56 pontificali di seta bordati con un gallone dorato 2 ; ma per tutti gli altri Protonotari, Prelati e Canonici che, per diritto o per privilegio, hanno l’uso dei pontificali, i guanti devono essere di seta liscia senza alcun ornamento speciale 3 . 2 Costit. Ap. Inter multiplices, n. 27. 3 Costit. Ap. Inter multiplices, n. 47.
PARTE TERZA ALTRI ACCESSORI DI ABBIGLIAMENTO PRELATIZIO CAPITOLO I. Croce pettorale. 1. Etimologia. – 2. Due croci pettorali diverse. – 3. Croce ordinaria. – 4. Croce pontificale. – 5. Uso della croce pontificale. – 6. Canonici. 1. La croce pettorale deriva il suo nome da pectus, perché viene portata sul petto. È un errore chiamarla, come talvolta si fa, “croce pastorale”. Questa espressione è scorretta, poiché la croce pettorale non è un segno di giurisdizione, come farebbe pensare il termine “pastorale”, ma un’insegna inerente all’Ordine o alla dignità 1 . 2. Vi sono due tipi diversi di croce pettorale: la croce ordinaria e la croce pontificale; la prima si porta nella vita quotidiana, l’altra nelle funzioni ecclesiastiche e specialmente nella celebrazione della Messa pontificale. Molto spesso questa distinzione non è scrupolosamente osservata nella pratica, visto che alcuni Vescovi usano la stessa croce sia nella vita di tutti giorni che in chiesa. 3. Attualmente la prassi universale prev<strong>ed</strong>e che la croce pettorale ordinaria sia sospesa al collo con una catena d’oro. La croce, poi, dev’essere semplice, senza gemme e non è necessario che contenga reliquie di Martiri. Dev’essere di forma latina, cioè avente la parte superiore e le braccia di uguale lunghezza e la parte inferiore più lunga. Fanno eccezione a questa norma l’Arcivescovo di Armagh, “Primate di tutta l’Irlanda”, e il Patriarca di Lisbona: entrambi hanno il diritto, in virtù di una consuetudine immemorabile, di portare una croce pettorale doppia. Pochi altri Prelati portano una croce simile, ma la loro prassi non è ufficialmente riconosciuta 2 . La croce pettorale ordinaria può essere indossata sopra l’abito civile, la talare o l’abito piano; è tollerata anche sopra mantelletta e mozzetta; ma, nonostante la prassi diffusa, non è permesso portare la croce pettorale sopra la cappa magna 3 . Tutti i Prelati investiti del carattere episcopale hanno la facoltà di portare la croce pettorale ordinaria 4 , come pure gli Abati, in virtù di una consuetudine immemorabile 5 , e, per speciale concessione di Papa Pio X, i Cardinali che non hanno ricevuto la consacrazione episcopale 6 . * * * 1 In alcuni vecchi cerimoniali si legge che un Vescovo, fuori dei confini della propria giurisdizione, deve coprire la sua croce pettorale. Si tratta di un errore. La croce pettorale è in primo luogo un segno d’Ordine, non di giurisdizione. Al Concilio Vaticano, Papa Pio IX ordinò ai Vescovi di mostrare le croci pettorali anche in sua presenza. “Fuori le croci!” disse, notando che alcuni Vescovi coprivano le loro croci pettorali quando entrava nella sala in cui erano adunati. 2 Anacleta iuris pontificii, 1896, col. 344. 3 BARBIER DE MONTAULT, op. cit., tom. I, p. 408. – S. R. C., 17 agosto 1916. 4 MARTINUCCI, Manuale sacrarum caeremoniarum, lib. V, cap. IV, n. 10. 5 FERRARIS, Bibliotheca canonica, art. Abbas. 6 PIO X, Motu proprio del 25 maggio 1905. – A. BATTANDIER, Annuaire pontifical 1906, p. 156. 57