08.03.2013 Views

Carissimi Amiche ed Amici, - Missale Romanum

Carissimi Amiche ed Amici, - Missale Romanum

Carissimi Amiche ed Amici, - Missale Romanum

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

amministrazione o, come si dice, di giurisdizione. Entrambe, armoniosamente unite insieme,<br />

formano quell’ammirabile organizzazione che è la gerarchia cattolica.<br />

Inoltre i Papi, volendo dimostrare la loro soddisfazione o benevolenza nei confronti di certi<br />

membri del clero, li hanno insigniti del titolo e degli onori di un grado più elevato, senza però le<br />

funzioni pertinenti a tale grado: tale è il caso dei beneficiari latini dei patriarcati orientali, degli<br />

Arcivescovi e Vescovi titolari, dei Prelati onorari della curia pontificia, ecc.<br />

3. Quando un uomo è elevato ad una dignità ecclesiastica, la sola regola di condotta che i<br />

cattolici devono seguire è riconoscere il nuovo dignitario come tale e rendergli l’onore dovuto al<br />

suo grado.<br />

Ma questo grado dev’essere indicato in qualche modo, così che il f<strong>ed</strong>ele possa riconoscerlo e<br />

tributargli l’onore che gli spetta. A questo scopo, la Chiesa ha assegnato un abito speciale ai vari<br />

Prelati. Ora, l’obbligo di un Prelato è correlativo. Poiché è dovere del f<strong>ed</strong>ele rendere il dovuto<br />

omaggio alla sua dignità, il Prelato, a sua volta, è tenuto a rendere nota tale dignità indossando il<br />

suo abito proprio 8 . Qualcuno potrebbe essere contrario, per via dei propri sentimenti di umiltà, a<br />

questa solenne manifestazione; ma l’esempio offerto da grandi Santi come il nobile Cardinale Carlo<br />

Borromeo e il santo Vescovo Francesco di Sales, che furono scrupolosamente f<strong>ed</strong>eli nell’osservare<br />

tutte le prescrizioni del cerimoniale, dimostra che siffatta umiltà non ha alcun legittimo fondamento.<br />

4. Se un’obiezione può essere rappresentata dall’apparenza antidemocratica delle dignità<br />

ecclesiastiche, la nostra sola risposta è che queste dignità, essendo raggiungibili da tutti, non sono in<br />

opposizione con lo spirito democratico di un popolo. E infatti nella Chiesa “possono arrivare al<br />

trono pontificio tanto il figlio di un contadino quanto un principe dotato di ricchezze e sangue<br />

nobile” 9 .<br />

§ 2. – Prelati.<br />

Le differenti classi di Prelati oggetto di questo capitolo preliminare sono: il Papa, che è il<br />

Prelato supremo; Cardinali, Patriarchi, Arcivescovi e Vescovi, Prelati regolari e Prelati della curia<br />

romana.<br />

IL PAPA. – Ogni cattolico sa chi è il Papa e quale alta carica detiene nella Chiesa. Egli è il<br />

“Vescovo dei Vescovi,” 10 il “Prelato dei Prelati.” Ha il potere supremo e l’infallibile autorità di<br />

istruire e reggere la Chiesa. È al di sopra delle leggi e dei canoni 11 e, sebbene sia stato privato del<br />

suo potere temporale, è tutt’ora riconosciuto come sovrano da quasi tutte le nazioni civilizzate.<br />

Nel presente studio, osserveremo soltanto che il Papa, essendo il Prelato supremo, porta uno<br />

speciale abito prelatizio e che certi tessuti e colori sono riservati a lui, come v<strong>ed</strong>remo più avanti.<br />

I CARDINALI. – I Cardinali sono quei Prelati che costituiscono il Senato della Chiesa. Il loro<br />

nome, dal latino cardo (cardine), pare significare che il governo della Chiesa poggia su di loro come<br />

una porta sui suoi cardini 12 .<br />

Sono divisi in tre classi: Cardinali Vescovi, Cardinali Preti e Cardinali Diaconi 13 ; questa<br />

distinzione, tuttavia, non dipende dalla loro ordinazione; un Arcivescovo come, per esempio,<br />

l’Arcivescovo di Parigi, è di solito un Cardinale Prete; e attualmente un Cardinale Diacono deve<br />

8<br />

Quando ad una classe di dignitari viene accordato un privilegio, ciascuno di essi è tenuto a fare uso di tale privilegio, altrimenti<br />

offende il corpo di cui è membro. Il singolo dignitario, inoltre, non ha il diritto di rifiutare un privilegio che è stato concesso all’intero<br />

corpo e non a lui individualmente.<br />

9<br />

P. A. BAART, The Roman Court, p. 333.<br />

10<br />

TERTULLIANO, De pudicitia, I, 6.<br />

11<br />

Concilio Vaticano, Costit. Pastor aeternus, c. 2, 3, 4.<br />

12<br />

SOGLIA, Institutiones iuris publici, part. II, § 41, e altri.<br />

13<br />

SOGLIA, ibid. – BOUIX, De curia romana, p. 1, ecc. – Codex Iuris Canonici, can. 231.<br />

7

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!