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Makinglife n.4 2023

Nell'ottica dell'economia circolare, il semplice recupero e riutilizzo dei prodotti non è più sufficiente. È fondamentale ricavare dagli scarti e dai sottoprodotti il massimo valore possibile. Ad esempio valorizzando i composti bioattivi contenuti negli scarti agroalimentari per produrre sostanze attive da utilizzare per la nutraceutica, la cosmesi e l’industria alimentare.

Nell'ottica dell'economia circolare, il semplice recupero e riutilizzo dei prodotti non è più sufficiente. È fondamentale ricavare dagli scarti e dai sottoprodotti il massimo valore possibile. Ad esempio valorizzando i composti bioattivi contenuti negli scarti agroalimentari per produrre sostanze attive da utilizzare per la nutraceutica, la cosmesi e l’industria alimentare.

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34<br />

La seconda vita<br />

del siero di latte<br />

Leonardo Fumagalli<br />

L’INGENTE FRAZIONE LIQUIDA CHE RIMANE DOPO IL<br />

PROCESSO DI CASEIFICAZIONE COMPORTA SERI PROBLEMI<br />

DI GESTIONE MA PUÒ ESSERE VALORIZZATA IN DIVERSI<br />

MODI. UNO DEI PIÙ INTERESSANTI COINVOLGE L’USO DI<br />

MICROORGANISMI<br />

Il mondo appartiene ai microorganismi:<br />

per quanto antigienico o<br />

naturalisticamente nichilista possa<br />

sembrare, è un dato di fatto. Ma<br />

proprio dal mondo del microscopico<br />

sono arrivate, fin dai tempi di Pasteur,<br />

soluzioni ai nostri problemi, a cui la<br />

natura ha già in qualche modo pensato.<br />

Uno dei campi in cui i microrganismi<br />

stanno mostrando tutto il loro potenziale<br />

è quello della trasformazione degli scarti<br />

della produzione agroalimentare in<br />

sostanze ad alto valore aggiunto.<br />

In letteratura, ad esempio, sono presenti<br />

numerosi lavori in cui negli ultimi 20<br />

anni sono state gettate le basi teoriche (a<br />

volte anche concretizzatesi) di processi<br />

industriali in cui, usando delle colture<br />

cellulari di varia natura, il siero di<br />

latte è stato dato “in pasto” ai suddetti<br />

microorganismi per produrre una<br />

biomassa ad alto valore aggiunto.<br />

NUOVE VIE<br />

(CIRCOLARI)<br />

È ormai inevitabile, per non dire<br />

necessario, riconoscere l’importanza<br />

del passaggio a una economia circolare.<br />

Un’economia che, nei suoi vari settori,<br />

valorizzi e ricicli il più possibile i propri<br />

prodotti di scarto non solo per un minore<br />

impatto ambientale, ma per una concreta<br />

opportunità di ritorno economico.<br />

L’Europa stessa pianifica e promuove da<br />

anni questa transizione poiché nessuna<br />

nazione è del tutto autosufficiente in<br />

termini di materie prime, know-how<br />

e mezzi. Tra le motivazioni a supporto<br />

di questa spinta basterebbe citare il<br />

cambiamento climatico, il crescente<br />

prezzo dei combustibili fossili e le<br />

disuguaglianze alimentari tra i Paesi,<br />

ma va considerata anche la richiesta<br />

in costante crescita di prodotti chimici<br />

sostenibili, la cosiddetta green chemistry.<br />

La filiera agroalimentare è la prima<br />

interessata a questa transizione, dato<br />

che le biomasse, oggi generalmente<br />

considerate uno scarto, costituiscono<br />

in realtà una risorsa valorizzabile in<br />

vari modi, senza contare l’enorme mole<br />

di ricerca (e conseguente letteratura<br />

scientifica) che viene a generarsi<br />

nello sforzo di scoprire nuove vie di<br />

valorizzazione e conversione di byproducts,<br />

e quindi ulteriori opportunità<br />

brevettuali e di processi industriali.<br />

In un Paese come l’Italia, forte di<br />

immensurabili tradizioni agricole e<br />

culinarie, i produttori hanno davanti a sé<br />

una potenziale miniera d’oro, o quanto<br />

meno un’opportunità di guadagno e<br />

crescita in un mercato competitivo.<br />

SCARTO O RISORSA?<br />

Sia per volumi che per potenziale<br />

applicativo, il siero di latte rappresenta<br />

un importante scarto lavorativo. Già<br />

da molto tempo, la principale strategia

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