piano di organizzazione aziendale - Ospedale Maggiore Policlinico
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superamento della duplicazione delle unità operative e l’integrazione delle funzioni tipiche della<br />
Facoltà <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina e Chirurgia nel Servizio Sanitario Regionale…la <strong>di</strong>fferenziazione delle attività<br />
tra le <strong>di</strong>verse strutture, affinché i no<strong>di</strong> della rete operino in modo integrato ma con una precisa<br />
concentrazione e sud<strong>di</strong>visione delle attività, da quelle <strong>di</strong> maggiore complessità ed intensità<br />
assistenziale sino a forme <strong>di</strong> assistenza extraospedaliera più orientate al territorio (strutture tipo<br />
Ospedali <strong>di</strong> comunità, Case della Salute, Centri <strong>di</strong> Assistenza Primaria e presi<strong>di</strong> H24).<br />
Una revisione dell’attuale <strong>organizzazione</strong> dei <strong>di</strong>versi presi<strong>di</strong>, perlomeno nel contesto citta<strong>di</strong>no,<br />
richiede tuttavia che si adotti una metodologia chiara, trasparente e fondata su criteri scientifici,<br />
per evitare che altre logiche originino revisioni a loro volte fonte <strong>di</strong> <strong>di</strong>sservizi e inefficienze.<br />
Di seguito, pur consapevoli che la Fondazione è solo uno degli attori e non certamente il regista<br />
(che è in prima istanza l’ASL, anche secondo la legge regionale 31/97, confluita nella l.r. 33/09 e<br />
s.m.i.), abbiamo cercato <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care alcuni <strong>di</strong> questi criteri, che seguono le domande essenziali:<br />
qual è il fabbisogno assistenziale richiesto oggi agli ospedali nella nostra città? Come organizzare le<br />
risposte in modo efficiente? Con che strumenti intervenire per operare le mo<strong>di</strong>fiche necessarie<br />
mantenendo le eccellenze, senza creare <strong>di</strong>sservizi all’utenza o ridurre il livello qualitativo<br />
raggiunto? Quali sono le aree prioritarie su cui intervenire (non essendo evidentemente possibile<br />
un totale riassetto)?<br />
Vogliamo affrontare questo complesso tema in termini molto pragmatici, evitando <strong>di</strong> pensare a<br />
“come le cose dovrebbero andare”, per proporre modelli organizzativi attuabili, anche nel breve<br />
periodo.<br />
In particolare ci riferiamo al tema ospedale-territorio: tutti siamo consapevoli che il secondo<br />
andrebbe rafforzato in modo da accogliere molta parte <strong>di</strong> ricoveri impropri, tuttavia oggi non vi<br />
sono e non vi saranno nei prossimi anni né strutture né risorse sufficienti per raggiungere tale<br />
obiettivo; pensare allora all’utilizzo dell’ospedale in modo più appropriato, senza rimpallare il<br />
problema ad altri Enti, potrebbe almeno consentire <strong>di</strong> fare un passo avanti.<br />
In relazione poi alle attività <strong>di</strong> ricerca svolte nel nostro Istituto <strong>di</strong> Ricovero e Cura a Carattere<br />
Scientifico (IRCCS), vi è la necessità, derivante dalla sempre maggiore contrazione delle risorse<br />
economiche <strong>di</strong>sponibili, <strong>di</strong> avere un orizzonte che vada oltre le nostre mura, con uno sguardo<br />
rivolto alla potenzialità delle azioni <strong>di</strong> ricerca in tutto l’ambito milanese e lombardo, con la finalità<br />
anche <strong>di</strong> trattenere o richiamare giovani leve, destinate inevitabilmente ad emigrare verso altri<br />
Paesi, indebolendo in tal modo quello spirito necessario all’innovazione e al cambiamento.<br />
Nei due capitoli precedenti si è fatto specifico riferimento alle associazioni del volontariato; la<br />
presente appen<strong>di</strong>ce intende soffermarsi sull’azione sussi<strong>di</strong>aria svolta da tali associazioni e come<br />
questa debba <strong>di</strong>ventare una importante leva per lo sviluppo dell’assistenza sanitaria non solo della<br />
nostra Fondazione, ma dell’intero sistema sanitario lombardo.<br />
Non da ultimo, la secolare storia della nostra Fondazione pone a <strong>di</strong>sposizione innumerevoli<br />
ricchezze artistiche che si accompagnano al mutare del tempo degli interventi <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina e<br />
chirurgia, testimoniati anche dalle attrezzature e dei presi<strong>di</strong> via via utilizzati.<br />
La ricchezza, soprattutto per ciò che concerne l’evoluzione delle attività sanitarie, è patrimonio <strong>di</strong><br />
tutte le aziende ospedaliere, milanesi e lombarde.<br />
L’idea <strong>di</strong> raggrupparle, per avere una solida testimonianza storica, da ricordare e da presentare a<br />
tutti i citta<strong>di</strong>ni, deve <strong>di</strong>ventare un impegno volto a non <strong>di</strong>menticare le origini e gli sviluppi nei<br />
<strong>di</strong>versi contesti storici, della sanità milanese e lombarda.<br />
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