Carissimi Amiche ed Amici, - Missale Romanum
Carissimi Amiche ed Amici, - Missale Romanum
Carissimi Amiche ed Amici, - Missale Romanum
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
6<br />
PARTE PRIMA<br />
NOZIONI GENERALI<br />
CAPITOLO I.<br />
Prelature.<br />
§ I. 1. Significato dei termini Prelato e Prelatura. 2. Origini della Prelatura. 3. Abiti dei Prelati.<br />
4. Un’obiezione.<br />
§ II. Differenti classi di Prelati: il Papa – Cardinali – Patriarchi – Arcivescovi e Vescovi – Prelati<br />
regolari – Prelati della curia romana.<br />
§ 1. – Prelatura.<br />
1. Il termine Prelato (da praeferre, preporre) indica in generale un dignitario ecclesiastico,<br />
appartenente al clero secolare o regolare, che ha giurisdizione in foro esterno; tale giurisdizione non<br />
è delegata ma inerente all’ufficio stesso 1 .<br />
Prelatura è lo stato di Prelato. Questo termine si applica all’onore accordato a un dignitario in<br />
virtù della giurisdizione di cui è investito.<br />
Questo il senso canonico delle parole Prelato e Prelatura. In senso più largo, tali definizioni<br />
sono estese ad altri dignitari di vario tipo che, pur non avendo alcuna particolare giurisdizione,<br />
ricevono personalmente il titolo e gli onori di Prelato, vale a dire i membri della curia e della<br />
famiglia pontificia. In questo senso, le parole Prelato e Prelatura non significano altro che una<br />
superiorità di grado 2 .<br />
In questo manuale utilizziamo la parola Prelato specialmente in senso liturgico. Per Prelato<br />
intendiamo un dignitario della Chiesa cattolica che ha il diritto di portare abiti speciali e il cui grado<br />
comporta onori particolari, sia nella vita di tutti i giorni che nelle funzioni liturgiche.<br />
2. Secondo l’insegnamento del Concilio di Trento, la gerarchia 3 ecclesiastica è formata, per<br />
divina istituzione, da tre elementi: Vescovi, Sacerdoti e Ministri 4 .<br />
Poiché questa semplice divisione fu ritenuta insufficiente rispetto all’estensione della cristianità,<br />
la Chiesa è stata indotta ad istituire uffici interm<strong>ed</strong>i che, senza interferire con la primitiva divisione,<br />
costituissero dei gradi supplementari con lo scopo di rendere più semplice <strong>ed</strong> efficace<br />
l’amministrazione esterna della Chiesa. Come esempi, possiamo considerare l’istituzione dei<br />
Metropoliti 5 , dei Patriarchi 6 , il progressivo aumento d’importanza del Sacro Collegio 7 , ecc. Quindi,<br />
a fianco della gerarchia d’Ordine, divinamente istituita, si è sviluppata la gerarchia di<br />
1<br />
BENEDETTO XIV, De synodo dioecesana, lib. II, cap. XI. – BOUIX, De Episcopo, tom. I, pp. 535 seq. – TAUNTON, The Law of the<br />
Church, art. Prelate, p. 499.<br />
2<br />
Spesso gli autori usano la parola Prelatura per designare tutti i Prelati considerati come corpo.<br />
3<br />
Qui il termine Gerarchia è usato nel suo proprio significato canonico di corpo di chierici di diversi ranghi o ordini, che<br />
esercitano il potere ecclesiastico secondo i loro molteplici gradi. L’accezione comune della parola Gerarchia, cioè “corpo dei<br />
Vescovi di una nazione”, è scorretta.<br />
4<br />
Se qualcuno dice che nella Chiesa cattolica non vi è una gerarchia istituita per disposizione divina, e formata da Vescovi,<br />
Sacerdoti e Ministri, sia anatema. (Concilio Tridentino, sess. XXIII, can. 6).<br />
5<br />
PHILLIPS, Du droit ecclésiastique, tom. II, p. 63.<br />
6<br />
PHILLIPS, op. cit., tom. II, pp. 25 seq. – Concilio di Nicea, can. VI.<br />
7 FERRARIS, Bibliotheca, art. Cardinales.