piano di organizzazione aziendale - Ospedale Maggiore Policlinico
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dunque un loro aumento o <strong>di</strong>minuzione ha solo una ricaduta sulle altre posizioni non cambiando il<br />
risultato finale.<br />
E’ quin<strong>di</strong> evidente che il problema è un altro e cioè l’utilizzo frammentato delle risorse, che se<br />
attribuite alle singole Unità Operative creano indubbiamente maggiori necessità e ipertrofie,<br />
perché vi è comunque una soglia minima <strong>di</strong> dotazione che non può essere ridotta al <strong>di</strong> sotto <strong>di</strong> un<br />
determinato limite.<br />
Il salto culturale deve essere dunque <strong>di</strong> attuare modelli che con<strong>di</strong>vidano risorse, ad<strong>di</strong>venendo così<br />
ad un oggettivo contenimento dei costi, ma che riconoscano le specificità professionali: le aree<br />
omogenee appunto, viste come articolazione <strong>di</strong> più Unità Operative, che vadano a costituire<br />
un’unica area <strong>di</strong> degenza e <strong>di</strong> specialistica ambulatoriale, ove operino in modo integrato i me<strong>di</strong>ci<br />
assegnati, che, pur garantendo alcuni servizi comuni, quale la guar<strong>di</strong>a, possano sviluppare<br />
specifiche competenze da mettere in campo sia nell’area assistenziale sia <strong>di</strong> ricerca e <strong>di</strong>dattica.<br />
Tale approccio dovrebbe poi completarsi col riconoscimento <strong>di</strong> figure comparabili a quelle apicali,<br />
con le stesse prerogative <strong>di</strong> autonomia, ma senza compiti strettamente gestionali e quin<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>pendenza <strong>di</strong>retta <strong>di</strong> risorse 21 : in questo modo ci avvicineremmo <strong>di</strong> più all’assetto <strong>di</strong> altri Paesi<br />
europei ed occidentali, ove sia le aree omogenee che figure apicali <strong>di</strong> massimo prestigio, senza<br />
attività gestionale, sono ormai ampiamente affermate.<br />
Il concetto è ben esplicitato, anche per aspetti del tutto simili alla realtà della Fondazione, nella<br />
bozza <strong>di</strong> Patto per la salute 2012-2015, in <strong>di</strong>scussione in Conferenza Stato-Regioni 22 e altresì<br />
richiamato nella nota circolare della Direzione Generale Sanità.<br />
La proposta è dunque quella <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare aree, pur all’interno <strong>di</strong> Dipartimenti, <strong>di</strong> minori<br />
<strong>di</strong>mensioni ma con maggior affinità, tali da poter consentire una reale con<strong>di</strong>visione: dei posti letto<br />
(che non sono attribuiti alla singola UO ma all’area, e devono essere utilizzati in base alle priorità e<br />
gravità dei pazienti); delle equipe me<strong>di</strong>che e infermieristiche (in modo che alcune attività <strong>di</strong> base,<br />
come guar<strong>di</strong>e, siano equamente <strong>di</strong>stribuite e quelle specialistiche siano svolte in modo integrato<br />
evitando doppioni tra UUOO simili); delle strutture (utilizzando sale operatorie, gran<strong>di</strong><br />
attrezzature, ambulatori in modo efficiente e per un adeguato numero <strong>di</strong> ore al giorno).<br />
Ai Dipartimenti, che comprendono quin<strong>di</strong> due o più Aree e UOSD, è attribuita la funzione <strong>di</strong><br />
coor<strong>di</strong>namento e programmazione generale (acquisto attrezzature, sud<strong>di</strong>visione degli spazi tra le<br />
aree, definizione priorità per <strong>piano</strong> assunzione), mentre nell’area, che è un insieme <strong>di</strong> UOC molto<br />
affini, o per <strong>di</strong>sciplina o per percorso assistenziale, vi è con<strong>di</strong>visione totale (posti letto, ambulatori,<br />
attrezzature, guar<strong>di</strong>e/reperibilità, equipe infermieristiche, liste <strong>di</strong> attesa per i ricoveri…).<br />
21<br />
L’associazione tra alto valore tecnico-professionale e gestione manageriale deriva dal Contratto della Dirigenza<br />
Sanitaria, che ha <strong>di</strong> fatto rese inscin<strong>di</strong>bili le due funzioni, ha impe<strong>di</strong>to la premialità e il riconoscimento, presenti in tutti<br />
i Paesi occidentali, <strong>di</strong> me<strong>di</strong>ci con elevate competenze tecniche senza responsabilità gestionali (anche per <strong>di</strong>sinteresse<br />
da parte del me<strong>di</strong>co stesso).<br />
22<br />
«La reingegnerizzazione della rete ospedaliera deve garantire.. la ri<strong>organizzazione</strong> delle unità operative semplici e<br />
complesse a livello complessivo <strong>di</strong> rete regionale e per aree omogenee secondo una logica organizzativa <strong>di</strong> tipo<br />
<strong>di</strong>partimentale; …, il superamento della duplicazione delle unità operative…». Ancora.. «Elementi fondamentali da<br />
considerare in fase <strong>di</strong> <strong>organizzazione</strong> sono... organizzare il proprio funzionamento secondo: logiche <strong>di</strong> integrazione (per<br />
no<strong>di</strong>) e <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziazione delle attività, al fine <strong>di</strong> instaurare modalità <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> collaborazione tra i professionisti e <strong>di</strong><br />
sinergia tra le unità operative, per superare con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> competizione, duplicazione e frammentazione. …superare<br />
gradualmente l’articolazione per reparti <strong>di</strong>fferenziati per <strong>di</strong>sciplina specialistica… Ciò consente <strong>di</strong> favorire il<br />
superamento… della frammentazione strutturale ospedaliera per la presenza <strong>di</strong> numerose realtà <strong>di</strong> ridotte <strong>di</strong>mensioni<br />
(piccoli ospedali, unità operative <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni minime); la polverizzazione delle UO e delle competenze per la necessità<br />
<strong>di</strong> garantire la presenza <strong>di</strong> operatori e professionisti in numerose strutture e UO…. la duplicazione delle attività, per la<br />
presenza <strong>di</strong> unità operative limitrofe che svolgono medesime funzioni…».<br />
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