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I porticcioli più vicini
The Closest Harbors
Marina Genova Aeroporto
posti barca/mooring spot: 500
Lunghezza massima scafo/max
hull length: 90 metri
Hospitality Desk tel. 010 6143420
www.marinagenova.it
info@marinagenova.it
Genovaa Sestri Bocca di
Ponente
posti barca/mooring spot: 1180
Lunghezza massima scafo/max
hull length: 38 metri
Approdi vicini: Porto Vecchio di
Genova
Cantieri Navali Sestri
tel. 010 6512476
genova@guardiacostiera.it
Genova Marina Porto Antico
posti barca/mooring spot: 270
Lunghezza massima scafo/max
hull length: 70 metri
tel. 010 2470039-256587
www.marinaportoantico.itporto
@marinaportoantico.it
mpa@marinaportoantico.it
Genova Marina Molo Vecchio
posti barca/mooring spot: 160
Lunghezza massima scafo/max
hull length: 90 metri
tel. 010 27011
www.mmv.it - mmv@mmv.it
Genova Duca degli Abruzzi
posti barca/mooring spot: 380
Lunghezza massima scafo/max
hull length: 25 metri
Yacht Club Italiano tel. 010
2461206
genova@guardiacostiera.it
Marina Fiera di Genova
posti barca/mooring spot: 305
Lunghezza massima scafo/max
hull length: 25 metri
MA.RI.NA Service Genova
tel. 010 580760
porto@marina-service.it
info@marina-service.it
Camogli (Ge)
posti barca/mooring spot: 200
Lunghezza massima scafo/max
hull length: 10 metri
Approdi vicini/docking spots:
Golfo Paradiso
Capitaneria di Porto
tel. 0185 770032
70
Alla realizzazione dell’acquedotto, attivo fino al
1917 quando un decreto dichiarò “la non potabilità”
delle sue acque, contribuirono i più grandi
architetti e ingegneri genovesi: Storace, Aicardo,
Vinzoni, Bianco, Bagliani e Barabino, gli
stessi che hanno edificato palazzi e monumenti
cittadini. “Bisogna ricordare anche il lavoro di
muratori, manovali, piccapietra, cavatori e riparatori
di frane, che resero possibile l’opera. L’acquedotto,
abbandonato nel 1957, è stato, per un
millennio, la seconda grande fabbrica genovese
dopo il porto”, spiega Giordano Bruschi che con
Valter Lattanzi e Giusi Giani dal 2005 animano il
Circolo di via Sertoli, il cui scopo è la gestione e
il recupero dell’acquedotto.
L’intero tracciato è lungo una quarantina di km
(derivazioni comprese) e potrebbe essere una
meravigliosa “creuza verde” che attraversando
orti, prati e torrenti giunge in piazza Caricamento,
dove sono restate le trecentesche arcate
di Sottoripa.
Il percorso in città
Fino al XVII sec. l’acquedotto entrava in città dall’attuale
via Burlando per poi giungere a Castelletto
dove scendeva a Porta dei Vacca e qui si divideva
in due rami, uno andava verso ponente e
finiva in Darsena, l’altro nella cisterna del Molo.
Successivamente furono costruiti altri bracci affinché
tutta la città fosse servita. Dopo l’espan-
1917, when a decree declared that its waters were
no longer “drinkable” – some of Genoa’s greatest
architects and engineers contributed their input.
Storace, Aicardo, Vinzoni, Bianco, Bagliani, and
Barabino, the same designers of buildings and of
public monuments worked along with bricklayers,
masons, manual workers, stone workers, excavators,
landslide experts, to make it all possible. “The
aqueduct, abandoned in 1957, was for one
thousand years the second greatest Genoese
employer after the port,” explains Giordano Bruschi,
who with Valter Lattanzi and Giusi Giani in 2005
created the club, the Circolo di Via Sertoli, whose
mission is the management and the recovery of the
aqueduct. Its entire route, being around forty km
long (including derivations), would make it a
marvelous “green alleyway” which crosses gardens,
meadows and streams to reach the port in Piazza
Caricamento, by what remains of the 14 th century
arches of Sottoripa.
Its Route in the City
Until the XVII century, the aqueduct entered the city
along Via Burlando to reach the quarter of Castelletto
where it came down to the sea at the city gate of
Porta dei Vacca. Here it divided in two, one branch
heading west to the pier area, the Darsena, the other
reaching the cistern at Molo. Later other branches
were built, until the whole city was serviced. After the
urban expansion of the last few centuries, few traces