Makinglife n.4 2023
Nell'ottica dell'economia circolare, il semplice recupero e riutilizzo dei prodotti non è più sufficiente. È fondamentale ricavare dagli scarti e dai sottoprodotti il massimo valore possibile. Ad esempio valorizzando i composti bioattivi contenuti negli scarti agroalimentari per produrre sostanze attive da utilizzare per la nutraceutica, la cosmesi e l’industria alimentare.
Nell'ottica dell'economia circolare, il semplice recupero e riutilizzo dei prodotti non è più sufficiente. È fondamentale ricavare dagli scarti e dai sottoprodotti il massimo valore possibile. Ad esempio valorizzando i composti bioattivi contenuti negli scarti agroalimentari per produrre sostanze attive da utilizzare per la nutraceutica, la cosmesi e l’industria alimentare.
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makinglife | settembre <strong>2023</strong><br />
Le sostanze di origine vegetale<br />
rappresentano oggi uno degli<br />
ingredienti più diffusamente impiegati<br />
nella preparazione degli integratori<br />
alimentari. Occorre sottolineare che<br />
un prodotto finito non può essere di<br />
qualità accettabile, e quindi sicuro, se<br />
la qualità dei suoi ingredienti non è<br />
garantita. Per realizzare un prodotto<br />
sicuro è quindi necessario conoscere<br />
non solo le normative ma anche i<br />
criteri specifici di qualità che regolano<br />
i prodotti di origine botanica, che<br />
devono essere conosciuti e seguiti dal<br />
suo produttore.<br />
TRE CATEGORIE<br />
DI PRODOTTI<br />
I prodotti di origine botanica si<br />
suddividono in tre categorie principali:<br />
1. Sostanze vegetali<br />
2. Preparati vegetali<br />
3. Altre sostanze di origine vegetale<br />
La normativa che regola in Italia le<br />
sostanze e i preparati vegetali fa<br />
riferimento al Decreto del 10 agosto<br />
2018 e contiene una lista di piante/<br />
parti delle piante ammesse all’uso.<br />
Per “Sostanza vegetale” si intende un<br />
ingrediente vegetale, ovvero la “droga<br />
vegetale”, ovvero la pianta in toto o<br />
sue parti (intere, a pezzi o tagliate)<br />
in forma non trattata, generalmente<br />
essiccata. Questa classe di sostanze<br />
comprende anche le alghe, i licheni ed<br />
essudati (es. resine). Per “preparato<br />
vegetale” si intende il prodotto<br />
ottenuto sottoponendo la sostanza<br />
vegetale a vari trattamenti quali<br />
estrazione, distillazione, spremitura,<br />
frazionamento, purificazione,<br />
concentrazione, fermentazione,<br />
triturazione e polverizzazione. Per<br />
“Altre sostanze di origine vegetale”<br />
si intendono quelle che vengono<br />
isolate con l’obiettivo di produrre<br />
una sostanza singola o comunque<br />
purificate a un grado tale da alterane<br />
sostanzialmente la composizione<br />
rispetto al loro rapporto originale nel<br />
materiale vegetale di partenza.<br />
Le Sostanze e i Preparati vegetali<br />
sono caratterizzati dalla loro<br />
complessità essendo miscele<br />
multicomponenti. Esse devono<br />
tuttavia intendersi come principi<br />
attivi nella loro interezza in quanto<br />
la loro azione fisiologica dipende<br />
dal contenuto/composizione dei<br />
loro costituenti nella loro variabilità<br />
naturale. Generalmente non è<br />
possibile identificare un singolo<br />
costituente come responsabile<br />
dell’effetto fisiologico: tutti i<br />
costituenti della sostanza o<br />
dell’estratto possono contribuire,<br />
anche per via sinergica, all’attività<br />
del complesso o a mitigare eventuali<br />
effetti tossici di alcuni costituenti.<br />
Infatti, i singoli costituenti, come<br />
sostanze isolate, spesso si<br />
comportano in modo differente dal<br />
punto di vista dell’attività biologica.<br />
La qualità di un Preparato vegetale<br />
dipende da tre fattori principali:<br />
1. Qualità della sostanza vegetale di<br />
partenza<br />
2. Processo di fabbricazione<br />
3. Specifiche del prodotto finale<br />
QUALITÀ DEL<br />
MATERIALE<br />
DI PARTENZA<br />
La qualità della sostanza vegetale<br />
di partenza, sia essa impiegata per<br />
realizzare preparati costituiti da<br />
sostanze triturate o polverizzate per la<br />
preparazione di tisane e infusi, o per la<br />
preparazione di estratti con l’impiego<br />
dei solventi, è di primaria importanza<br />
in quanto la composizione del prodotto<br />
finale dipenderà principalmente dalla<br />
composizione del materiale vegetale<br />
usato.<br />
Come il Decreto sopra citato recita,<br />
la documentazione a supporto della<br />
qualità del prodotto dovrà riportare<br />
tutte le informazioni sulla pianta, come<br />
la denominazione botanica completa<br />
comprendente famiglia, genere, specie,<br />
eventuali varietà e/o chemotipo e nome<br />
dell’autore di riferimento (es. Linnaeus).<br />
Inoltre dovrà essere indicata la parte<br />
utilizzata della pianta (es. radici, rizoma,<br />
foglie, sommità fiorite etc.), le condizioni<br />
di conservazione e periodo di raccolta;<br />
occorrerà indicare se si tratta di<br />
materiale fresco o essiccato, se si tratta<br />
di pianta coltivata o spontanea. Anche<br />
l’origine geografica può avere impatto<br />
sulla composizione dei costituenti in<br />
quanto le piante sono organismi viventi<br />
e le condizioni ambientali possono<br />
avere effetto sull’espressione dei geni<br />
che regolano la produzione dei suoi<br />
metaboliti in modo da resistere agli<br />
stress ambientali.<br />
Il controllo del materiale vegetale<br />
di partenza è inoltre essenziale per<br />
garantire qualità e sicurezza del<br />
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