Carissimi Amiche ed Amici, - Missale Romanum
Carissimi Amiche ed Amici, - Missale Romanum
Carissimi Amiche ed Amici, - Missale Romanum
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
CAPITOLO III.<br />
Colori.<br />
1. Colori usati. – 2. Regolari. – 3. Nero. – 4. Violaceo. – 5. Un errore molto comune. – 6. Bianco. –<br />
7. Rosso scarlatto. – 8. Rosso amaranto. – 9. Altri colori.<br />
1. I colori utilizzati per gli abiti ecclesiastici sono: bianco, rosso, violaceo e nero. A questi<br />
colori, propri del clero secolare, vanno aggiunti i vari colori prescritti per gli Ordini religiosi dalle<br />
rispettive Costituzioni 1 e dai decreti della Sacra Congregazione del Cerimoniale.<br />
2. Abbiamo già visto che un membro di un Ordine religioso, quando viene promosso al<br />
cardinalato o alla dignità episcopale, deve mantenere per l’abito prelatizio il colore utilizzato per<br />
l’abito dell’Ordine cui appartiene. Può nondimeno utilizzare un tessuto più fine e adottare la forma<br />
dell’abito dei Prelati secolari. Qui parliamo soltanto degli Ordini religiosi propriamente detti, quali<br />
Ben<strong>ed</strong>ettini, Carmelitani, Francescani, Domenicani, Agostiniani, ecc. Invece i Chierici regolari,<br />
come Gesuiti, R<strong>ed</strong>entoristi, Passionisti, ecc., quando sono promossi al grado prelatizio, prendono<br />
l’abito dei Prelati secolari; non possono però utilizzare la seta, tranne che per fascia, zucchetto,<br />
berretta e altri piccoli accessori 2 .<br />
3. A partire dal XVII secolo, in tutta la Chiesa occidentale il colore obbligatorio per le vesti del<br />
clero secolare di secondo grado è il nero 3 . Non esiste alcuna eccezione a questa norma generale,<br />
salvo che per il clero dei paesi tropicali, che può portare abiti bianchi in considerazione del clima<br />
particolarmente caldo; e per i membri di un seminario e di una famiglia episcopale, che devono<br />
indossare la talare violacea.<br />
Anche Prelati, Vescovi e membri del Sacro Collegio usano il nero 4 per il loro abito quotidiano<br />
(nei paesi cattolici, anche fuori casa); ma la loro veste nera è decorata in rosso o violaceo, a<br />
seconda del loro grado gerarchico e dei diversi periodi dell’anno ecclesiastico, come sarà spiegato<br />
più avanti.<br />
4. Il viola chiaro o scuro è segno distintivo sia della prelatura che della livrea. Caratterizza in<br />
particolare i Prelati e i Vescovi; ma, essendo utilizzato per gli abiti ufficiali, può essere portato solo<br />
nelle funzioni religiose e in certe occasioni prestabilite.<br />
Il viola è anche il colore proprio dei Cardinali nei tempi di penitenza e di lutto, mentre i<br />
Vescovi, in questi stessi tempi, devono usare esclusivamente il nero. La regola generale prescive<br />
che, quando i Cardinali smettono l’abito rosso e prendono quello violaceo, i Vescovi cambino il<br />
loro abito violaceo con quello nero 5 .<br />
5. Sarebbe un errore pensare che la talare violacea sia privilegio esclusivo dei Prelati. Il viola,<br />
infatti, è anche il colore proprio della livrea ecclesiastica.<br />
Innanzi tutto, è il colore utilizzato dall’intera famiglia pontificia. Con l’eccezione dei bussolanti,<br />
che sono vestiti in rosso, tutti gli altri, indipendentemente da grado, dignità o ufficio nella curia<br />
papale, Prelati, uscieri del palazzo, cantori, chierici, accoliti della cappella papale, valletti di<br />
camera, ecc., tutti usano il viola come segno distintivo del loro grado, dignità o ufficio 6 .<br />
1 BENEDETTO XIII, Costit. cit. – FERRARIS, Bibliotheca, art. Episcopus.<br />
2 Caeremoniale Episcoporum, I, I, 4.<br />
3 Decreto di Papa URBANO VIII, 26 novembre 1624.<br />
4 Cfr. UN ÉVÊQUE SUFFRAGANT, Le Cérémonial des Évêques commenté et expliqué, p. 13.<br />
5 GRIMALDI, Les congrégations romaines, cap. V.<br />
6 BARBIER DE MONTAULT, op. cit., tom. I, p. 58.<br />
17