piano di organizzazione aziendale - Ospedale Maggiore Policlinico
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Seppure le <strong>di</strong>verse equipe abbiano sviluppato specializzazioni particolari (<strong>Policlinico</strong> per fegato in<br />
malati <strong>di</strong> epatite virale, INT per malati con neoplasie; San Raffaele per trapianto <strong>di</strong> rene e renepancreas<br />
in <strong>di</strong>abetici) permane un sovra<strong>di</strong>mensionamento, che dovrebbe condurre a una riduzione<br />
progressiva a un solo centro, fermo restando che ciò dovrebbe avvenire progressivamente e<br />
valutando l’esperienza quali-quantitativa della casistica sinora trattata.<br />
Nel breve periodo potrebbe essere sicuramente concentrato in un unico centro il trapianto <strong>di</strong><br />
polmone e ricondotto a due soli centri il trapianto <strong>di</strong> fegato e rene, definendo i requisiti e criteri<br />
per l’accorpamento (presenza <strong>di</strong> servizi generali <strong>di</strong> livello, expertise e volumi degli anni<br />
precedenti).<br />
1.4.5. Area materno infantile<br />
Di notevole interesse poiché comporta una stretta integrazione non solo tra i <strong>di</strong>versi presi<strong>di</strong><br />
ospedalieri, ma anche con il territorio: si pensi al percorso della gravidanza fisiologica, che<br />
dovrebbe essere gestito interamente dai consultori, o al 90% degli accessi in PS pe<strong>di</strong>atrico, che<br />
dovrebbero essere più appropriatamente gestiti dal pe<strong>di</strong>atra <strong>di</strong> famiglia.<br />
Possiamo considerare, nell’ottica <strong>di</strong> una ri<strong>organizzazione</strong>, i temi della gravidanza e del parto, della<br />
procreazione me<strong>di</strong>calmente assistita, dell’assistenza pe<strong>di</strong>atrica <strong>di</strong> secondo e terzo livello.<br />
Per quanto riguarda gravidanza e parto, sappiamo che il fabbisogno <strong>di</strong> base, ossia <strong>di</strong> gravidanze in<br />
donne residenti a Milano, è <strong>di</strong> circa 12-13000 parti/anno; tuttavia sappiamo che alcuni presi<strong>di</strong><br />
sono attrattivi anche per donne fuori ASL e quin<strong>di</strong>, considerando che parte delle milanesi vanno<br />
fuori città, il saldo è comunque positivo; in tabella n. 10 i parti avvenuti in ospedali milanesi nel<br />
2011.<br />
Tabella n. 10 – Parti in strutture sanitarie milanesi – anno 2011<br />
Fondazione IRCCS Ca' Granda - <strong>Ospedale</strong> <strong>Maggiore</strong> <strong>Policlinico</strong> 6475<br />
A.O. ICP PO Vittore Buzzi 3410<br />
A.O. FBF PO Macedonio Melloni 2735<br />
A.O. <strong>Ospedale</strong> Niguarda Ca' Granda 1973<br />
A.O. <strong>Ospedale</strong> San Paolo 1787<br />
IRCCS San Raffaele 1837<br />
A.O. <strong>Ospedale</strong> San Carlo Borromeo 1438<br />
A.O. Sacco 1151<br />
<strong>Ospedale</strong> San Giuseppe 826<br />
Casa <strong>di</strong> Cura San Pio X 724<br />
Una ri<strong>organizzazione</strong> dei punti nascita dovrebbe prevedere il mantenimento solo <strong>di</strong> alcuni a fronte<br />
delle seguenti con<strong>di</strong>zioni:<br />
- un numero <strong>di</strong> parti annui minimo <strong>di</strong> 2000 , ciò perché pur essendo il numero ritenuto minimo<br />
dalle linee guida è <strong>di</strong> 1000, in un contesto metropolitano, quin<strong>di</strong> con facilità <strong>di</strong> collegamenti, è<br />
sicuramente più efficiente un livello superiore;<br />
- la garanzia <strong>di</strong> parto in analgesia;<br />
- la presenza <strong>di</strong> specialità per me<strong>di</strong>cina materno-fetale;<br />
- la presenza <strong>di</strong> terapia intensiva neonatale.<br />
A quest’ultimo proposito in tabella 11 è rilevabile come anche in questo ambito permangono<br />
situazioni <strong>di</strong> eccessiva frammentazione, da cui deriva poi un sottoutilizzo delle strutture.<br />
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