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Manuale dell'investitore. Impiantare un'impresa in Svizzera.

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Il quadro contrattuale di accordi bilaterali tra la <strong>Svizzera</strong> e l’UE<br />

è stato nel frattempo ampliato. In particolare l’accordo di libero<br />

scambio del 1972 e gli accordi bilaterali I del 1999 hanno elim<strong>in</strong>ato<br />

le barriere di accesso al mercato. I cosiddetti «Accordi bilaterali<br />

I» comprendono gli accordi relativi agli ostacoli tecnici al commercio,<br />

al settore degli acquisti pubblici, alla libera circolazione<br />

delle persone, all’agricoltura, alla ricerca, ai trasporti terrestri e<br />

aerei. Un secondo pacchetto di ulteriori accordi, i cosiddetti «Accordi<br />

bilaterali II» del 2004, offrono altri vantaggi economici e una<br />

collaborazione transfrontaliera <strong>in</strong> ulteriori settori politici. I seguenti<br />

paragrafi affrontano i pr<strong>in</strong>cipali accordi e la relativa importanza.<br />

Il sito europeo della Confederazione<br />

www.europa.adm<strong>in</strong>.ch<br />

L<strong>in</strong>gue: tedesco, <strong>in</strong>glese, francese<br />

4.2.1 Libera circolazione delle persone<br />

Con l’Accordo per la libera circolazione delle persone fra Sviz-<br />

zera e UE (FZA), le regole di base relative alla libera circolazione<br />

delle persone, come applicate nell’UE, vengono gradualmente<br />

<strong>in</strong>trodotte nei rapporti fra <strong>Svizzera</strong> e UE. I cittad<strong>in</strong>i svizzeri e i<br />

cittad<strong>in</strong>i degli Stati membri dell’UE hanno il diritto di scegliere il<br />

proprio luogo di lavoro e di residenza all’<strong>in</strong>terno del territorio dei<br />

partner dell’accordo. Il prerequisito è che abbiano un contratto di<br />

lavoro valido, svolgano attività professionale autonoma o, <strong>in</strong> caso<br />

di persone <strong>in</strong>abilitate al lavoro, possano fornire prove di avere a<br />

disposizione risorse f<strong>in</strong>anziare adeguate e di avere un’assicurazione<br />

medica completa. L’accordo liberalizza, <strong>in</strong>oltre, la prestazione<br />

di servizi da parte di <strong>in</strong>dividui f<strong>in</strong>o a 90 giorni per anno civile. I<br />

fornitori di servizi possono, qu<strong>in</strong>di, eseguire i propri servizi <strong>in</strong> un<br />

Paese ospitante f<strong>in</strong>o ad un massimo di 90 giorni.<br />

Tale libera circolazione delle persone è rafforzata da un mutuo riconoscimento<br />

delle qualifiche professionali e dalla coord<strong>in</strong>azione<br />

dei sistemi di assicurazione sociale nazionale. Grazie all’accordo,<br />

l’economia svizzera può ora <strong>in</strong>gaggiare dipendenti nella regione<br />

dell’UE, <strong>in</strong> aree <strong>in</strong> cui l’economia svizzera mostra carenze, e sfruttare<br />

gli impianti di formazione e istruzione lì presenti. L’accordo<br />

<strong>in</strong>crementa l’efficienza del mercato del lavoro e promuove la<br />

disponibilità di personale altamente qualificato. La libera circolazione<br />

delle persone funziona ovviamente anche <strong>in</strong> direzione contraria:<br />

i cittad<strong>in</strong>i svizzeri possono lavorare e ottenere la residenza<br />

liberamente nell’UE. Al momento, circa 430’000 cittad<strong>in</strong>i svizzeri<br />

vivono <strong>in</strong> UE, ovvero circa il 60 % di tutti gli svizzeri all’estero.<br />

L’accordo specifica i periodi di transizione. Nel corso di tali<br />

periodi, le limitazioni sull’immigrazione, come la preferenza della<br />

residenza nazionale e il controllo temporaneo dello stipendio e<br />

delle condizioni di lavoro, possono essere mantenute, e il numero<br />

dei permessi di soggiorno può essere limitato (per mezzo delle<br />

quote). Dopo la scadenza della normativa sulle quote, l’accordo<br />

consentirà, <strong>in</strong>oltre, <strong>in</strong> base alla clausola di salvaguardia, l’ulteriore<br />

limitazione del numero di permessi di soggiorno per un<br />

dato periodo di tempo, nel caso <strong>in</strong> cui il livello di immigrazione<br />

risulti sopra la media ed eccessivamente elevato. Le normative<br />

di transizione garantiscono un’apertura graduale e controllata dei<br />

mercati del lavoro, mentre si applicano al contempo le misure di<br />

accompagnamento per prevenire riduzione dei salari e dei benefici<br />

sociali.<br />

• Le normative relative alle quote per i 15 «vecchi» stati Membri<br />

dell’UE (l‘UE a 15) e per Malta e Cipro, oltre che per gli otto Paesi<br />

dell’Europa orientale (l’UE a 8) che sono entrati nell’Unione<br />

nel 2004, sono state sollevate il 1° giugno 2007 e il 1° maggio<br />

2011, rispettivamente. Tuttavia, è ancora <strong>in</strong> vigore la clausola di<br />

salvaguardia, f<strong>in</strong>o al 31 maggio 2014.<br />

• Per Bulgaria e Romania, che sono entrate nell’Unione nel 2007,<br />

l’opzione di imporre limitazioni all’immigrazione è stata stipulata<br />

f<strong>in</strong>o al 31 maggio 2016 al più tardi. Dopo l’elim<strong>in</strong>azione di tali limitazioni,<br />

si applicherà una clausola di salvaguardia a entrambi<br />

i Paesi f<strong>in</strong>o al 31 maggio 2019, al più tardi.<br />

4.2.2 Accordi di Schengen<br />

La collaborazione basata sull’Accordo di Schengen ha semplificato<br />

i viaggi, abolendo i controlli dei documenti d’identità ai conf<strong>in</strong>i<br />

fra i Paesi che hanno sottoscritto l’Accordo di Schengen (conf<strong>in</strong>i<br />

<strong>in</strong>terni). Allo stesso tempo, una serie di misure ha migliorato la<br />

collaborazione <strong>in</strong>terna fra i tribunali e la polizia nella lotta contro<br />

la crim<strong>in</strong>alità. Tale collaborazione comprende misure di sicurezza<br />

come il rafforzamento dei controlli sui conf<strong>in</strong>i esterni ai Paesi che<br />

hanno sottoscritto l’Accordo di Schengen, maggiore collaborazione<br />

transfrontaliera fra la polizia, ad esempio attraverso il sistema<br />

di ricerca europea SIS, nonché una più efficiente collaborazione<br />

fra le autorità giudiziarie. Il visto di Schengen diventa valido anche<br />

per la <strong>Svizzera</strong>. I turisti tenuti a essere <strong>in</strong> possesso di un visto, ad<br />

es. i viaggiatori provenienti da India, C<strong>in</strong>a o Russia, non hanno<br />

più bisogno, durante il loro viaggio <strong>in</strong> Europa, di un ulteriore visto<br />

per visitare la <strong>Svizzera</strong>; questo rafforza l’attrattiva della <strong>Svizzera</strong><br />

come luogo turistico.<br />

<strong>Manuale</strong> dell’<strong>in</strong>vestitore 2012<br />

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