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globalizzazione la nostra egemonia
è finita”. Si avvera la profezia di
Marx e Engels, e anche l’avversione
di Dante per un capitalismo che
era, nel ‘300, appena nato.
La percezione di un possibile
mutamento epocale emerge anche
da un altro testo, completamente
diverso, scritto da Roberto
Speciale, genovese, alla sua
seconda prova saggistico-letteraria.
In attesa di una veronica evoca la
mossa del torero quale metafora di
una politica capace di uscire con
uno scatto dall’attuale condizione
di miseria per rimettersi in sintonia
con la realtà e le istanze di
cambiamento. L’auspicio giunge
dopo numerosi brevi racconti e
ricordi, tra geografia internazionale
e politica italiana e dopo la curiosa
riproposizione integrale di quella
lettera di Veronica Lario che nel
2009 ha segnato l’inizio della fine
della parabola del marito Silvio
Berlusconi. Rileggerla oggi è un
esercizio molto interessante. Non è
certamente un caso l’omonimia tra
le due “veroniche”. Il testo di
Speciale è stato pubblicato quando
già si era svolta la manifestazione
- citata nel libro - promossa da un
gruppo di donne in tutta Italia il 13
febbraio 2011 contro i
comportamenti scandalosi del
premier. E forse non è un caso che
un personaggio femminile, già un
po’ femminista, scandalizzasse in
un teatro dell’opera il pubblico
degli anni ’60, e che una donna in
carne e ossa abbia scandalizzato il
teatrino della politica italiana
dicendo la sua verità di moglie e di
madre offesa alla fine di questo
sconvolgente decennio.
integral repropositioning of that
letter by Veronica Lario who in
2009 signaled the beginning of the
end of the parable of her husband,
Silvio Berlusconi. Rereading it today
is a very interesting exercise. And of
course the symbolic similarity of the
two veronicas is intended. Speciale’s
text has been published after the
protest – cited in his book –by
women across Italy, on February 13,
2011 against the Premier’s
scandalous behavior. Though
perhaps a female character, already
a bit feminist, should not scandalize
the public in an opera house in the
sixties, and a women in flesh and
blood should not scandalize the
Italian political scene by telling the
truth about her role as a wife and a
mother, at the end of this
disturbing decade.
Conversazioni
musicali
Edoardo
Sanguineti
a cura di Roberto
Iovino
il melangolo
94 pagine
11 Euro
In attesa di una
veronica.
Racconti tra
America e Europa
Roberto Speciale
De Ferrari Editore
154 pagine
13 Euro
libri
blue
Annamaria Fassio, il giallo è nero
Annamaria Fassio, Yellow is Black
A Kando, un fantasioso villaggio del Kosovo, un gruppo di mercenari viene
massacrato dai propri correligionari. Dieci anni dopo Erica Franzoni,
commissario capo della Mobile di Genova, indaga sulla badante kossovara
Irina Radovich che (forse) ha massacrato un’intera famiglia sulle alture di
san Fruttuoso. In parallelo, il vicequestore Antonio Maffina investiga sulla
morte violenta di tre suoi agenti. Come si intrecciano le tre vicende? Per
saperlo occorre acquistare in edicola, dal 5 agosto, Di rabbia e morte, il
nuovo thriller della genovese Annamaria Fassio, pubblicato nei Gialli
Mondadori, che in occasione di
questo libro ingrandisce il formato
reso celebre da Agata Christie ed
Ellery Queen.
Come tanti altri scrittori di genere,
l’ex insegnante Fassio - che ha
debuttato nella narrativa a 50 anni
– usa le trame gialle per scrivere di
attualità e politica. Col nuovo libro
ci conduce in Kosovo negli anni
della guerra, ma torna anche in
Liguria, scomparsa in Santiago 544,
la spy story dello scorso anno
dedicata al golpe cileno del ’73.
Intanto regge la storia d’amore tra il
vicequestore Maffina e l’ex allieva
Erica, iniziata in Gangster (2008),
malgrado la differenza di età. Con
una curiosità: l’incontro tra i due avviene al bar Nicco di Ruta di Camogli,
dove la scrittrice vive e scrive ogni giorno.
In Kando, an imaginary village in Kosovo, a group of mercenaries were
massacred by their own coreligionists. Ten years later, Erica Franzoni, Chief
Commissioner in the Genoa Police Force, is looking into a Kossovan caregiver,
Irina Radovich, who has (perhaps) massacred an entire family on the
hills of San Fruttuoso. Working in parallel, the Deputy Head of Police,
Antonio Maffina is investigating the violent deaths of three of his agents.
How do these three stories tie together? To find out, read the book, Di
rabbia e morte [Of Hate and Death], the new thriller by Annamaria Fassio,
out in the bookshops on August 5, and published by Gialli Mondadori,
which is using the publication of this book to expand the format that
Agatha Christie and Ellery Queen made famous.
Like many other mystery writers, Fassio, an ex-teacher – who began writing
50 years ago – uses the mystery plot to talk about current events and
politics. Her new book takes us to Kosovo in the years of war, but returns
also to Liguria, which she used in her Santiago 544, a spy story about the
Chilean golpe in 1973 which came out last year. Meanwhile she directs the
love story between the Deputy Head of Police, Maffina, and his ex-student,
Erica, which began in Gangster (2008) in spite of the difference in their
ages. And just for the record: they meet at the bar called “Nicco” in the
village of Ruta di Camogli, where the writer lives and writes.
S.N.
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