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Tutankhamen a Portofino
Portofino and Tutankhamen
Il quinto Conte di Carnarvon, George Herbert, è quello che ha scoperto la tomba intatta del giovane faraone insieme
a Howard Carter nel 1922. Fu suo padre Henry Herbert a far costruire sul promontorio la magnifica villa Altachiara,
traduzione ligure di High Clere, venduta poi, negli anni Settanta del ‘900, da un erede dell’egittologo
George Herbert, fifth Count of Carnarvon, discovered the tomb of Tutankhamen in Egypt together with Howard
Carter in 1922. But his father, Henry, the fourth count, had explored Italy instead. He and his wife fell in love with
Portofino and built magnificent Villa Altachiara, a Ligurian translation of the family residence, High Clere, in England.
It was sold in the seventies by one of his heirs
C
’è un collegamento fra la tomba
di Tutankhamen, la più
grande scoperta archeologica di
tutti i tempi, e Portofino? Sì, ma
tutto sommato indiretto.
Si sa che la spedizione che condusse
al ritrovamento del sepolcro da
parte di Howard Carter nel novembre
1922 fu finanziata dal quinto
Conte di Carnarvon, George Herbert
(1866-1923). Carnarvon era di
salute cagionevole e aveva cominciato
a visitare l’Egitto all’inizio del
secolo per goderne il clima secco.
Disponendo di mezzi, aveva assoldato
Carter, un autodidatta che
aveva molta pratica di scavi, per
fare ricerche nell’antica Tebe, sulla
sponda occidentale del Nilo davanti
a Luxor, in una valle desertica a
500 chilometri a sud del Cairo.
Già nel 1912 Carter e Carnarvon
pubblicarono Cinque anni di esplorazioni
a Tebe, presentando scoperte
di notevole importanza. Carter
si era anche dedicato al commercio
(legale) di reperti archeologici
acquistati nei mercati. Infatti i suoi
scavi erano tutti debitamente au-
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Does a connection exist between
the tomb of Tutankhamen, the
greatest archeological discovery of
all times, and Portofino? Well, yes,
though it is a bit indirect.
As we all know, the expedition that
lead to the discovery of the
Pharaoh’s magnificent tomb by
Howard Carter in November of
1922 was financed by the fifth
Count of Carnarvon, George Herbert
(1866-1923). Carnarvon’s health
was not good, and he had begun to
visit Egypt at the start of the
century to enjoy its dry climate. A
man of considerable means, he
funded the expedition that Carter, a
self-taught archeologist who had
much experience in excavations,
made in the search for ancient
Thebes on the western bank of the
Nile in front of Luxor, in a desert
valley 500 kilometers south of Cairo.
Already in 1912 Carter and
Carnarvon had published, Five Years
of Exploring for Thebes, which
presented discoveries of notable
importance. Carter at the time had
also begun the (legal) sale of
torizzati dalle autorità egiziane,
che concedevano una sola licenza
per stagione nella mitica Valle dei
Re. Qui le tombe non si contano, e
molti erano convinti che non ci
fosse più nulla da scoprire.
Carnarvon stesso, indebitato, aveva
deciso di sospendere le ricerche nel
1922, ma Carter, da anni sulle tracce
della tomba di “Tut”, lo persuase
a finanziare un’ultima stagione
di scavi, offrendosi di pagarli di tasca
propria in caso di insuccesso.
Scavò nell’unico posto che gli sembrava
ancora promettente, presso
la tomba ben nota di Ramesse VI,
la cui costruzione aveva ulteriormente
nascosto con materiali di riporto
l’accesso a quella di Tut.
Il 4 novembre comparvero i primi
scalini che scendevano verso
l’ignoto tesoro. Carter, nemmeno
sicuro che si trattasse della tomba
sperata, chiuse tutto, mise delle
guardie, e telegrafò a Carnarvon,
che dopo alcune settimane arrivò
con la figlia Evelyn.
Il 26 novembre le speranze furono
confermate, e il lavoro procedette
archeological artifacts acquired on
the markets. In fact his excavations
were all carefully authorized by the
Egyptian authorities, who gave only
one sole license for the legendary
Valley of the Kings. The tombs here
are beyond numbering, and many
felt that there was nothing more to
be discovered in this place.
Carnarvon himself, with piles of
debts, had come to the decision to
suspend the search in 1922, but
Carter, who for years now had been
on the trail of the tomb of “King
Tut”, still somehow managed to
persuade his financier to carry out
one last season of excavations. He
even offered to refund the money
out of his own pocket if nothing
was found. He excavated in the one
place which to him still seemed
promising, by the well-known tomb
of Ramses VI, whose construction
excavation material – it was later
found – had covered over the
access to the burial chamber of
Tutankhamen.
On November 4, the first steps
appeared, descending down to the