Carissimi Amiche ed Amici, - Missale Romanum
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CAPITOLO XIII.<br />
Zucchetto o pileolo.<br />
1. Nome; forma; tessuti. – 2. Cardinali. – 3. Vescovi. – 4. Prelati. – 5. Chierichetti. – 6. Uso<br />
liturgico. – 7. Camauro papale.<br />
1. Lo zucchetto (detto anche pileolo o calotta) è un piccolo copricapo usato dai membri del<br />
clero cattolico per coprire la tonsura. Il suo nome latino è pileolus 1 .<br />
Di regola dovrebbe essere di panno in inverno e di seta in estate per tutti gli ecclesiastici, anche<br />
regolari; ma la prassi autorizza lo zucchetto di seta tutto l’anno.<br />
Tutti gli ecclesiastici possono indossare lo zucchetto, che non è riservato ai soli Prelati. Però lo<br />
zucchetto di un colore diverso dal nero è interdetto ai sacerdoti e ai chierici di grado inferiore,<br />
essendo questo una delle insegne della Prelatura.<br />
2. Lo zucchetto rosso è una delle insegne proprie del cardinalato, insieme al cappello rosso e<br />
alla berretta dello stesso colore. È riservato esclusivamente ai Cardinali, tanto che il Papa, quando<br />
conc<strong>ed</strong>e a un Vescovo il privilegio di portare le vesti cardinalizie senza essere Cardinale, non<br />
autorizza mai l’uso dello zucchetto rosso. Inoltre, i Cardinali provenienti dagli Ordini religiosi,<br />
qualunque sia il colore della loro talare, portano sempre lo zucchetto scarlatto, come pure il<br />
cappello rosso e la berretta dello stesso colore, essendo questi i segni propri della loro dignità.<br />
3. Col Breve Ecclesiarum omnium (17 giugno 1867), Papa Pio IX concesse a tutti i Patriarchi,<br />
Arcivescovi e Vescovi il privilegio di portare lo zucchetto violaceo come segno esclusivo della<br />
dignità episcopale 2 ; tale privilegio è stato esteso dal canone 325 del nuovo Codice di Diritto<br />
Canonico agli Abati e ai Prelati nullius.<br />
Poco dopo la pubblicazione del Breve di Pio IX, sarti e cappellai andarono oltre i limiti della<br />
concessione e cominciarono ad aggiungere ornamenti non previsti dal documento pontificio.<br />
Secondo il modello ufficiale stabilito ai tempi della concessione, lo zucchetto episcopale deve<br />
essere completamente violaceo, senza aggiunta di cordoncini o filettature rosse; i cordoncini non<br />
sono assolutamente ammessi, mentre le filettature devono essere violacee. La fodera è in pelle<br />
rossa.<br />
4. Prima del Motu proprio Inter multiplices di Papa Pio X, tutti i Prelati privi del carattere<br />
episcopale e i Vescovi eletti potevano indossare solo lo zucchetto nero; ma il cerimoniale romano<br />
permetteva che la fodera fosse rossa per lo zucchetto dei Prelati di mantelletta e violacea per lo<br />
zucchetto dei Prelati di mantellone. Pio X, m<strong>ed</strong>iante il Motu proprio sopra menzionato, concesse ai<br />
Protonotari di numero, soprannumerari e ad instar uno speciale zucchetto, nero con cordoncini di<br />
seta amaranto lungo le cuciture e filettature dello stesso colore. Lo stesso documento accorda agli<br />
altri Prelati uno zucchetto simile, ma con decorazioni violacee.<br />
5. Poiché l’uso dello zucchetto è stato introdotto al solo scopo di coprire la tonsura, per<br />
proteggere la testa dal fr<strong>ed</strong>do, coloro che non sono chierici non hanno il diritto di portare questo<br />
copricapo. Per tale ragione, la consuetudine di far indossare lo zucchetto ai chierichetti è stata più<br />
volte condannata dalla Sacra Congregazione dei Riti.<br />
1 Nei documenti e nelle rubriche in latino è chiamato normalmente pileolus, talvolta anche biretum: in tal caso, il lettore deve<br />
ricavare dal contesto se la parola biretum si riferisce allo zucchetto oppure alla berretta descritta nel prec<strong>ed</strong>ente capitolo.<br />
2 Leone XIII introdusse un’eccezione a questa norma, conc<strong>ed</strong>endo lo zucchetto violaceo all’Abate di Solesmes e ai suoi<br />
successori in perpetuo. Di tanto in tanto il Papa accorda lo stesso privilegio a un Abate come segno di stima personale, ma tale<br />
concessione non si estende ai suoi successori.<br />
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