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piano di organizzazione aziendale - Ospedale Maggiore Policlinico

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Come noto, infatti, la Fondazione <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> un considerevole patrimonio immobiliare che è<br />

scomponibile in 5 principali cluster.<br />

a) Fabbricati Città<br />

Si tratta <strong>di</strong> 1.480 unità immobiliari per un totale <strong>di</strong> 118.394 mq che si concentrano per quasi il 90%<br />

dei mq in soli 44 stabili <strong>di</strong> intera proprietà; sono ubicati nella città <strong>di</strong> Milano per oltre il 97% dei<br />

mq, in zone centrali (34% dei mq) o semicentrali (49% dei mq).<br />

La destinazione d’uso prevalente è quella residenziale (74% dei mq), pari a 1.019 unità abitative.<br />

Sono stabili molto datati (l’84% dei mq è stato costruito prima del 1934), da cui deriva la necessità<br />

<strong>di</strong> continue riparazioni e <strong>di</strong> pochi, ma costosi, lavori straor<strong>di</strong>nari non più procrastinabili, che<br />

portano i costi <strong>di</strong> manutenzione annui a 1,5 milioni <strong>di</strong> euro.<br />

La morosità negli ultimi anni è in forte crescita, tanto da passare da 527.000 euro nel 2007<br />

(relativi quasi esclusivamente a contratti cessati) al valore attuale <strong>di</strong> 2.747.000 euro.<br />

b) Fabbricati Comuni Foresi<br />

Si tratta <strong>di</strong> 489 unità immobiliari per un totale <strong>di</strong> 28.625 mq, sparsi in 17 Comuni cosiddetti foresi,<br />

tra cui i fabbricati <strong>di</strong> Sesto Calende (12% dei mq), da sempre in concessione gratuita all’Aler.<br />

La restante parte riguarda soprattutto ex case coloniche (66% dei mq): abitazioni che prima erano<br />

parte della cascina del podere agricolo per l’alloggio dei <strong>di</strong>pendenti, ma che ora, con l’avvento<br />

delle moderne tecnologie agricole, non sono più necessarie e sono state affittate. Lo stato<br />

manutentivo è pessimo e richiederebbe lavori <strong>di</strong> ristrutturazione molto superiori ai 300/350.00<br />

euro annui spesi per i soli guasti occasionali e qualche intervento straor<strong>di</strong>nario e<br />

improcrastinabile.<br />

La percentuale dello sfitto è pari al 51% dei mq e ciò preoccupa anche per i problemi <strong>di</strong> sicurezza,<br />

come il pericolo <strong>di</strong> ce<strong>di</strong>menti e le ripetute occupazioni abusive. A ciò si aggiunge il tema della<br />

morosità, pari a 155.937 euro per il 7% degli attuali inquilini.<br />

Tra questi fabbricati si celano inoltre importanti immobili che versano da tempo in stato <strong>di</strong><br />

abbandono: ad esempio, la Villa Bossi Meraviglia <strong>di</strong> Ossona del XIX secolo (25.000 mc); una<br />

palazzina a Tremezzo affacciata sul lago <strong>di</strong> Como; oppure le due ville a Cerano d’Intelvi, ex case <strong>di</strong><br />

campagna delle suore del <strong>Policlinico</strong>.<br />

c) Poderi agricoli<br />

La Fondazione IRCCS possiede 8.500 ettari sud<strong>di</strong>visi in 177 poderi dalla <strong>di</strong>mensione me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 48<br />

ettari ciascuno e dotati, nel 63% dei casi, <strong>di</strong> un centro <strong>aziendale</strong> strutturato. I terreni sono sparsi in<br />

90 comuni <strong>di</strong> 9 <strong>di</strong>verse province della Lombar<strong>di</strong>a, ma l’89% si concentra nelle province <strong>di</strong> Milano<br />

(54%) e Lo<strong>di</strong> (35%). Si tratta <strong>di</strong> terreni prevalentemente irrigui, cioè dotati <strong>di</strong> acque proprie (68%),<br />

quelli asciutti sono infatti marginali (7%); infine, si aggiungono terreni destinati a prati (12%) e<br />

boschi (8%).<br />

d) Aree non e<strong>di</strong>ficabili, ma <strong>di</strong> possibile trasformazione urbanistica<br />

Tra gli 85 milioni <strong>di</strong> mq <strong>di</strong> proprietà della Fondazione, ve ne sono alcuni che non sono attualmente<br />

e<strong>di</strong>ficabili, ma hanno caratteristiche per le quali è legittimo richiederne la trasformazione d’uso in<br />

sede <strong>di</strong> definizione dei nuovi PGT. Si tratta <strong>di</strong> quasi 2 milioni <strong>di</strong> mq sparsi in 27 comuni <strong>di</strong> 5 <strong>di</strong>verse<br />

province, in particolare quella <strong>di</strong> Milano (49% dei mq), Lo<strong>di</strong> (24%) e Pavia (22%).<br />

e) Aree E<strong>di</strong>ficabili<br />

Tra gli 85 milioni <strong>di</strong> mq <strong>di</strong> proprietà della Fondazione vi sono anche aree considerabili<br />

“urbanisticamente mature” per la ven<strong>di</strong>ta, in quanto già dotate <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficabilità. Tuttavia il mercato<br />

non sembra in questo momento in grado <strong>di</strong> assorbirle, come <strong>di</strong>mostrano le aste <strong>di</strong> terreni della<br />

Fondazione andate sempre deserte negli ultimi anni.<br />

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