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Per la stagione 2008/2009 sono operanti due Comitati Consultivi IN ...

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Famiglia Cristiana - Enzo Natta - 22/06/<strong>2008</strong><br />

La musica che entra nel cinema, non come supporto, non<br />

con <strong>la</strong> forma del musical, ma attraverso un’autentica compenetrazione,<br />

così naturale e spontanea da tradursi in simbiosi.<br />

E’ il caso di “Once” (Una volta), il cui autore, John<br />

Carney, è stato per anni il batterista del gruppo ir<strong>la</strong>ndese<br />

Frames, e loro, i protagonisti, <strong>sono</strong> <strong>due</strong> musicisti che<br />

interpretano una storia mediata dalle canzoni che hanno<br />

scritto e composto.<br />

Lui, Glen Hansard, fondatore dei Frames, è già stato visto<br />

in “The Commitments” di A<strong>la</strong>n Parker; lei, Markéta<br />

IrgIovà, viene dal<strong>la</strong> Repubblica Ceca ed è una cantautrice<br />

polistrumentista. Due spiriti affini, come quelli dei personaggi<br />

che si incontrano nel film: lui, musicista di strada;<br />

lei, giovane donna con un figlio, arrivata in Ir<strong>la</strong>nda<br />

dall’Est europeo. Lui tormentato dal ricordo di un amore<br />

perduto; lei sposata con un uomo lontano che non ama.<br />

Uniti dal<strong>la</strong> passione per <strong>la</strong> musica, vivranno un’esperienza<br />

che toccherà profondamente le vite di entrambi scrivendo,<br />

provando e registrando canzoni...<br />

“Once” è una delle più belle storie d’amore mai raccontate,<br />

dove le canzoni si <strong>sono</strong> sviluppate insieme al<strong>la</strong> scrittura<br />

(10 canzoni per 60 pagine di sceneggiatura), per raccontare<br />

un amore p<strong>la</strong>tonico, cosi intenso e romantico da<br />

<strong>la</strong>sciare il segno. Il risultato è un album visivo, un videomusic<br />

poetico che più volte si sostituisce al dialogo e lo<br />

sublima. Al punto che <strong>la</strong> colonna <strong>sono</strong>ra è fra i dischi più<br />

venduti e il brano ‘Falling Slowly’ è stato premiato con<br />

l’Oscar.<br />

Il Tempo - Gian Luigi Rondi - 30/05/<strong>2008</strong><br />

Una storia d’amore con musica e canzoni, ma senza che si<br />

ceda un solo istante ai vezzi soliti dei film musicali. Lui,<br />

in una Dublino senza sole, è un musicista di strada, lei è<br />

pianista ed è arrivata da Praga con <strong>la</strong> madre e una figlia<br />

picco<strong>la</strong>, avendo <strong>la</strong>sciato in patria un marito cui non sembra<br />

molto legata. Anche lui, più o meno, è nelle stesse condizioni<br />

perché una donna, che ha amato, adesso è andata a<br />

vivere a Londra.<br />

Li unisce, intimamente - ma con segni delicati - l’amore<br />

per <strong>la</strong> musica che, a un certo momento, li vedrà registrare<br />

insieme una serie di canzoni composte e messe in musica<br />

da lui accompagnato, al piano, dal<strong>la</strong> ragazza. Mentre provano,<br />

registrano, fanno l’alba insieme con altri musicisti,<br />

insensibilmente sentono una reciproca attrazione. Si frequentano<br />

anche nel privato, facendosi reciprocamente<br />

conoscere le famiglie, ma tutto si ferma lì, senza che si<br />

superino certi limiti, in climi in cui i sentimenti, anche<br />

quelli che sembrano farsi più caldi e addirittura prepotenti,<br />

vengono sempre trattenuti, sia pure con tatto. Senza né<br />

scontri né fratture.<br />

Li dosa un regista ir<strong>la</strong>ndese, John Carney, conosciuto qui<br />

da noi per un film, “On the Edge”, presentato però solo in<br />

TV. Ha un passato musicale e se n’è servito per svolgere<br />

<strong>la</strong> sua storia - pari passo con <strong>la</strong> musica, evitando - appunto<br />

- i luoghi comuni dei film musicali e facendo sempre in<br />

modo, con abili accorgimenti narrativi (e stilistici), che le<br />

canzoni si inseriscano puntualmente e realisticamente nell’azione<br />

creandone le occasioni non solo con quel<strong>la</strong> regi-<br />

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strazione delle composizioni del protagonista, che è il<br />

nucleo principale del<strong>la</strong> vicenda, ma anche con proposte a<br />

margine sempre però ben inserite nel contesto.<br />

Anche per questo le varie atmosfere non hanno mai accenti.<br />

Sfumano, alludono, sottintendono e con logica precisa<br />

risolvono in modo non previsto il rapporto sentimentale<br />

fra i <strong>due</strong>: con tutte le virtù del non concluso e del sospeso.<br />

I protagonisti non <strong>sono</strong> attori anche se lui, Glen Hansard,<br />

lo s’ è visto in “The Commitments” di A<strong>la</strong>n Parker. E’ il<br />

fondatore di un noto gruppo rock ir<strong>la</strong>ndese e tutta <strong>la</strong> musica<br />

che si ascolta è bellissima ed è sua, compresa quel<strong>la</strong><br />

canzone che, di recente, è stata premiata con un Oscar.<br />

La ragazza, Markéta Irglóva per il cinema invece è un’esordiente,<br />

ma ha una grazia gentile che illumina lo schermo.<br />

Il Mattino - Alberto Castel<strong>la</strong>no - 07/06/<strong>2008</strong><br />

Lanciato dal ‘Sundance’ di Redford, “Once” è un film<br />

indipendente che in America è diventato un caso: <strong>la</strong> scorsa<br />

estate ha incassato sette milioni di dol<strong>la</strong>ri, ha conquistato<br />

pubblico e critica e ha avuto gli elogi di Spielberg e<br />

Dy<strong>la</strong>n. Girato nel 2006 in soli 17 giorni e costato appena<br />

180 mi<strong>la</strong> euro, il musical dell’ir<strong>la</strong>ndese John Carney esce<br />

ora in Italia grazie al<strong>la</strong> Sacher di Nanni Moretti. Il trentasettenne<br />

esordiente regista dublinese che viene dal<strong>la</strong> televisione<br />

rende esplicito omaggio al grande musical hollywoodiano,<br />

in partico<strong>la</strong>re a “Bulli e pupe” e “Cantando<br />

sotto <strong>la</strong> pioggia”, e per raccontare una picco<strong>la</strong> grande storia<br />

d’amore ha <strong>la</strong>vorato molto sul<strong>la</strong> colonna <strong>sono</strong>ra dosando<br />

con abilità brani di matrice diversa (‘Falling slowly’ ha<br />

vinto l’Oscar <strong>2008</strong> come migliore canzone originale) e<br />

non è un caso che per i ruoli dei <strong>due</strong> protagonisti ha scelto<br />

<strong>due</strong> veri musicisti, Glen Hansard fondatore del<strong>la</strong> band<br />

indie ir<strong>la</strong>ndese Frames, e Markéta Irglova, ventenne cantautrice<br />

di Praga. Lui, Guy, suona <strong>la</strong> chitarra per le strade<br />

di Dublino, sogna di fare il musicista ma intanto <strong>la</strong>vora<br />

con il padre e ripara aspirapolveri. Lei, Girl, è una giovane<br />

immigrata ceca separata con figlia a carico che canta e<br />

suona il piano. Quando i <strong>due</strong> si conoscono nel giro di<br />

poche ore s’innamorano e trovano un’intesa artistica, al<br />

punto da fare un disco insieme. Con una sceneggiatura in<br />

parte autobiografica, Carney ha dato al magico incontro di<br />

Guy e Girl <strong>la</strong> forma del romanticismo fuori moda (i <strong>due</strong><br />

innamorati si raccontano le rispettive esperienze amorose<br />

del passato) e ha trasformato <strong>la</strong> fragilità del<strong>la</strong> trama nel<strong>la</strong><br />

semplicità narrativa e nell’impatto emotivo del cinema del<br />

passato, complici le efficaci performance canore dei protagonisti<br />

e lo sfondo di una suggestiva Dublino.<br />

La Stampa - Alessandra Levantesi - 30/05/<strong>2008</strong><br />

Distribuito dal<strong>la</strong> Sacher di Nanni Moretti, “Once” è un<br />

film girato in diciassette giorni e costato poco più di<br />

100mi<strong>la</strong> euro che dopo aver conquistato il cuore del pubblico<br />

del Sundance ha realizzato al botteghino Usa quasi<br />

10 milioni di dol<strong>la</strong>ri. Come categoria rientra nel genere<br />

musical: ma è diretto da un regista, John Carney, che è un<br />

ex-bassista, ed è interpretato da <strong>due</strong> artisti per i quali è abituale<br />

comunicare sentimenti tramite parole e musica. Il<br />

che conferisce al<strong>la</strong> bal<strong>la</strong>ta intimista di “Once” una natura-

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