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Makinglife n.4 2023

Nell'ottica dell'economia circolare, il semplice recupero e riutilizzo dei prodotti non è più sufficiente. È fondamentale ricavare dagli scarti e dai sottoprodotti il massimo valore possibile. Ad esempio valorizzando i composti bioattivi contenuti negli scarti agroalimentari per produrre sostanze attive da utilizzare per la nutraceutica, la cosmesi e l’industria alimentare.

Nell'ottica dell'economia circolare, il semplice recupero e riutilizzo dei prodotti non è più sufficiente. È fondamentale ricavare dagli scarti e dai sottoprodotti il massimo valore possibile. Ad esempio valorizzando i composti bioattivi contenuti negli scarti agroalimentari per produrre sostanze attive da utilizzare per la nutraceutica, la cosmesi e l’industria alimentare.

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prodotto finale. In particolare, un<br />

adeguato controllo dell’identificazione<br />

botanica della sostanza vegetale<br />

di partenza, macroscopico e/o<br />

microscopico, unitamente al profilo<br />

cromatografico (HPTLC, HPLC, GLC<br />

etc.) costituisce la garanzia della<br />

sua genuinità a salvaguardia di<br />

possibili errori di classificazione del<br />

vegetale con potenziali rischi per<br />

la salute del consumatore. Infatti i<br />

profili cromatografici rappresentano<br />

una “fingerprint” importantissima<br />

e specifica per distinguere le<br />

sostanze vegetali da quelle simili<br />

magari potenzialmente tossiche<br />

con le quali potrebbero essere<br />

confuse. Altro aspetto critico è il<br />

contenuto di acqua residua di una<br />

sostanza vegetale essiccata che<br />

deve essere inferiore al 10-12% (p/p)<br />

(Farmacopea europea) per evitare<br />

proliferazione di microrganismi con<br />

potenziale formazione di micotossine<br />

cancerogene, soprattutto durante il<br />

suo stoccaggio a magazzino.<br />

PROCESSO DI<br />

FABBRICAZIONE<br />

La costanza del processo di<br />

fabbricazione di una preparato<br />

vegetale (es. estratto vegetale),<br />

rappresenta il secondo criterio di<br />

garanzia di qualità del prodotto.<br />

Infatti il processo di fabbricazione<br />

del Preparato vegetale deve essere<br />

descritto con gli elementi indicati nel<br />

decreto del 10 agosto 2018 in modo<br />

da comprendere anche le fasi di<br />

coltivazione, raccolta, essiccamento,<br />

macinazione, eventuali trattamenti<br />

ante e post raccolta con pesticidi etc.<br />

Indicazione dei criteri di coltivazione<br />

sono riportati nelle “Good agricultural<br />

and collection practice for starting<br />

material of herbal origin” (GACP;<br />

EMEA/HPMC/246816/2005). Inoltre,<br />

il processo di fabbricazione dovrà<br />

indicare i solventi impiegati nel<br />

processo, che devono essere ammessi<br />

all’uso nel campo alimentare<br />

(Direttiva 2009/32/CE e Decreto<br />

158 del 4/08/2011). Il solvente di<br />

estrazione e le relative condizioni<br />

operative, soprattutto se eseguite in<br />

modo da esaurire le sostanze estratte<br />

dalla sostanza vegetale, garantiscono<br />

una costanza della composizione<br />

dell’estratto finale in quanto pilotate<br />

dalla solubilità delle sostanze stesse<br />

nel solvente. Inoltre, le operazioni<br />

di standardizzazione, effettuate<br />

miscelando intermedi dello stesso<br />

estratto o diversi lotti della sostanza<br />

vegetale di partenza, permettono di<br />

compensare la variabilità naturale<br />

intrinseca per ottenere un prodotto<br />

con una variabilità estremamente<br />

ridotta dei suoi costituenti al fine<br />

di ottemperare alle specifiche<br />

predefinite. Sono possibili fasi<br />

di purificazione dell’estratto con<br />

l’obiettivo di concentrare specifiche<br />

classi di sostanze (es. polifenoli,<br />

triterpeni etc.) mantenendo la loro<br />

variabilità naturale oppure per<br />

eliminare sostanze indesiderate (es.<br />

acidi ginkgolici della Ginkgo biloba,<br />

allergizzanti).<br />

SPECIFICHE DEL<br />

PRODOTTO FINALE<br />

Le specifiche del prodotto finale<br />

sono rappresentate principalmente,<br />

oltre che dai saggi di identificazione<br />

come descritto per le sostanze<br />

vegetali, dai caratteri fisici,<br />

dal dosaggio dei costituenti<br />

che contribuiscono all’attività<br />

fisiologica, o dei marker analitici,<br />

ma soprattutto dai contaminanti.<br />

Questi ultimi comprendono<br />

pesticidi (Regolamento 396/2005),<br />

metalli tossici come Pb, Hg, Cd,<br />

As (Regolamento CE 1881/2006),<br />

micotossine (Regolamento CE<br />

1881/2006), solventi residui, controllo<br />

microbiologico (Decreto 10 agosto<br />

2018, Codex Herbarum), idrocarburi<br />

policiclici aromatici (Regolamento CE<br />

1881/2006), alcaloidi pirrolizidinici<br />

e tropanici (Regolamento CE<br />

1881/2006), diossine (Regolamento<br />

1881/2006), radioattività (Controllata<br />

solo per prodotti provenienti da<br />

zone accidentalmente irraggiate),<br />

irraggiamento (Direttiva 1999/2/<br />

CE, Dir. 1999/3/CE, D.Lgs 94 del<br />

30/01/2001). Tali controlli possono<br />

essere effettuati sulle materie prime<br />

di partenza in modo da garantire la<br />

loro ottemperanza nell’estratto finale<br />

anche sulla base di un’analisi del<br />

rischio.<br />

Le altre sostanze di origine vegetale<br />

ottenute attraverso processi di<br />

isolamento con l’intento di separare<br />

sostanze pure appartengono a<br />

una categoria separata e non sono<br />

considerate nell’Unione europea<br />

preparati o estratti vegetali –<br />

cosiddetti “botanicals” – ma sono<br />

considerate alla stregua di sostanze<br />

isolate o miscele di sostanze<br />

isolate da fonte vegetale. Tuttavia,<br />

derivando da matrici vegetali,<br />

conservano gli aspetti critici della<br />

loro origine vegetale, che deve essere<br />

documentata, come l’identificazione<br />

della pianta da cui derivano e il<br />

controllo dei contaminanti. Una lista<br />

di queste sostanze è contenuta nel<br />

documento del ministero della Salute<br />

“Altre sostanze ad effetto nutritivo o<br />

fisiologico”.<br />

Riferimenti<br />

Un riferimento esaustivo sulle norme di<br />

qualità delle Sostanze e Preparati vegetali è<br />

riportato sul documento UNI/PdR 112:2021<br />

“Requisiti per buone pratiche di fabbricazione<br />

nella produzione di integratori alimentari”<br />

(Appendice B – Sostanze e Preparati Vegetali).<br />

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