Vela libre 12_4_2012:Layout 1 12/04/12 14.23 Pag<strong>in</strong>a 108 Timone Organo di governo della nave, perciò il più prezioso. Se diverse sono le forme e i materiali, le alchimie meccaniche e idrauliche, evolutesi nei secoli, immutate rimangono le attenzioni, le cure, le abilità che chiede questa parte vitale per la barca e di conseguenza per il carico e l’equipaggio. Una nave senza timone, prima non governa, poi va alla deriva, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, spesso naufraga. Solo nel tardo Medioevo il timone navaresco, unico e centrale, ha sostituito quello laterale, costituito da due leve simili a remi, con cui per millenni si sono governate le navi mosse dalla forza delle braccia o del vento. Pal<strong>in</strong>uro e Tifi erano i più famosi nocchieri dell’antichità, che stavano al timone delle navi di Enea e Giasone, abili nel tenere la barra e nel leggere le onde, i venti, le stelle. Virare Passare da un’andatura con vento che viene da s<strong>in</strong>istra a un’altra, <strong>in</strong> cui viene da destra e viceversa, attraversando l’angolo morto, quello precluso alla vela. Virando, si modifica la direzione di navigazione per prendere il vento dalla parte opposta, passando la prua nella direzione da cui spira. La virata è una delle due manovre, quella generalmente più sicura, che permette alla barca di cambiare di bordo. L’altra, l’opposta, è l’abbattuta, il cambiare di bordo <strong>in</strong> poppa, chiamata erroneamente anche strambata. Perché quest’ultima è la manovra <strong>in</strong>volontaria, qu<strong>in</strong>di ancor più pericolosa. Virare e abbattere con eleganza significa disegnare s<strong>in</strong>uose scie, effimere sull’acqua come tutte, ma durature nella memoria. 108
Vela libre 12_4_2012:Layout 1 12/04/12 14.23 Pag<strong>in</strong>a 109 Una vela nel vento, una prua nell’onda. Una rotta sul mare. Vela e libertà, vela è libertà.