Makinglife n.4 2023
Nell'ottica dell'economia circolare, il semplice recupero e riutilizzo dei prodotti non è più sufficiente. È fondamentale ricavare dagli scarti e dai sottoprodotti il massimo valore possibile. Ad esempio valorizzando i composti bioattivi contenuti negli scarti agroalimentari per produrre sostanze attive da utilizzare per la nutraceutica, la cosmesi e l’industria alimentare.
Nell'ottica dell'economia circolare, il semplice recupero e riutilizzo dei prodotti non è più sufficiente. È fondamentale ricavare dagli scarti e dai sottoprodotti il massimo valore possibile. Ad esempio valorizzando i composti bioattivi contenuti negli scarti agroalimentari per produrre sostanze attive da utilizzare per la nutraceutica, la cosmesi e l’industria alimentare.
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spinoff. Un’occasione per<br />
molte idee imprenditoriali<br />
innovative di trovare spazio<br />
o acquisire un nuovo slancio.<br />
Una direttrice di ricerca<br />
riguarda in modo specifico<br />
la circolarità del sistema<br />
alimentare, tema che sarà<br />
anche al centro dell’evento<br />
Insafe organizzato a<br />
Paestum da <strong>Makinglife</strong> (20-<br />
21 ottobre)<br />
Lo spoke 2 (“Smart and<br />
circular food system and<br />
distribution”), guidato<br />
dal Consiglio nazionale<br />
delle ricerche, presenta<br />
due punti nodali: il primo<br />
riguarda la parte “circular”,<br />
il recupero dei prodotti<br />
degli scarti di produzione<br />
agroalimentare. Su questo<br />
aspetto va sottolineata una<br />
differenza tra Onfoods e<br />
Agritech, il “Centro nazionale<br />
per lo sviluppo delle nuove<br />
tecnologie in agricoltura”<br />
anch’esso creato nell’ambito<br />
del Pnrr. Sebbene le<br />
aree di competenza<br />
si sovrappongano<br />
parzialmente – ma questo<br />
è inevitabile – in tema di<br />
circolarità Agritech risulta<br />
più focalizzato sulla ricerca<br />
di soluzioni per mantenere<br />
i sottoprodotti nel contesto<br />
delle produzioni primarie,<br />
mentre Onfoods prevede<br />
un’applicazione più ampia.<br />
Nel nostro caso, infatti,<br />
l’obiettivo sarà il recupero<br />
di prodotti o molecole<br />
ad alto valore e la loro<br />
reintroduzione nel contesto<br />
degli alimenti e di integratori<br />
e supplementi. Tra i due<br />
progetti, comunque, è<br />
previsto un elevato livello di<br />
coordinamento in modo da<br />
limitare sovrapposizioni e<br />
“<br />
L’obiettivo<br />
sarà il recupero<br />
di prodotti o<br />
molecole ad alto<br />
valore e la loro<br />
reintroduzione<br />
nel contesto<br />
degli alimenti e<br />
di integratori e<br />
supplementi<br />
favorire le sinergie laddove<br />
siano utili al sistema<br />
nazione. Il secondo punto<br />
nodale dello spoke – che<br />
vede il coinvolgimento<br />
soprattutto del Politecnico<br />
di Milano – riguarda la<br />
smart logistics, lo sviluppo<br />
cioè di sistemi intelligenti<br />
e innovativi per il trasporto<br />
degli alimenti – e degli scarti<br />
– che riducano gli sprechi<br />
di alimenti e l’impatto<br />
ambientale della filiera.<br />
Quali sono i maggiori<br />
ostacoli allo sviluppo di<br />
soluzioni nel campo del<br />
recupero dei sottoprodotti<br />
agroalimentari?<br />
Le conoscenze tecniche<br />
non rappresentano un<br />
aspetto critico: i nostri<br />
centri di ricerca a livello<br />
nazionale hanno tutte le<br />
competenze necessarie<br />
per svolgere operazioni di<br />
estrazione, purificazione,<br />
caratterizzazione con<br />
la qualità necessaria,<br />
anche ponendo la dovuta<br />
attenzione agli aspetti di<br />
sostenibilità ambientale.<br />
Quello che forse manca è<br />
proprio il coordinamento<br />
tra le varie attività e<br />
competenze. Finora,<br />
molte ricerche si sono<br />
concentrate su prodotti<br />
locali coinvolgendo<br />
prevalentemente realtà<br />
dell’area di studio, ad<br />
esempio i centri di ricerca in<br />
Sicilia e Calabria potrebbero<br />
essersi focalizzati sul<br />
recupero degli scarti di<br />
agrumi mentre nel Nord-<br />
Italia si lavorava su altri<br />
prodotti locali. Queste<br />
progettualità hanno<br />
generalmente pochi punti di<br />
contatto.<br />
Il valore aggiunto di Onfoods,<br />
in questo senso è quello di<br />
favorire attività a elevato<br />
livello di condivisione,<br />
creando occasioni di<br />
contatto e reti in cui<br />
tecnologie sviluppate da<br />
un ente vengono utilizzate<br />
su materiali provenienti da<br />
aree geografiche distanti,<br />
producendo lavorati<br />
che possono poi essere<br />
impiegati sperimentalmente<br />
da un terzo ente ancora,<br />
e così via. Sono previsti<br />
progetti che, con questo<br />
approccio, partono dallo<br />
scarto agroalimentare e<br />
arrivano fino alla molecola<br />
finale a elevato valore<br />
aggiunto attraversando<br />
anche spoke differenti,<br />
ognuno per la sua<br />
competenza.<br />
Per fare un esempio, un<br />
centro del partenariato,<br />
nel contesto dello spoke<br />
2, potrebbe sviluppare<br />
un processo estrattivo<br />
innovativo e sostenibile per<br />
recuperare composti utili<br />
da uno scarto di lavorazione<br />
degli alimenti (o – perché<br />
no? – da una biomassa<br />
proveniente dal Centro<br />
nazionale Agritech), per<br />
poi inviare il prodotto di<br />
estrazione allo spoke 3 per<br />
una valutazione della sua<br />
sicurezza e allo spoke 4 per<br />
lo sviluppo sperimentale di<br />
un alimento funzionale che<br />
ne sia addizionato e che sia<br />
buono, tecnologicamente<br />
sostenibile e di cui si valuti<br />
l’effetto sulla salute. Un<br />
ultimo passaggio potrebbe<br />
poi coinvolgere lo spoke<br />
6 per un’applicazione,<br />
sempre sperimentale,<br />
del prodotto stesso a una<br />
categoria particolare di<br />
soggetti in condizioni di<br />
fragilità. Insomma, tutte<br />
le competenze messe a<br />
sistema sono vincenti.<br />
Eventi come il convegno<br />
Insafe possono fornire un<br />
contributo per favorire la<br />
condivisione?<br />
Senza ombra di dubbio.<br />
Sono occasioni nelle quali<br />
realtà di settori, dimensioni,<br />
competenze e aree<br />
geografiche differenti hanno<br />
l’opportunità di incontrarsi e<br />
confrontarsi sulle reciproche<br />
esigenze. Io stesso porterò<br />
il mio contributo con un<br />
intervento per illustrare i<br />
contenuti di Onfoods. Credo<br />
che in futuro il convegno<br />
possa anche rappresentare<br />
un’opportunità di ingaggio e<br />
coinvolgimento delle realtà<br />
di minori dimensioni come<br />
piccole e medie imprese,<br />
spinoff e startup interessate<br />
al tema della circolarità e<br />
dell’aumento del valore del<br />
prodotto di scarto.<br />
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