piano di organizzazione aziendale - Ospedale Maggiore Policlinico
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E’ comunque necessario ricordare che vi sono ulteriori interrelazioni all’interno della Fondazione,<br />
che consentono ad esempio l’utilizzo <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>contazione comuni, il supporto da parte<br />
dell’area dei servizi, il coor<strong>di</strong>namento da parte della Direzione Sanitaria <strong>di</strong> Presi<strong>di</strong>o.<br />
Nelle mappe a corredo del POA, in termini dovutamente sintetici, si è rappresentato il complesso<br />
sistema <strong>di</strong> interrelazioni e integrazioni, unica base per garantire un effettivo sviluppo armonico<br />
dell’attività assistenziale.<br />
2.14. I rapporti con l’Università: il ruolo del nuovo <strong>di</strong>rigente sanitario<br />
Il Piano strategico 2011 già prevedeva una sperimentazione ospedale-università, grazie alla quale è<br />
stato possibile evidenziare <strong>di</strong>verse problematicità.<br />
Valorizzando quanto già fatto - con riguardo ad esempio all’in<strong>di</strong>viduazione delle caratteristiche del<br />
<strong>di</strong>rigente me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> IRCCS e alla necessità <strong>di</strong> una griglia per l’assegnazione delle funzioni apicali sia<br />
per ospedalieri sia per universitari - si dovranno prevedere alcuni step:<br />
a) in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> modalità collaborative che superino gli attuali vincoli, anche normativi, ad<br />
una reale integrazione;<br />
b) completamento del censimento <strong>di</strong> risorse strutturali - aule, attrezzature e risorse umane -<br />
con particolare riguardo al personale amministrativo;<br />
c) in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> nuove modalità per il reclutamento a tempo determinato, ma <strong>di</strong> durata<br />
superiore all’anno, <strong>di</strong> <strong>di</strong>rigenti me<strong>di</strong>ci e sanitari con compiti <strong>di</strong> assistenza e ricerca, con<br />
possibilità anche <strong>di</strong> proseguire nella carriera universitaria o ospedaliera.<br />
Inoltre, si dovranno percorrere le prospettive avanzate anche nel documento preliminare al Patto<br />
per la salute che possiamo ritenere del tutto congruenti con quanto ipotizzato: «La formazione<br />
professionale deve essere <strong>di</strong> competenza del SSR e dell’Università e non solo appannaggio degli<br />
Atenei. …. La programmazione della formazione professionale deve essere attuata congiuntamente<br />
dall’Università e dalle Regioni, insieme ad altri interlocutori istituzionali, abbandonando criteri <strong>di</strong><br />
autoreferenzialità o scelte che non trovano sostenibilità nell’assunzione del personale o<br />
nell’assorbimento da parte del mercato» .<br />
Anche in tal senso dovranno essere definite, rinnovandole, le funzioni, i compiti, i ruoli del<br />
Drigente me<strong>di</strong>co e sanitario <strong>di</strong> una Fondazione, come è la nostra, anche sede universitaria.<br />
La stessa attribuzione <strong>di</strong> posizioni apicali viene posta in <strong>di</strong>scussione ove si in<strong>di</strong>ca la necessità <strong>di</strong><br />
«…attuazione <strong>di</strong> alcune forme <strong>di</strong> razionalizzazione/efficientamento/federazione previste anche<br />
dalla recente riforma Gelmini (l. 240/2010) possono garantire la sostenibilità dei corsi <strong>di</strong> laurea e<br />
delle attuali aziende integrate, in<strong>di</strong>viduando strumenti più flessibili e meno rigi<strong>di</strong> <strong>di</strong> quelli oggi<br />
previsti, che non appaiono più coerenti con la forte e progressiva riduzione del personale<br />
universitario e la riserva in loro favore della <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> strutture».<br />
Ciò anche in relazione ai vincoli in materia <strong>di</strong> assunzioni, che non consentono più l’automatica<br />
sostituzione <strong>di</strong> <strong>di</strong>rigenti cessati dal servizio, se non previa autorizzazione regionale e con<br />
contingenti al <strong>di</strong> sotto del turnover.<br />
2.15. Cooperazione internazionale<br />
La Fondazione e i suoi operatori, anche a livello personale, hanno sostenuto numerosi progetti <strong>di</strong><br />
cooperazione con ospedali dei Paesi in via <strong>di</strong> sviluppo, mettendo a <strong>di</strong>sposizione professionalità ed<br />
esperienza clinica, sia con perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> permanenza all’estero, sia ospitando giovani me<strong>di</strong>ci e<br />
infermieri per perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> training e stu<strong>di</strong>o.<br />
Parte dei progetti hanno avuto come partner organizzazioni non governative o associazioni legate<br />
al <strong>Policlinico</strong>; alcuni sono stati finanziati e riconosciuti da Regione Lombar<strong>di</strong>a.<br />
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