americana piovuta<br />

in un estraneo e lunare ambiente vittoriano. Un Colin<br />

Firth (“Mamma Mia”, “Quando tutto cambia”, “Che<br />

pasticcio Bridget Jones”, “Love Actually”,<br />

“Shakespeare in love”, “il paziente inglese”, ecc.) sottile<br />

e me<strong>la</strong>nconicamente ironico come non mai. Una<br />

Kristin Scott Thomas (“Il paziente inglese”, “Quattro<br />

matrimoni ed un funerale”, “L’uomo che sussurrava ai<br />

cavalli”, “L’altra donna del re”, ecc.) impeccabilmente<br />

rigida, stoica e nevrotica. E, non ultimo, l’ irresistibile<br />

maggiordomo, paradigma del proverbiale<br />

humour britannico, interpretato da un super<strong>la</strong>tivo Kris<br />

Marshal (“Funeral Party, “Love Actually”, ecc.). Ma<br />

tutti gli attori, nel complesso, mostrano di sentirsi partico<strong>la</strong>rmente<br />

a proprio agio e <strong>sono</strong> spontanei (frutto<br />

anche dello stile di improvvisazione e di libertà che è<br />

caratteristica del regista, ma, che, nel caso di specie. è<br />

stato anche frutto fortuito del<strong>la</strong> pressione dovuta allo<br />

sciopero degli sceneggiatori, che ha costretto ad<br />

affrettare <strong>la</strong> realizzazione e a girare all’impronta,<br />

senza alcuna prova e preparazione). Piccolo capo<strong>la</strong>voro.<br />

Ennesima conferma del<strong>la</strong> grande, altissima qualità<br />

del cinema inglese. Obbligatoria <strong>la</strong> visione per gli<br />

amanti del buon cinema.

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