intervista blue Photo Stefano Colarieti 29
lue interview Giornalista e pornostar Journalist and pornostar Genovese di nascita e romana d’adozione, Giorgia Wurth (classe 1979) trascorre infanzia e adolescenza a Varazze. Dopo gli anni dell’università a Milano, in cui lavora anche come giornalista, nel 2003 si trasferisce a Roma per diventare annunciatrice a Rai 3. È la tappa decisiva di un’ascesa rapidissima che la consacrerà al teatro e al cinema, in radio come in tv. Il 2009 è il suo anno di grazia. In un anno, esordisce sul grande schermo in Ex di Fausto Brizzi (che la rivorrà con sè nella bilogia Maschi vs Femmine e il sequel Femmine vs Maschi), interpreta Ilona Staller nella miniserie Sky Moana e s’impone al grande pubblico nelle serie tv Il bene e il male e Un medico in famiglia. Nel gennaio 2010 esce in libreria la sua prima fatica letteraria dal titolo Tutta da rifare, con cui vince il Premio Afrodite e il Premio Falerno Primo Romanzo. Genoese by birth and Roman by adoption, Giorgia Wurth, 31, grew up on the Riviera, in Varazze. After doing university in Milan, where she still works as a journalist, in 2003 she moved to Rome to become a presenter on the national television channel Rai3. This marked the start of a career in constant expansion, taking her to the theatre and cinema, on the radio and the TV. In 2009, she made her first movie, Ex, by Fausto Brizzi (who later would have her star in the twinned films, Men vs. Women, and its sequel, Women vs. Men); portrayed Ilona Staller in the Sky mini-series Moana; and did two TV series, Good and Evil and A Doctor in the Family. In January 2010 her first book came out, Tutta da Rifare (She Must Be Done Over), which won her the literary prizes, Premio Afrodite and the Premio Falerno Primo Romanzo. 30 Photo Stefano Colarieti Editore), con cui nel 2010 ha vinto Premio Afrodite e Premio Falerno. In una parola, chi è Giorgia Wurth? Una grande curiosa. Il desiderio di conoscenza è il grande motore della mia vita. Mi stufo facilmente, non mi accontento mai. E questo mi permette di cimentarmi con sfide nuove. Lei inizia come giornalista. Ho cominciato facendo l’inviata per Telenord a Marassi, seguendo le partite casalinghe di Genoa e Samp. A Milano, invece, lavoravo per la cronaca di alcuni free press. Un background che si è rivelato utilissimo per le successive esperienze come inviata speciale per radio e tv. Quando ha lasciato Varazze? Subito dopo il Liceo. Prima un anno in Irlanda come ragazza alla pari, per imparare l’inglese. Poi a Milano, dove mi sono laureata in Scienze della comunicazione. Ultima stazione: Roma Mi sono trasferita qui nel 2003 per lavorare come annunciatrice a Rai 3 e poi non l’ho più lasciata. Una città non facile, che vive di rendita, mentre i romani non fanno nulla per valorizzarla. Ma è talmente bella, che le perdoni tutto. Com’è diventata attrice? La scintilla parte appunto da Kubrick poi, studiando, mi sono appassionata a tutto ciò che stava dietro. Ho approfondito il cinema contemporaneo, al punto da diventare una cinefila. Amo il cinema francese e orientale, soprattutto giapponese e coreano. Senza disdegnare il genere comico demenziale, purché abbia il coraggio di andare sino in fondo. Come in CCaappiittaann BBaassiilliiccoo dei “Buio Pesto”, in cui interpretava la fidanzata di un supereroe… Quella è una commedia comica che sa osare e loro sono miei carissimi amici. Ora si prepara a uscire il sequel. Un film liberatorio, con presenze importanti, come Massimo Ranieri e Marco Berrì, tutto girato nella nostra terra. Qual è il suo rapporto con la comicità? Ultimamente mi sono specializzata nelle parti comiche. Oggi in Italia si fanno soprattutto commedie, anche se in futuro mi piacerebbe interpretare una parte drammatica, magari con Paolo Sorrentino. Oppure con altri grandissimi registi che hanno meno visibilità. Penso a Paola Randi o Edoardo Leo. Mi piace molto anche Marco Chiarini, il cui L’uomo fiammifero è un piccolo capolavoro. Del suo mestiere ha detto: “Ciò che più mi piace è che mi permette di trasformarmi continuamente”. Una trasformazione fisica, prima ancora che psicologica. Mi piace lavorare con le parrucche, diventare irriconoscibile. Quando ho interpretato Ilona Staller, ad esempio, non c’era proprio più nulla di me, anche le unghie erano finte… Credo sia questo il Femmine, and vice versa [the movie, Women Against Men]. In the meantime, she wrote a novel on a whim, with the evocative title, She Must Be Done Over, Tutta da rifare (Fazi Editore), which won her the 2010 Premio Afrodite and another literary prize, the Premio Falerno. Can you sum up Giorgia Wurth in one word? A very curious lady. The desire to know has been the great moving force of my life. I get fed up easily; I am never satisfied. And this lets me get on with new challenges. You started off as a journalist. I was sent by the TV channel Telenord to the stadium in Marassi (Genoa) to <strong>cover</strong> the in-house games between Genoa and Sampdoria. In Milan however, I did current events for the free press. This background came in useful for my following experiences as a special envoy for radio and TV. When did you leave Varazze? Just after Lyceum. First a year in Ireland as an au pair, to learn English. Then Milan, where I got a degree in Science of Communication. Last stop: Rome I moved here in 2003 to work as an announcer at RAI3 and then never left. It is not an easy city. It lives on its laurels, and the Romans don’t make any effort to improve it. But Rome is so beautiful that you forgive them. How did you become an actress? Well as I told you, the spark came from Stanley Kubrick. Then, as I studied, I fell in love with all the things behind the movie. I studied contemporary cinema to the point where I was intensely involved. I love French cinema, and Oriental, especially Japanese and Korean. I don’t snub silly comic films, as long as they have the courage to do the depths. Like CCaappiittaann BBaassiilliiccoo in “Buio Pesto”, where you played the role of the fiancée of a super-hero… That was a comic comedy which dared, and the actors were my best friends. Now they are preparing a sequel, a liberating movie, with important actors like Massimo Ranieri and Marco Berrì, all filmed in our land. What is your relationship to comedy? Recently I have been specializing in comic roles. Today in Italy mainly comedies are made. Though perhaps in the future I would like to play a dramatic role, maybe with Paolo Sorrentino. Or maybe with some of the other great directors who have received less attention, say Paola Randi or Edoardo Leo. I also really like Marco Chiarini, whose L’uomo fiammifero [Matchstick Man] is a little masterpiece. When speaking of your trade you have said, “What I like the most is to be able to transform continually.” A physical transformation, more even than a psychological. I love to work with wigs and become totally unrecognizable. When I played Ilona Staller, for example, there was nothing left of me, even my fingernails were fake… I feel that this is the essence of
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