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Per la stagione 2008/2009 sono operanti due Comitati Consultivi IN ...

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al centro dell’affetto, delle quotidiane attenzioni<br />

del marito, che, in un esemp<strong>la</strong>re atto di generosità e<br />

di amore, si preoccupa del<strong>la</strong> felicità dell’amata<br />

consorte, non esitando a chiedere aiuto al<strong>la</strong> moglie<br />

di Aubrey.<br />

Il Giornale di Sicilia - Gregorio Napoli -<br />

20/02/<strong>2008</strong><br />

In una gloriosa ‘voce’ sul Filmlexikon, Tino<br />

Ranieri definì ‘inquietamente moderna’ <strong>la</strong> bellezza<br />

di Julie Christie. Era il 1973, l’attrice aveva già<br />

interpretato <strong>la</strong> fotomodel<strong>la</strong> di “Darling”, conquistando<br />

l’Oscar; ed era ormai leggendaria per il personaggio<br />

di Lara nel “Dottor Zivago”. Passava,<br />

quindi, dal<strong>la</strong> new wave di John Schlesinger al<strong>la</strong><br />

lussuosa confezione di David Lean, proponendosi<br />

come simbolo di squisita sensibilità. Nata ad<br />

Assam, India, il 14 aprile 1941, salutata da<br />

François Truffaut come un garcon en minijupe (un<br />

ragazzo in minigonna, Arts numero 53 del 1966),<br />

Julie incanta con <strong>la</strong> sua soffice freschezza nel ruolo<br />

di Fiona Anderson.<br />

Sposata da 44 anni al docente in pensione Grant, <strong>la</strong><br />

donna conserva una padel<strong>la</strong> vuota nel frigorifero;<br />

ed è il primo sintomo dell’Alzheimer. Grant precipita<br />

nel dolore, sussurrando ‘mai Away from her’,<br />

‘prometto di non abbandonar<strong>la</strong>. Siamo in Canada,<br />

le cliniche funzionano bene, seppur a pagamento, e<br />

gli amma<strong>la</strong>ti vengono chiamati residenti. Fra quei<br />

corridoi ovattati, può nascere anche un idillio...<br />

Attrice pure lei, ventottenne, Sarah Polley esordisce<br />

in regia con tocco sommesso e delicato. La<br />

‘camera’ incede, in pacati carrelli, dal<strong>la</strong> casa di cura<br />

al paesaggio nevoso, dal cottage accogliente ai<br />

campi di sci, soltanto con un fugace accenno al<strong>la</strong><br />

volgarità del<strong>la</strong> televisione e, purtroppo, al<strong>la</strong> ferocia<br />

delle armi, ancor oggi senza catarsi, dopo <strong>la</strong> tragedia<br />

del Vietnam.<br />

Diario di vegliardi, il film vanta <strong>due</strong> altri talenti:<br />

Gordon Pinsent ed Olympia Dukakis, entrambi di<br />

c<strong>la</strong>sse 1931. Altro che Alzheimer, questi qui hanno<br />

scoperto il segreto dell’eterna giovinezza.<br />

Il Giornale di Brescia - Alberto Pesce -<br />

17/02/<strong>2008</strong><br />

Vivono assieme da quasi mezzo secolo serenamente<br />

i coniugi Andersson ultrasessantenni, Grant<br />

(Gordon Pinsent) e Fiona (Julie Christie). Forse<br />

dal<strong>la</strong> lontana giovinezza a volte sussulta qualche<br />

stridore, per lui, ex-professore universitario di<br />

mitologia, tenerezze trasgressive con giovani stu-<br />

70<br />

dentesse, magari cedimenti alle droghe; per lei<br />

donna bril<strong>la</strong>nte, incostanti soprassalti di estrosa<br />

vitalità. Ma il tempo ha tutto cicatrizzato. Ormai tra<br />

i <strong>due</strong> ricchezza d’amore restano comprensione,<br />

devozione, reciproco bisogno d’affetto. Almeno<br />

sino al giorno in cui Fiona pare stranirsi, smemorare<br />

lontana, variare d’umore senza ragioni, dimenticare<br />

definizioni e parole: i sintomi del morbo di<br />

Alzheimer, con progressiva perdita di memoria, cui<br />

non c’è rimedio se non ricovero in clinica specializzata.<br />

Ma per Grant prima sorpresa <strong>sono</strong> le regole del<strong>la</strong><br />

casa di riposo: niente visite per i primi 30 giorni. E,<br />

dopo un mese, l’altra sorpresa dolorosa: scoprire<br />

Fiona quasi immemore del marito, e invece premurosamente<br />

affettuosa vicino a un altro paziente,<br />

Aubrey (Michel Murphy), paralizzato in carrozzel<strong>la</strong>,<br />

statuario, senza mai una paro<strong>la</strong>. Cerca di spiegargli<br />

<strong>la</strong> situazione l’infermiera Kristie (Kristen<br />

Thompson), ma Grant che pur torna ogni giorno a<br />

trovare Fiona, stenta ad accettare il contrappasso<br />

sentendosene nel contempo in qualche modo colpevole.<br />

Ma quando <strong>la</strong> moglie di Aubrey, Marian<br />

(Olympia Dukakis) si porta a casa il marito e Fiona<br />

rischia una depressione disperata, Grant trova forza<br />

e modo d’adeguarsi, affinché <strong>la</strong> moglie e torni a<br />

sorridere.<br />

È al primo lungometraggio <strong>la</strong> canadese Sarah<br />

Polley, che in “Il dolce domani” o “La vita segreta<br />

delle parole” ricordiamo affascinante attrice quasi<br />

eterea nel<strong>la</strong> sua bellezza, di un pallore esangue<br />

sotto il biondo scialbo dei capelli, con un fondo<br />

scostante di fragilità e solitudine. Ora ne riflette <strong>la</strong><br />

stessa delicatezza e vibratilità d’anima come sceneggiatrice<br />

e regista di una squisitezza e sensibilità<br />

autorale matura sino al tocco virtuoso, par<strong>la</strong>ndo di<br />

forti s<strong>la</strong>nci d’amore e dei suoi risvolti cementati<br />

oltre ogni trasgressività, di vecchiezza e del suo<br />

inarrestabile declino, di memoria e del<strong>la</strong> sua perdita<br />

progressiva, di nuove curiosità e stupori innocentemente<br />

sbi<strong>la</strong>nciati altrui e altrove.<br />

Contribuiscono al<strong>la</strong> suggestione del film sia <strong>la</strong><br />

fotografia di Lue Montpellier d’invernale luminescenza<br />

discreta, sia <strong>la</strong> scenografia di Kathleen<br />

Climie, attenta al<strong>la</strong> rurale semplicità degli interni e<br />

al sereno incantamento freddo degli esterni; soprattutto,<br />

però, con sfumata variazione di toni, tempi e<br />

ritmi, <strong>la</strong> recitazione degli attori. Di una tacca in più<br />

Julie Christie, intramontabile star - per questo ruolo<br />

candidata all’Oscar -, ma anche tutti gli altri d’efficacissimo<br />

effetto.

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