Per la stagione 2008/2009 sono operanti due Comitati Consultivi IN ...
Per la stagione 2008/2009 sono operanti due Comitati Consultivi IN ...
Per la stagione 2008/2009 sono operanti due Comitati Consultivi IN ...
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Il Tempo - Gian Luigi Rondi - 10/05/<strong>2008</strong><br />
Quando il cinema sovietico ormai volgeva al termine e il<br />
cinema russo stava accingendosi a sostituirlo, Sergej<br />
Bodrov si fece conoscere, e apprezzare, con <strong>due</strong> film di<br />
qualità sicure, nelle cifre di un realismo che si sublimava<br />
in poesia, “S.E.R. <strong>la</strong> libertà è il paradiso”, e “Il prigioniero<br />
del Caucaso”. Adesso, dopo alcuni altri non del tutto<br />
conseguenti e compiuti (“Il bacio dell’orso”), eccolo invece<br />
affrontare, con <strong>la</strong>rghissimo respiro, quell’epica corale<br />
<strong>la</strong> cui tradizione, nel suo Paese, risale addirittura a<br />
Ejzenstejn e al suo immortale “Ivan il Terribile”.<br />
Anche qui un gran personaggio al centro, anche qui <strong>la</strong><br />
Storia di sfondo, con un deciso capovolgimento di una<br />
certa tradizione perché quel personaggio, che è Gengis<br />
Khan, non è proposto come un tiranno feroce che, per conquistare<br />
mezzo mondo, in quell’epoca turbolenta che era<br />
il XII Sec., devastò con tremende distruzioni, ma come un<br />
uomo giusto, legato a moglie e figli e pronto a governare<br />
con saggezza e persino con misura.<br />
Una trovata narrativa - a quanto sembra anche con un fondamento<br />
storico - che ha permesso a Bodrov di ricercare<br />
un equilibrio fra le psicologie anche più sommesse dei<br />
vari caratteri cui si è rivolto e i corruschi eventi in cui, poi<br />
li ha coinvolti. L’intimismo da un <strong>la</strong>to, perciò, e, da un<br />
altro, <strong>la</strong> guerra svolta con seguito di battaglie furibonde e<br />
violentissime.<br />
Forse, dove non solo <strong>la</strong> rappresentazione, ma anche <strong>la</strong><br />
struttura narrativa che <strong>la</strong> pretende, <strong>sono</strong> meno convincenti<br />
è proprio nell’intimismo, che tutto sommato si limita a<br />
seguire da vicino le vicende del futuro Gengis Khan quando<br />
ancora di chiamava Temugin iniziando dall’età di nove<br />
anni fino al momento in cui, sconfitti tutti i suoi avversari,<br />
avrebbe cominciato a dominare i suoi Mongoli. Si<br />
seguono, invece con partecipazione le molte pagine epiche<br />
che vedono il personaggio, pur tra alti e bassi, sgominare<br />
a poco a poco quanti osano sfidarlo, persino un<br />
potentissimo amico fraterno poi diventato suo oppositore.<br />
Qui Bodrov mostra di aver tenute ben presenti non solo le<br />
grandi battaglie di “Ivan il Terribile” ed anche dell’<br />
“Aleksandr Nevskij” sempre di Ejzenstejn, ma quelle, più<br />
recenti e sconvolgenti, di Kurosawa in “Kagemusha” e in<br />
“Ran”. Con effetti da kolossal, insoliti per il cinema russo<br />
di oggi, ma sempre di gusto control<strong>la</strong>to: all’insegna di una<br />
grandiosità che mai indulge al facile.<br />
Non dimentico gli interpreti. il giapponese Tadanobu<br />
Asano, premiato anni fa a una Mostra di Venezia, è il protagonista,<br />
il cinese Honglei Sun, il suo nemico, l’esordiente<br />
mongo<strong>la</strong> Khu<strong>la</strong>n Chuluun, <strong>la</strong> moglie.<br />
Condividono, con seri accenti, il realismo dell’insieme.<br />
La Repubblica - Roberto Nepoti - 09/05/<strong>2008</strong><br />
L’epopea di Gengis Khan, il condottiero che al<strong>la</strong> fine del<br />
XII secolo ha fondato l’impero più vasto del<strong>la</strong> storia<br />
umana, è raccontato dal regista russo di Mongol all’insegna<br />
di toni pacati ed elegiaci, sebbene non manchi <strong>la</strong> componente<br />
ferina di quel<strong>la</strong> civiltà di fieri nomadi-guerrieri.<br />
Fierezza, e pacata saggezza, e capacità di vivere intensamente<br />
passioni e sentimenti intimi, <strong>sono</strong> le insegne sotto<br />
le quali il film tratteggia questo personaggio storico e leg-<br />
66<br />
gendario.<br />
Assieme alle leggi elementari attraverso le quali il piccolo<br />
Temugin (questo il vero nome del futuro Khan di tutti i<br />
mongoli) riesce a imporsi come unificatore del suo popolo<br />
di uomini liberi e tribù indipendenti, il film racconta i<br />
vasti spazi e gli imponenti scenari del<strong>la</strong> steppa. Vera protagonista<br />
del<strong>la</strong> vita di quel popolo e quindi del film cui<br />
non si può non riconoscere grande suggestione visiva.<br />
Difficile non riconoscere anche un procedere tanto solenne<br />
quanto ripetitivo. Con esagerata malizia si potrebbe<br />
immaginarvi l’equivalente contemporaneo - pro-Putin? -<br />
di ciò che tra grandezza e compromesso rappresentarono<br />
gli ultimi capo<strong>la</strong>vori di Ejzenstejn “Aleksander Nevskij” e<br />
“Ivan il terribile” per Stalin.<br />
Il Sole 24Ore - Luigi Paini - 18/05/<strong>2008</strong><br />
Grande schermo, grandi paesaggi. Ultima carta da giocare<br />
(forse) per il cinema in sa<strong>la</strong>: <strong>la</strong> vastità, <strong>la</strong> profondità, l’immersione<br />
in un mondo che ti rapisce e ti porta, almeno per<br />
<strong>due</strong> ore, in una dimensione diversa. È l’emozione che ti dà<br />
“Mongol”, di Sergei Bodrov, dedicato al<strong>la</strong> vita iperavventurosa<br />
di Temüjin, il futuro Gengis Khan, l’uomo che<br />
fondò il più grande impero del<strong>la</strong> storia, dall’Oceano<br />
Pacifico fin quasi alle porte di Vienna. Ispirato al<strong>la</strong> ‘Storia<br />
segreta dei mongoli’, il film ha qualcosa di antico: i cieli,<br />
il vento, i mari d’erba, l’immensità del<strong>la</strong> steppa, l’acqua,<br />
l’aria, <strong>la</strong> terra e il fuoco. E un bambino che lotta per non<br />
soccombere ai mille nemici, forgiato da continue sventure.<br />
Destinato a essere ucciso, reso schiavo prima da un<br />
altro c<strong>la</strong>n e poi dai cinesi, liberato dal<strong>la</strong> moglie Börte, da<br />
lui scelta quando aveva solo 9 anni. E le epiche battaglie,<br />
combattute con straordinaria visione strategica. Temüjin<br />
sembra sempre sul punto di venire travolto, ma non cede<br />
mai: fino al momento in cui diventa il capo indiscusso di<br />
tutti i mongoli. Terrore per il resto del mondo, affascinante<br />
eroe per i suoi.<br />
La Stampa - Lietta Tornabuoni - 09/05/<strong>2008</strong><br />
Grande film di Sergei Bodrov (l’autore russo sessantenne<br />
de “Il prigioniero del Caucaso”, e de “Il bacio dell’orso”),<br />
sceneggiatore, regista, produttore di “Mongol”, storia<br />
affascinante di infanzia, adolescenza, prima giovinezza<br />
del mongolo Temüjin (1167-1227) detto Gengis Khan<br />
(Signore Universale), conquistatore e capo del vasto<br />
impero mongolo che dominò anche <strong>la</strong> Russia per 200<br />
anni. Intorno a questo personaggio è da poco terminato un<br />
processo di revisione del<strong>la</strong> critica storica recente, che ne<br />
rivaluta l’opera costruttiva, le qualità militari e umane,<br />
smentendone <strong>la</strong> leggenda di ferocia e di sangue. Bodrov<br />
accoglie nel suo film questa nuova visione di Gengis<br />
Khan, raccontando insieme con <strong>la</strong> formazione del condottiero<br />
<strong>la</strong> vita delle tribù nomadi mongole del XII secolo.<br />
Bellissimo. I veri luoghi nativi di Gengis Khan, dove il<br />
film è stato girato, offrono spazi infiniti, salti climatici, <strong>la</strong><br />
bellezza aspra e selvaggia dei posti più iso<strong>la</strong>ti del<strong>la</strong> terra.<br />
Tre magnifiche battaglie a cavallo (frecce, <strong>la</strong>nce, spade,<br />
bastoni) <strong>sono</strong> animate da prodigiosi strumenti kasaki e<br />
kirghishi. Amore (per <strong>la</strong> prima moglie Börte) e azione<br />
mesco<strong>la</strong>ti hanno <strong>la</strong> potenza del<strong>la</strong> vita.