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Per la stagione 2008/2009 sono operanti due Comitati Consultivi IN ...

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di primi piani e dettagli compiacentemente pantografati,<br />

hanno un certo fascino quasi hollywoodiano<br />

fotografia di un cromatismo che sembra graffiare il<br />

buio di un memoriale ossidato dal tempo, scenografia<br />

d’antan tra esterni di castelli e brughiere, costumi in<br />

una impeccabile sfi<strong>la</strong>ta di trine e merletti, corsetti e<br />

broccati.<br />

Il Venerdì di Repubblica - Arianna Finos -<br />

18/04/<strong>2008</strong><br />

Le dive più in vista di Hollywood insieme in un film<br />

in costume sugli amori di Enrico VIII. Che sve<strong>la</strong> un<br />

personaggio storico poco conosciuto. Competizione<br />

tra star? Dice <strong>la</strong> Portman: ‘<strong>Per</strong> ora non abbiamo bisogno<br />

di distruggerci...’.<br />

Avrebbe potuto esserci un’altra Bolena al fianco di<br />

Enrico VIII, con un diverso destino per l’Inghilterra<br />

e <strong>la</strong> cristianità. La storia ufficiale ci ha consegnato<br />

Anna, seconda moglie del sovrano del<strong>la</strong> dinastia<br />

Tudor, come colei che lo convinse al divorzio da<br />

Caterina d’Aragona, provocando, nel 1534, lo scisma<br />

con <strong>la</strong> Chiesa di Roma. Finì i suoi giorni sul patibolo,<br />

accusata di stregoneria e incesto, non prima di<br />

aver dato al<strong>la</strong> luce quel<strong>la</strong> che si sarebbe rive<strong>la</strong>ta <strong>la</strong> più<br />

grande delle regine, Elisabetta I.<br />

Diciannove film hanno già raccontato le vicende di<br />

Anna e il re. Il primo, “Henry VIII”, di William G.B.<br />

Barker, risale al 1911, il ventesimo, quasi un secolo<br />

dopo, fa uscire dall’ombra e rega<strong>la</strong> pari dignità all’altra<br />

Bolena, Maria, <strong>la</strong> sorel<strong>la</strong> nemica. Presentato<br />

all’ultima Berlinale, “L’altra donna del re” è tratto dal<br />

bestseller omonimo di Philippa Gregory (Sperling &<br />

Kupfer, ) ed è incentrato sulle lotte e gli intrighi di<br />

corte tra le <strong>due</strong> sorelle per <strong>la</strong> conquista del cuore del<br />

monarca. E poiché le attrici chiamate a interpretare le<br />

Boylen girls <strong>sono</strong> Natalie Portman e Scarlett<br />

Johansson, il <strong>due</strong>llo si è immediatamente trasferito<br />

oltre i confini del<strong>la</strong> corte dei Tudor.<br />

‘Oggi sei bellissima, e a me tocca <strong>la</strong> parte dell’altra<br />

Bolena’. Anna, <strong>la</strong> maggiore delle <strong>due</strong>, assiste alle<br />

nozze del<strong>la</strong> più giovane Maria. Lo sguardo affettuosamente<br />

cinico di Anna, consapevole del matrimonio<br />

poco ambizioso del<strong>la</strong> sorel<strong>la</strong>, è quello di Natalie<br />

Portman. È lei (27 anni), che dopo essersi aggiudicata<br />

il primo ruolo da cattiva del<strong>la</strong> sua carriera ha<br />

suggerito il nome del<strong>la</strong> ventitreenne Johansson, <strong>la</strong><br />

bionda.<br />

È stata una scelta felice, perché il confronto tra le <strong>due</strong><br />

dame è il principale motivo d’interesse in un film che<br />

il debuttante Justin Chadwick ha girato ispirandosi<br />

più ai melodrammi in costume di hollywoodiana<br />

memoria che ai resoconti storici. Sullo sfondo di<br />

castelli d’epoca, in una corte che, anche grazie ai<br />

costumi di Sandy Powell (già Oscar per<br />

“Shakespeare in Love” e “The Aviator”), sembra<br />

uscita da un dipinto di Hans Holbein (l’unico pittore<br />

46<br />

al<strong>la</strong> corte di Enrico VIII), si muovono le intrecciate<br />

vicende del<strong>la</strong> famiglia reale.<br />

Il padre Thomas Boylen e lo zio Duca di Norfolk<br />

convincono Anna a diventare l’amante di Enrico<br />

VIII, che si è allontanato dal<strong>la</strong> consorte Caterina<br />

d’Aragona perché non riesce a dargli un figlio<br />

maschio. Ma il re (Eric Bana), che nel film è meno<br />

rossiccio e obeso di come: ce lo dipinge <strong>la</strong> storia,<br />

s’invaghisce invece del<strong>la</strong> più dolce e mite Maria, che<br />

si trasferisce a corte con marito e famiglia. Quando<br />

lei sarà alle prese con una gravidanza difficile, Anna<br />

(allontanata per aver sposato in segreto un facoltoso<br />

proprietario terriero), sarà richiamata dal padre per<br />

mantenere viva <strong>la</strong> passione del sovrano per <strong>la</strong> sorel<strong>la</strong><br />

ma<strong>la</strong>ta. Ne ruberà il posto, arrivando a farsi sposare<br />

dal re, conquistandolo. Ma anche i suoi progetti s’infrangeranno<br />

di fronte all’incapacità di soddisfare <strong>la</strong><br />

principale esigenza regale, quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> prosecuzione<br />

dinastica. Che, paradossalmente, <strong>la</strong> storia risolverà<br />

facendo sedere <strong>la</strong> figlia femmina di Anna, Elisabetta,<br />

sul trono d’Inghilterra per oltre quarant’anni.<br />

‘Anna rappresenta il prototipo del<strong>la</strong> donna moderna,<br />

che cerca il potere, mentre Maria se ne distacca e<br />

decide di allontanarsene, anche fisicamente. Sono<br />

passati parecchi secoli, ma ancora oggi, indubbiamente,<br />

il maschio altolocato resta un veicolo per l’emancipazione<br />

sociale’ dice Natalie Portman. Le fa<br />

eco <strong>la</strong> collega Johansson: ‘Credo che certe cose succedano<br />

ancora oggi. Sono cresciuta in una famiglia<br />

progressista, con genitori che hanno incoraggiato me<br />

e le mie sorelle a trovare <strong>la</strong> nostra strada, seguire le<br />

passioni e crescere intellettualmente. Ma so che a<br />

quei tempi le famiglie, specie nobili, usavano i figli,<br />

maschi o femmine che fossero, come semplici pedine<br />

per <strong>la</strong> conquista del potere’. Le <strong>due</strong> attrici si <strong>sono</strong><br />

reciprocamente coperte di lodi infinite. La Portman è<br />

arrivata a dichiarare al britannico Sun di voler ‘palpare<br />

il seno di Scarlett’ <strong>la</strong> quale, da parte sua ha ringraziato.<br />

‘Il fatto è che siamo in <strong>due</strong> momenti del<strong>la</strong><br />

carriera molto simili, non sentiamo di doverci<br />

distruggere a vicenda’ racconta schietta <strong>la</strong> Portman.<br />

Entrambe sex symbol sul metro e sessanta, una carriera<br />

iniziata da bambine, Natalie (<strong>la</strong> picco<strong>la</strong> amica<br />

del killer Léon) e Scarlett (<strong>la</strong> ragazzina che affiancava<br />

Redford sussurratore di cavalli) <strong>sono</strong> le dive di<br />

maggiore spicco a Hollywood. La sfida artistica di<br />

questo set <strong>la</strong> vince <strong>la</strong> perfida Portman, ma sul fronte<br />

dell’appeal gli uomini le preferiscono <strong>la</strong> bionda<br />

Johansson.<br />

L’ultimo comune denominatore delle ragazze è l’impegno<br />

politico, su fronti diversi. Natalie Portman tifa<br />

Hil<strong>la</strong>ry ‘perché sarebbe bellissimo avere una donna<br />

presidente’. Scarlett Johansson invece sostiene<br />

Barack Obama. E alle parole <strong>la</strong> bionda ha fatto seguire<br />

i fatti, apparendo nel video Yes, we can, che nel<br />

giro di pochi giorni ha attratto 14 milioni di contatti.

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